Lazio-Livorno 2-0: amaranto ad un passo dalla Serie B

Alla base del match odierno c’è un’antica rivalità che affonda le proprie origini nel pensiero politico, totalmente opposto, delle tifoserie delle rispettive squadre. Quando Livorno e Lazio si sfidano c’è sempre alta tensione, ma a questo punto del campionato il livello arriva a picchi altissimi, visto che i padroni di casa sono ad un passo dalla retrocessione e alla disperata ricerca di punti, dal canto loro gli ospiti vogliono continuare a sperare nella qualificazione all’Europa League (affare tutt’altro che facile) fino a che la matematica non li condanni. E per mantenere il lume della speranza acceso, oggi c’è bisogno di conquistare i tre punti, senza se e senza ma.

Mauri - Fonte ACF Fiorentina
Mauri – Fonte ACF Fiorentina

La prima chance è per gli uomini di Nicola (che torna a guidare gli amaranto dopo l’esonero di Di Carlo): al 13′ un bel colpo di testa di Biagianti, su corner di Greco, viene parato ottimamente da Berisha. Ma non passano nemmeno 120 secondi e la Lazio passa in vantaggio al primo tentativo. Buono scambio Biglia-Lulic, con il bosniaco che serve una palla in mezzo, raccolta al volo dal sinistro di Stefano Mauri che beffa Bardi sul suo palo e firma lo 0-1. Un tiro potente di Greco al 25′ impegna seriamente Berisha, che però riesce a mettere in angolo. L’attacco dei padroni di casa, seppur continuato, è piuttosto sterile e fino al 45′ il risultato non cambia e di occasioni vere e proprie non se ne vedono più. Primo tempo da dimenticare per l’unica punta amaranto Paulinho, dimenticato dai compagni e piuttosto impreciso nelle sue giocate. Nel finale della prima frazione, c’erano gli estremi per un rigore dopo un fallo di Ciani sul brasiliano, ma l’arbitro preferisce lasciar correre. Mentre la Lazio, dopo il gol, si è avvicinata di rado alla porta difesa da Bardi.

Il secondo tempo si apre col raddoppio lampo della Lazio. Direttamente da calcio di rigore, Antonio Candreva trova il dodicesimo centro in campionato  (rigore scaturito da un tocco di braccio da parte di Leandro Rinaudo, ammonito nella circostanza, su tiro di Mauri). Attorno al 20′, uno scatenato Keita esplode il diagonale dal limite dell’area, su cui Bardi si supera mettendola in angolo. Pochi minuti dopo ancora l’ex Inter protagonista, su un tiro di prima intenzione di Onazi, deviato ottimamente con i piedi. Non succede più nulla, nonostante siano gli amaranto a fare la partita, fino al fischio finale e la Lazio porta a casa 3 punti d’oro dalla Toscana. Nei minuti finali da segnalare cori offensivi della curva livornese all’indirizzo del presidente Spinelli.

Una sconfitta che non ci voleva per il Livorno, in virtù del fatto che il Bologna ieri è caduto sotto i colpi della Fiorentina e che il Sassuolo è impegnato domani in trasferta allo Juventus Stadium. Anche il Chievo, nonostante l’uomo in più e l’iniziale vantaggio, cade contro la Sampdoria per 2-1 e continua ad essere tra le squadre che lottano per non retrocedere. La permanenza in Serie A per la squadra toscana è appesa ad un filo sottilissimo: i punti sono 25, gli stessi del Sassuolo che giocherà domani, e 3 in meno rispetto al Bologna, fuori dalla zona rossa. Il prossimo impegno è in trasferta al Friuli, contro l’Udinese che non ha più nulla da chiedere al campionato. Vincere è l’imperativo, altrimenti il ritorno in B da possibilità si tramuterà in certezza. La Lazio conquista 3 punti che lasciano ancora aperta qualche speranza per la qualificazione in EL, e che portano i biancocelesti a condividere il sesto posto con il Torino e il Verona: tutte e tre le squadre sono infatti a quota 52. Buone notizie da Cagliari: il Parma (ora a 51 punti) cade contro i sardi e scivola al nono posto.

Tabellini:

LIVORNO (4-5-1): Bardi; Valentini (dal 79′ Bruzzi), Emerson, Rinaudo, Castellini (dal 64′ Piccini); Greco (dal 51′ Belfodil), Biagianti, Duncan, Mesbah; Siligardi; Paulinho.

LAZIO (4-3-3): Berisha; Pereirinha, Ciani, Cana, Lulic; Onazi (dal 71′ Gonzalez), Ledesma, Biglia; Candreva (dall’82’ Anderson), Mauri, Keita (dall’89’ Perea).

Ammoniti: Rinaudo, Bardi, Mesbah (Li); Pereirinha (La)

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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