Lazio, Nesta carica la squadra: “Può superare la Roma”

Se si pensa ad Alessandro Nesta sono tanti i ricordi che vengono in mente sia a livello di club che a livello nazionale: lo scudetto con la Lazio, le due Champions League vinte con il Milan ed il mondiale vinto nel 2006 a coronamento di una carriera perfetta.

Autore: Ryan Byrne
Autore: Ryan Byrne

Nesta, adesso ha deciso di lasciare il calcio dopo aver chiuso la sua carriera nella MLS e la sua vita è ancora legata agli States visto che vive a Miami. L’ex Lazio ha parlato al Corriere dello Sport a 360 gradi sulla sua vita, passata e futura: “Il calcio mi manca tantissimo. I primi 7-8 mesi li ho vissuti come una vacanza, stai benissimo perché dopo tanti anni stacchi la spina. Poi ti manca il campo, lo hai vissuto per tutta la vita, provi una sensazione strana. Adesso sto concludendo il corso da allenatore, mi manca l’ultimo patentino, terminerò a giugno. Torno in Italia ogni mese per due giorni, studio a Coverciano. Voglio riuscirci. Da allenatore penso di iniziare nel campionato americano, nella Major League Soccer. Mi è piaciuta, è un calcio in forte crescita, molto interessante. Vorrei iniziare dai professionisti“. Spazio poi alla sua squadra del cuore, la Lazio che tanto bene sta facendo: “La scelta di Pioli è stata una grande scelta. E’ un allenatore bravissimo, ho avuto la fortuna di conoscerlo a Coverciano, in occasione di una lezione. A Roma sta facendo cose straordinarie. Mi piace la sua gestione, è partito così così, ma la squadra ha trovato un rendimento costante. La Lazio gioca benissimo, è bello vederla in campo. La lezione di Pioli fu interessante, è una persona alla mano, si vede. E sta bene con i giocatori. Sa adattarsi alle caratteristiche del gruppo pur avendo una sua idea di calcio. Sorpasso sulla Roma? Sicuramente! Me lo auguro da tifoso laziale e da sportivo che apprezza il lavoro di Pioli, lui lo merita. E’ ancora dura, ci sono tante partite da giocare. Roma e Napoli sono attrezzate, non sarà facile“.  Infine una battuta alla soglia dei 40 anni: “Sto benissimo e da quando ho smesso di giocare non accuso neppure un dolore (risata, ndr). Il riposo è servito, ma è l’ora di iniziare a fare qualcosa. Non ce la faccio a stare fermo“.

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