Il “Passaporto Biologico”, la rivoluzione che combatte il doping ed evita ogni incidente

Una vera rivoluzione che è pronta a prendersi spazio nel calcio e in tutti gli altri sport.
Da sempre la ‘questione doping’ è un argomento che tiene vive le pagine dei rotocalchi sportivi ad ogni latitudine, ma i continui scandali che siamo ormai abituati ad ascoltare potrebbero interrompersi di botto con l’introduzione di questo strumento che garantirebbe sicurezza agli atleti e fungerebbe da arma nella lotta al doping.

 

DI COSA SI TRATTA – Il “Passaporto Biologico” non è altro che una tecnica antidoping introdotta dalla WADA (World Anti-Doping Agency) che consiste nel tracciamento nel tempo dei parametri ematici dell’atleta.
È dunque una tecnica indiretta che non rileva la presenza o l’assunzione diretta del farmaco dopante, ma individua gli effetti anomali che tali sostanze inducono sull’organismo, smascherandone così l’assunzione sul breve, medio e lungo termine.
La squalifica per doping incorrerebbe nel caso in cui venissero rilevati andamenti anomali e ingiustificati dei parametri sopracitati rispetto al profilo tipico dell’atleta.

 

Fonte: Roberto Vicario
Fonte: Roberto Vicario

ITALIA IN PRIMA FILA – Si, perchè il nostro Paese è da sempre in prima fila nella lotta al doping, e le ultime vicende internazionali che hanno tirato dentro anche atleti italiani di rinomata fama hanno fatto scattare un serio allarme nella testa dei massimi dirigenti sportivi.
I primi a sperimentare il Passaporto potrebbero essere gli Azzurri della Nazionale di Prandelli: se ne parlerà prossimamente nelle Assemblee di Lega dove dovra decidersi sul da farsi.
Ma perchè proprio la Nazionale?
“I costi per il programma sono elevati e considerando che il 30 per cento dei giocatori ogni anno va via dall’Italia, l’investimento sarebbe stato troppo oneroso” fanno sapere dalla Commissione, dunque servirà l’accordo di tutti e la massima disponibilità.

 

CHI LO USA – Il calcio ci è arrivato da poco ma in realtà il Passaporto è una tecnica che negli altri sport è già conosciuta da un po’.
Nel ciclismo, ad esempio, lo sport più bersagliato di scandali fra tutti, è stato già adottato e largamente utilizzato dall’UCI (Unione del Ciclismo Internazionale).
Ma anche nel nostro Paese c’è qualcuno che fa del Passaporto ormai un fedele alleato: è il caso della Virtus Lanciano, squadra militante in Serie B che per prima ha deciso di adottare il Passaporto, non solo per accorgersi di eventuale uso di sostanze vietate da parte dei suoi tesserati, ma proprio per far si che gli atleti possano essere seguiti dallo staff medico al meglio, partita dopo partita.

 

Il Passaporto, infatti, potrebbe essere utilissimo strumento anche per prevenire incidenti come quello dello sfortunatissimo Piermario Morosini, episodi che sono purtroppo sempre meno rari in giro per il mondo.

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