Inter, Stankovic ricorda il passato neroazzurro: “Grazie Mancini. Fu Moratti a convincermi a venire a Milano”

Dejan Stankovic, ex perno dell’Inter, di Mancini e non solo, e attuale vice di Andrea Stramaccioni ha parlato al Messaggero Veneto, soffermandosi  sui temi neroazzurri.

commons.wikimedia.org
commons.wikimedia.org

Passato dall’essere allenato da Roberto Mancini al trovarselo di fronte come avversario, Deki spiega: ‘Quando lo incontrerò di nuovo, seduto su quella panchina, lo ringrazierò per tutto quello che mi ha insegnato e che mia ha fatto vincere. Per il nuovo corso del club penso sia la scelta giusta”.

Certamente il nome di Mancini ha molto peso nell’esperienza interista di Stankovic, ma non c’è solo il suo: ‘Per quella svolta devo ringraziare tutta la famiglia Moratti. Mi convinsero parlandomi di sport, non di soldi. E la passione è ancora quella cosa che ti aiuta a fare la differenza nel calcio. Sono stati anni di successi quelli di Milano. Successi che hanno portato a fare di quella città la mia nuova casa. La mia famiglia è ancora là. Mi manca in certi giorni. Ma poi penso che i ragazzi hanno gli amici e la scuola, là. E non voglio toccare i loro equilibri. Anche se Udine sta diventando giorno dopo giorno una realtà che mi sta facendo pensare: ma sì, tra un po’ tutti potremo vivere in Friuli”.

Ora però il presente lo vede allenatore, esperienza nata così: ”In modo fulmineo. Io ero a casa: ho acceso la tv e la Tg sport ho sentito del nuovo contratto firmato da Andrea. Mi sono detto: benissimo, ha fatto la scelta giusta. L’Udinese è una società che ha programmi, che ha tradizione, che investe sui giovani e ti dà il tempo per lavorare. la sera ecco la telefonata. Come stai? Come va? Cosa pensi?Ho tagliato subito corto, sono fatto così: Andrea, cosa vuoi chiedermi? Mi ha chiesto di diventare il suo vice. Ho accettato subito”.

Nessun rimpianto, comunque per Stankovic: ‘No, adesso pensieri soltanto i miei compiti di allenatore. Si lavora duro, ore e ore, perché Stramaccioni, se non ve ne siete accorti ve lo dico io, è un perfezionista. E per me è il modo giusto per calarmi in questa nuova realtà. Quella del tecnico. Quella dell’Udinese. Ecco perché non penso neppure alle voci che parlano di una mia candidatura per la panchina della Serbia’‘.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy