Lazio, Lotito sulla finale di Coppa Italia: “Daspo a vita? Serve prevenzione e repressione”

Gli eco dei fatti della finale di Coppa Italia hanno coinvolto anche la Lazio, i cui tifosi si sono organizzati per aiutare il tifoso ferito Ciro Esposito.

Claudio Lotito - Fonte: Roberto Vicario - wikipedia.org
Claudio Lotito – Fonte: Roberto Vicario – wikipedia.org

Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato della finale e non solo, anche di sicurezza e tifoserie organizzate, nell’intervista rilasciata a La Repubblica oggi e ha analizzato anche il movimento dei tifosi e degli ultras.
Queste le parole del patron biancoazzurro: “Chiunque abbia un ruolo deve contribuire al miglioramento del Paese, anziché mettere la testa sotto la sabbia. Io mi reputo padre sia degli scalmanati ma anche di quelli perbene che vedono le partita con calma. Al mio fianco ho le autorità, tutti gli altri scoprono l’acqua calda, parlando di calcio e ricatti, io vivo da sempre con le intimidazioni. E dicono che la colpa è mia, che non dialogo. Non dovrei dialogare con nessuno, è la partita della legalità questa“.
Il Ministro degli Interni, Alfano, aveva proposto il daspo a vita. Questo il pensiero di Lotito: “Secondo me serve altro ovvero inasprire le pene e renderle certe. Basta con l’impunità per i reati dei “tifosi”: traffico di stupefacenti, merchandising falso, intimidazioni. Poi, processi per direttissima e celle di sicurezza negli stadi. Non saprei come i club possano isolare i violenti. Serve l’aiuto dei tifosi perbene, che devono aiutare le società invece di adeguarsi alla legge della giungla“.
Io sono per la prevenzione e la repressione. La prima richiede tempo per fruttare, ma la Lazio è impegnata nelle scuole. Prima nelle scuole ad esempio si usavano maniere forti, adesso invece al primo rimprovero scattano le critiche. I giovani hanno grande fragilità interiore: venuti meno i filtri della scuola, della famiglia, dell’oratorio, dei partiti, sposano la logica del branco, devi agire come gli altri o non esisti. E questo accade allo stadio“.

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