Lettera del tifoso: “Caro Nicchi, si può cambiare: a cominciare dal suo pensiero”

Quello delle questioni arbitrali è un problema atavico del nostro calcio. Puntualmente, ogni anno, arriva il momento in cui la situazione sembra esasperata e richiede l’intervento di istituzioni ed autorità volte a disciplinare quanto avviene sui terreni di gioco.

Fonte: Violachannel.tv
Fonte: Violachannel.tv

Le tante soluzioni proposte vengono dichiarate spesso inattuabili e quelle poche adottate – vedi gli arbitri di porta – si rivelano quasi subito inefficaci, creando malumori in primis nelle tifoserie, che iniziano a prodursi in reazioni variegate. