L’Inter travolge il Lecce. A San Siro finisce 4-1

L’Inter affossa il Lecce per 4-1 e si porta a – 8 dalla coppia di testa formata da Juventus e Milan dimostrando una decisa crescita soprattutto in fase di costruzione del gioco. I nerazzurri creano numerose azioni da gol tirando ben 12 volte in porta e legittimano una vittoria su una squadra, quella del Lecce, troppo fragile in difesa ed estremamente sprecona in fase realizzativa.

Le due squadre, che scendono in campo dopo quasi quattro mesi rispetto alla data prestabilita per la prima di campionato, hanno obiettivi opposti e affrontano la partita con animo diverso: l’Inter con la speranza di poter continuare la rincorsa al vertice e il Lecce con la rabbia per il gol di Galloppa subito al 92′ nella partita contro il Parma quando credeva di aver già raggiunto la vittoria. Una curiosità sulle due squadre è relativa al fatto che stasera sulle due panchine si sono accomodati Ranieri e Cosmi. I due hanno preso il posto rispettivamente di Gianpiero Gasperini sulla panchina dell’Inter e di Eusebio Di Francesco su quella del Lecce.

Fonte foto: batrax - Flickr.com

L’Inter è alla ricerca della sua quarta vittoria consecutiva per tenere a vista la zona Champions e per sancire una completa guarigione dopo i tentennamenti di inizio stagione. Ranieri, che deve fare a meno di Chivu e Sneijder, perde all’ultimo momento anche Stankovic. Il tecnico di San Saba schiera contro il Lecce un 4-4-2 con Julio Cesar in porta, Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo in difesa, Thiago Motta, Faraoni, Zanetti e Alvarez a centrocampo e Pazzini con Forlan in avanti.

Cosmi deve fare i conti con un’infermeria lunghissima formata dai primi tre portieri Julio Sergio, Benassi e Petrachi, dal salentino Ciccio Esposito, dai tre centrocampisti Giandonato, Mesbah e Bertolacci e dal nigeriano Ofere. A questi si somma la squalifica di Carrozzieri. Alla base di tutte queste defezioni l’allenatore perugino scende a San Siro con Gabrieli in porta alla sua prima da titolare, una difesa a tre composta da Ferrario, Tomovic e Oddo, il centrocampo a cinque composto dai tre centrali Obodo, Giacomazzi e Olivera e dai due laterali Cuadrado e Brivio. In avanti ad il confermatissimo tandem Di Michele-Muriel.

I giocatori sono alle prese con un campo assolutamente scivoloso che non permette grandi giocate da ambo le parti. La prima occasione per l’Inter arriva all’11° minuto con Thiago Motta che cerca di sfruttare al meglio un angolo ma il suo stacco di testa si spegne lontano alla destra del portiere. Al 17° è, invece, Forlan che cerca l’iniziativa personale con una serie di dribbling sulla tre quarti campo conclusa con un violento tiro che, però, si spegne sulle gradinate del Meazza. Proprio nel momento migliore dell’Inter arriva come un fulmine il vantaggio del Lecce. È il 19° minuto, Obodo intercetta un pallone a centrocampo e lancia Muriel. Il colombiano arriva in area, sterza verso l’interno, salta Lucio, evita l’intervento di Samuel e Maicon e batte Julio Cesar sul primo palo: è 1-0 Lecce.

La reazione dell’Inter arriva subito e nel giro di 14 minuti, dal 20′ al 34′ si “stampa” su 4 legni. Il primo tentativo di violare la rete salentina ha le sembianze di Diego Forlan. L’uruguaiano prende palla e dai 20 metri fa partire un’angolata conclusione di sinistro che, però, trova la splendida reazione di Gabrieli. Il portiere salentino si mostra molto reattivo ed evita il passivo con un ottimo tuffo sulla sua destra respingendo la conclusione sul palo. Passano quattro minuti e i legni colpiti dall’Inter diventano due. A colpirlo questa volta è Pazzini che raccoglie benissimo il cross di Maicon dalla destra e svetta tra le “belle statuine” della difesa del Lecce. La sua torsione di testa beffa Gabrieli ma si spegne sulla traversa. I nerazzurri dimostrano di volere fortemente il pareggio e dopo due minuti collezionano un’altra palla-gol cogliendo il loro terzo legno. Siamo al 29° minuto ed è Samuel a entrare in questo speciale tabellino dei legni colpiti. A fermare la gioia del gol al difensore argentino è ancora una volta il palo alla destra di Gabrieli. Al 31° la partita sembra diventare stregata quando, sugli sviluppi dell’ennesimo tentativo in area salentina, l’Inter coglie il suo quarto legno. Pazzini crossa al centro e trova Forlan che schiaccia a botta sicura di testa trovando però la schiena di Tomovic, la palla si innalza e si spegne sull’incrocio dei pali alla sinistra di un incredulo Gabrieli. Ma sull’angolo successivo arriva il meritato gol nerazzurro. A siglare la rete del pareggio è Pazzini che con un guizzo felino anticipa con la punta il suo marcatore Tomovic e il portiere Gabrieli in uscita.

