Inter, Tronchetti Provera spiega: “Mancini è un grande allenatore. Normale il passo indietro di Moratti”

Marco Tronchetti Provera, patron della Pirelli, ha parlato di Inter al termine della presentazione del Calendario Pirelli 2015.

Mancini all'inizio della conferenza di presentazione
Mancini all’inizio della conferenza di presentazione

Il primo pensiero non poteva che essere rivolto a Roberto Mancini: “Ci sono dei cicli, il calcio è fatto di emozioni Mancini è stato un grandissimo calciatore, un grande allenatore, ha portato grandi risultati all’Inter e quindi noi, ovviamente, da interisti siamo tutti speranzosi e desiderosi di vedere un domani di recupero. Quale tifoso non crede in questa fase del campionato che non sia possibile raggiungere un buon risultato?”.

In vista dell’imminente derby, Tronchetti Provera si è poi espresso sulla squadra:Penso che ci siano dei buoni giocatori, gente che ha delle qualità che se espresse al meglio, tutti insieme, possono dare delle soddisfazioni ai tifosi. Bisogna riuscire a trovare la motivazione giusta in campo. Molto dipende anche dai giocatori che vanno rimotivati. I cambi danno questa opportunità. Per il futuro dell’Inter come ogni tifoso io sono costantemente ottimista, ma con qualche angoscia, perché noi interisti abbiamo la peculiarità di avere una componente di sofferenza che è parte della nostra tradizione calcistica. Derby? Sono sicuro che Mancini possa fare molto bene. I derby talvolta sono grandi delusioni, talvolta danno grandi emozioni. Il derby è bello perché è imprevedibile. Abbiamo visto tante volte che la squadra che pareva più in forma poi è rimasta sconfitta. Vince chi ha più fame, cuore, gambe e fiato“.

Tronchetti Provera ha parlato poi anche di Walter Mazzarri: Mazzarri è stato un grande allenatore, ha fatto molto bene a Napoli. All’Inter ha avuto momenti buoni e momenti meno buoni, comunque adesso è il momento di guardare avanti”.

Infine ecco un commento sulla situazione Moratti- Thohir: “Thohir? Si sta facendo un’idea più precisa dell’Inter. Anche lui deve per forza entrare in un mondo nuovo, in un mondo calcistico che è quello italiano che ha le sue peculiarità, i suoi pregi e i suoi difetti. Moratti? Superata una fase iniziale in cui ha dato un suo contributo, era naturale che facesse un passo indietro. Trovo tutto molto logico”.

 

 

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