Italia, Raiola difende Balotelli: “E’ vergognoso prendersela solo con lui”

Continuano incessanti le critiche e i processi mediatici nei confronti di Mario Balotelli, all’indomani della rovinosa eliminazione dell’Italia dai Mondiali brasiliani.

Fonte: Tommaso Naccari
Mario Balotelli. Fonte: Tommaso Naccari

L’attaccante del Milan è quanto mai al centro di un acceso dibattito: c’è chi lo boccia senza appello e c’è chi prova a difenderlo a spada tratta. Tra questi non poteva non esserci Mino Raiola, agente di Super Mario, che senza mezzi termini definisce vergognosi tutti gli attacchi recapitati al suo assistito: “È vergognoso prendersela con il solo Balotelli: questa sì che è mancanza di equilibrio, specchio di un Paese in cui il calcio è morto  – ha dichiarato Raiola a ‘La Gazzetta dello Sport’. L’agente è un fiume in piena:“Ma qualcuno in Italia pensava davvero di vincere il Mondiale? Io non mi sono stupito di questo fallimento. In Europa i nostri club non vincono più, come poteva la Nazionale fare il miracolo? Distinguiamo il calcio giocato dai nostri problemi veri”. Raiola ne ha per tutti, anche per l’ex ct azzurro Cesare Prandelli:Non giudico le persone, non conosco Prandelli, ma la sua idea tattica era perdente. Come si può pensare di vincere con un solo attaccante in campo? Anche la Costa Rica ne schierava tre”. Infine, il procuratore parla dell’attuale situazione del calcio italiano, alle prese con mille problemi. Per Raiola bisogna trovare una nuova strada, come ha fatto la GermaniaIl nostro Paese ha un cancro. Siamo alla deriva anche nel calcio e nessuno si prende una responsabilità. A Coverciano non cambia nulla da decenni. Ai tecnici delle giovanili chiediamo solo di vincere: e chi forma i giovani? In Germania hanno scelto una strada e i risultati si vedono. Qui si pensa solo alle poltrone”.

 

 

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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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