L’Inter non si accontenta del pareggio e prova ancora di affondare ma senza la stessa incisività dei minuti precedenti se si eccettua per un guizzo di testa di Pazzini che si spegne a lato e cui segue il fischio il fischio dell’arbitro di Guida che fa andare le squadre negli spogliatoi.

Nella ripresa Ranieri manda in campo Cambiasso al posto di Faraoni e Milito per Forlan che nel primo tempo ha giocato molto lontano dalla prima punta Pazzini. Anche Cosmi fa un cambio e inserisce Ignacio Piatti che sostituisce Ruben Olivera. L’argentino ha subito una grande occasione dopo 30 secondi quando nel corso di una ripartenza tenta la conclusione dai 25 metri sbagliando completamente la mira e ignorando gli inserimenti di Muriel e Di Michele.

La “mossa Milito” dà ragione a Ranieri perchè El Principe ritrova il gol al Meazza dopo 11 mesi raccogliendo uno splendido passaggio filtrante di Alvarez e beffando Gabrieli in uscita. L’azione è partita dopo un errore di Piatti in fase di impostazione nel cerchio del centrocampo. L’Inter sfiora il gol al 56′ con Pazzini ancora sugli sviluppi di errore avversario, questa volta di David Di Michele che tenta di tagliare il campo con un lancio trovando però l’intercetto di Cambiasso. L’argentino colpisce il pallone con la testa servendo il pallone a Pazzini che si invola verso la porta salentina sbagliando, però, al momento della conclusione a rete. Intanto Cosmi decide di cambiare Muriel inserendo al suo posto Corvia.

Il Lecce dimostra di essere vivo e mostra tutta la sua pericolosità al 6o’ con uno splendido contropiede che parte dal piede di Cuadrado il quale taglia il campo sulla fascia destra e serve Di Michele che serve subito Corvia. L’attaccante romano tenta di colpire di prima intenzione per evitare il recupero di un difensore nerazzurro ma trova la respinta decisiva di Julio Cesar. Dopo due minuti è l’Inter che sfiora il gol con Alvarez. L’argentino è bravo a smarcarsi sul vertice destro dell’area di rigore e conclude con un diagonale che, però si spegne a pochi centimetri alla sinistra del portiere giallorosso.

Il Lecce dimostra di essere assolutamente vivo e fra il 65′ e il 68′ va in forte pressing sull’Inter sfiorando il gol con Corvia che, servito ottimamente da Cuadrado, si trova a tu per tu con Julio Cesar ma sbaglia lo stop e conclude di poco alto sopra la traversa. Al 73′ arriva il gol che pone virtualmente fine alla partita: Nagatomo salta splendidamente Cuadrado sulla linea di fondo e serve Cambiasso che con la punta del piede in spaccata conclude verso la porta trovando prima il palo (il quinto) e poi la rete. È il 3-1 per l’Inter. Il Lecce non si demoralizza e crea una nuova palla-gol ancora con Corvia che cerca il gol di testa ma la sua torsione di testa è debole e si spegne a fondo campo. Intanto Cosmi sfrutta il suo ultimo cambio optando “carta” Pasquato inserendolo per Obodo. Al 77′ è Di Michele ad avere un’altra occasione per accorciare le distanze ma tra lui e il suo quarto gol consecutivo c’è la pronta risposta di Julio Cesar. Intanto l’Inter gioca quasi in 10 perchè Alvarez sembra aver subito uno stiramento alla coscia e gioca a ritmi bassissimi. Ma ancora una volta proprio nel momento di maggiore sofferenza dell’Inter arriva il “gol dello zoppo”, vale a dire, proprio di Ricky Alvarez. La rete del 4-1 nasce dall’ennesima incursione di Nagatomo che serve sul secondo palo l’argentino che infila in mezzo alle gambe il portiere salentino.

Gli ultimi dieci minuti vedono il Lecce nel tentativo vano di diminuire il passivo ma dopo due minuti di recupero il match termina sul 4-1 per l’Inter che prosegue nella sua scalata verso i piani alti della classifica. Per il Lecce il 2011 si chiude con la quinta sconfitta nelle ultime sei partite.

 

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