Thiago Motta: “Balotelli deve essere responsabile. Sento mia la maglia della nazionale”

Thiago Motta ha parlato in conferenza stampa. Ecco quanto riportato da corrieredellosport.it.

Thiago Motta con Balotelli ai tempi dell'Inter fonte foto: Wikipedia - http://www.soccer.ru/gallery/20979 Новикова Юлия

Lei si sente titolare?
«Il mister ha provato un po’ tutti. Se giocherò dall’inizio, so di dover entrare al 100%. La mentalità con cui si entra in campo è fondamentale»

Cosa pensa del passaggio alla difesa a 3?
«Io penso che dire due, tre, o quattro difensori non conta. Quello che fa la differenza è la voglia. Abbiamo il dovere di fare bene. Le scelte le fa il mister ma quello che è importante sono i giocatori e la loro voglia di vincere»

La Spagna però gioca così da 4 anni: perché l’Italia deve cambiare ora?
«Alla fine tutti cambiano, la Spagna gioca con due esterni aperti e vengono dentro i centrocampisti. Ripeto, l’Italia deve dimostrare di essere la grande squadra che è in teoria: per diventare grande bisogna essere generosi in campo; perché tecnicamente e per qualità i nostri centrocampisti possono giocare ovunque. Se troviamo unità, se ci riusciamo, siamo lì, per battercela con tutti. La Spagna la conosciamo: Xavi, Iniesta, Xabi Alonso, magari Busquet, sono loro che danno i tempi. Ma sapere come giocano e poi riuscire a non farli giocare non è la stessa cosa…»

Lei intanto, lasciata l’Inter, ha ritrovato entusiasmo
«Indipendentemente da questo, essere qui è bellissimo; un privilegio difendere i colori di una Nazionale. Non puoi non essere al 100%. Ho un grandissimo entusiasmo e non vedo l’ora di poterlo dimostrare».

Ma Thiago Motta ha voluto andar via dall’Inter o no?
«Non volevo andare via dall’Inter e dall’Italia. Però sono successe alcune cose nell’Inter ed è stato giusto cambiare aria per me e per la società».

Quanto vale questa maglia per lei?
«Tantissimo. Sono qui perché sento la maglia mia altrimenti sarei in vancanza con la mia famiglia, con mia moglie e le mie figlie. Qui sto benissimo, in questo gruppo. Io sono così: quando sto bene in un gruppo ci sto, altrimenti vado a casa…»

Si sente più centrale o più mezzo sinistro?
«Mi trovo bene come play, come mezzo sinistro o mezzo destro. Mi trovo bene ovunque. Con certi compagni diventa semplice giocare. Per me un ruolo vale l’altro»

Siete preoccupati per questo Europeo?
«E’ normale, dopo tre sconfitte, anche se amichevoli… Non è normale per una squadra come la nostra. Ma è importantissimo reagire come ho detto. La base delle squadre vincenti è la stessa: sentirsi gruppo, con unità e generosità reciproca. Poi bisogna aggiungere le varie altre cose, la tecnica individuale, gli schemi…»

Cosa si aspetta da Balotelli? La fa sempre arrabbiare, come ai tempi dell’Inter?
«Ci fa sempre arrabbiare, Mario! Ma è un ragazzo bravissimo, ma deve avere e sentire la responsabilità di uno che difende una Nazionale, in un torneo importante. E deve essere e sentirsi impegnato, deve stare con i compagni, deve aiutare la squadra, dentro al campo. Fuori poi è l’ottimo ragazzo di sempre».

Un giudizio su Pirlo, il nostro Xavi
«Andrea ha una storia, confermata nella Juve, lui davanti alla difesa dà i tempi, bisogna aiutarlo a fare i movimenti, dargli una o due
uscite di gioco. Lui per noi è troppo importante, gioca a testa alta, vede l’azione in anticipo, dobbiamo aiutarlo a giocare semplice»

In Spagna si chiedono se troveranno un’Italia catenacciara o quella moderna delle qualificazioni
«L’antica Italia ha vinto, ed è quello che conta. Noi cercheremo di fare del nostro meglio sia in difesa che in attacco, proveremo a farlo giocando bene, come ci chiede spesso il mister. Ma conta solo vincere. Quello dobbiamo fare: vincere».

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Raffaele Zanfardino

Direttore responsabile della testata.

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