Lamela: “Voglio vincere con la Roma, puntiamo al terzo posto”

Quest’oggi al quotidiano Il Romanista ha parlato in esclusiva il talento giallorosso Erik Lamela, reduce da un periodo di forma eccezionale, macchiato però dall’espulsione rimediata nella sfida di Coppa Italia con la Juventus del 24 Gennaio. SoccerMagazine.it vi propone i passi più importanti dell’intervista.

L’espulsione di Torino. Qualche parola di troppo con Chiellini?

No. Nessuna provocazione solo un contatto. Non ci sono state provocazioni anche perché fino a quel momento avevo giocato praticamente dall’altra parte del campo. Non c’eravamo presi. Giusta.

Fonte immagine: Globovisión - Flickr.com

Juventus-Roma 3-0: perché?
Perché dobbiamo cominciare a leggere meglio anche certe partite. Non è stato un problema di approccio. L’atteggiamento è stato quello giusto perché anche in trasferta sul campo della prima in classifica volevamo fare la partita. Tenevamo palla fino a che c’è stato quell’inserimento per la prima rete e la partita s’è messa male. E’ evidente che dobbiamo correggere qualcosa, è evidente che dobbiamo ancora migliorare. Sarebbe strano il contrario, nessuno pensa di avere le cose in mano.

La squadra a cena. Chi l’ha organizzata?
Totti. E’ stata un’idea del capitano. E’ stata organizzata sul pullman dopo Torino. Io mi trovo benissimo in questa squadra. Lui mi dà molti consigli e io non posso che ascoltarlo, perché Francesco di Roma sa tutto, sta qui da sempre, è romano, conosce l’ambiente meglio di chiunque. Lui e De Rossi mi hanno parlato di cos’è la Roma, di cosa significa giocare qui. Io so bene dove sono, conosco l’importanza di questa maglietta e delle responsabilità che ho. Ma resta un onore avere certi esempi e certi compagni.

Una volta per tutte, cosa è successo nello spogliatoio di Udine?
E’ stata una litigata per una giocata della partita, non c’è stato altro. Non ho mai detto la frase che lui non è Maradona, e non c’erano problemi di altra natura. E’ stata una discussione sulla partita, sicuramente accesa.

Lamela sarebbe potuto veramente essere del Barcellona…
Ah, la storia del provino da ragazzino… Feci cinque gol in un torneo giovanile in Catalogna, gli osservatori del Barça mi videro e dissero a mio padre che mi avrebbero voluto con loro. Rimasi a Buenos Aires.

Pentito di aver detto no?
No, perché ho detto sì al River Plate che era la mia squadra del cuore. Perché il mio sogno era quello di esordire in Primera con la maglia del River e di segnare per il River. No, perché adesso sto alla Roma.

E cos’è Roma-Lazio?
Io finora l’ho visto dalla panchina. Mi piacerebbe giocarlo e mi piacerebbe segnare sotto la Sud. Poi ti saprò dire qual è “più derby”.

Tanti ti hanno definito “Speciale”.
Un giocatore speciale è Totti, non io. Anzi tutti alla Roma sono speciali.

Anche Sabatini ha detto che sei speciale. S’è speso tanto per te, cosa ti ha detto per convincerti a venire alla Roma?
Mi ha detto tante cose, ma nessuna per convincermi a venire alla Roma. Non si deve convincere nessuno per venire a giocare nella Roma.

A Roma verso di te c’è una sensazione particolare e nuova. C’è anche la paura che un giorno qualcuno uno così… speciale possa portarselo via. Per esempio, se tornasse il Barcellona a richiederti cosa faresti?
Io sto alla Roma, non penso ad altro. Parlarne sarebbe pure sbagliato. Sono appena arrivato e devo crescere tanto, devo imparare tanto, devo lavorare tanto. Io qui sto bene e sono felice. Io devo e voglio dare tutto per questa squadra che mi sta dando tutto.

Luis Enrique.
No, non voglio parlarne tanto, sai com’è… Ti dico che con lui giochiamo e giocheremo sempre alla stessa maniera, sia in casa, sia in trasferta, con la prima o con l’ultima in classifica. Questo mi piace.

Dove può arrivare la Roma?
Lo Scudetto uhm è un po’ lontano… Diciamo al terzo posto.

Dove vuole arrivare Lamela con la Roma?
A vincere la Champions League.

E’ quello il futuro?
Abbiamo un gruppo tanto forte, ci stiamo conoscendo, siamo giovani. Ci crediamo. Ci sentiamo una squadra forte, però dobbiamo lavorare. Sappiamo che dobbiamo lavorare per poter raggiungere qualcosa di grande per questa città.

fonte – Il Romanista

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