La grinta di Gargano: “Dobbiamo vincere perchè questa città lo merita. Qui a lungo, mio figlio è napoletano”

Walter Gargano centrocampista del Napoli è stato il protagonista del salottino di Radio Marte, radio ufficiale del club azzurro. L’uruguaiano ha dichiarato amore alla città e ha parlato di svariati argomenti.

Fonte: Danilo Rossetti

Ecco quanto evidenziato da SoccerMagazine.it:

 

“Sto bene e credo di tornare presto in gruppo. Ci tenevo a giocare con Juventus, non abbiamo paura di nessuno. Siamo tranquilli e contenti di giocare sempre con le squadre forti. Mi ha fatto male vedere la partita col Bayern in televisione come vedere tra qualche giorno Italia-Uruguay a Roma per colpa dell’infortunio. Al Napoli è mancato Gargano? No, dai, i tifosi sono fatti così: una volta Gargano manca e una volta fa schifo. Sono chiacchiere. Io da fuori guardo e mi dispiace per qualche momento di difficoltà della squadra, però siamo tutti concentrati. Gargano pedina fondamentale? Ma a me non interessa, io sono in un grande gruppo e sono qui solo per lavorare e convincere il mister a darmi la fiducia. La gente deve capire che sbagliare è umano, quando sbaglio un passaggio i tifosi devono capire che sono cose che capitano!. Ci sono tante partite, si possono giocare ma non siamo delle macchine. Anche le macchine si rompono, sono un po’ esagerate, tante partite in poco tempo. L’urlo dei tifosi in Champions ci carica a mille. Io e il Pocho abbiamo sorriso quando abbiamo sentito i tifosi urlare quella frase finale. Il gol alla Juve è un ricordo bellissimo: sono stati gol bellissimi. Devo segnare di più, ma per me l’importante è che vinca la squadra. Ora ci aspettano tante partite, ma in casa abbiamo l’obbligo di vincere. Ho vinto due scudetti col Danubio, di cui uno con Cavani. Per noi vincere qualcosa è importantissimo e proveremo a farlo a Napoli: niente è facile ma abbiamo la possibilità di provarci. La gente di Napoli lo merita, merita un trofeo. Resterò a lungo a Napoli: ho un figlio napoletano e voglio rimanere a lungo qui. A Napoli ho messo su famiglia, mio figlio è napoletano e ho tanti amici. E’ bello essere in questa squadra. Aspettiamo Britos e Donadel a braccia aperte e gli auguro di poter dimostrare il proprio valore a questo gruppo che li sta aspettando a braccia aperte. Io non sono un leader. Il leader è Mazzarri. Il mister decide cosa fare ed un giorno che vinceremo qualcosa avrà vinto il gruppo e non il singolo. Mazzarri è una grande persona: sembra un pazzo ma non lo è. Mi dispiace che la gente non lo conosca come lo conosciamo noi: è una bravissima persona. Tabarez è un allenatore con tanta esperienza nel calcio. Ma i complimenti per i risultati raggiunti vanno a tutto lo staff. Poi domenica prossima incontrerò il mio primo allenatore in Italia, Reja. Spero di esserci.”

In chiusura ha voluto deliziare i tifosi con alcune curiosità:Per noi i social network sono strumenti innovativi per comunicare con la gente, con tanti amici che prima non vedevi e ti fa piacere che senti gente che non vedi da tanto e sanno che sei lontano. E’ una forma nuova e bella per comunicare con la gente. C’è un gruppo intitolato per me? Non lo sapevo perchè uso di più Twitter che Facebook. Ho un amico a Napoli a cui tengo particolarmente. Si chiama Alfonso. Lui ha paura degli aerei e non è potuto venire al mio matrimonio in Uruguay. Ho organizzato un’altra festa qui perché potesse festeggiare con me. Do in anteprima una notizia che forse non tutti sanno: io e Micaela (sorella di Hamsik) siamo in attesa del secondo bambino“.

 


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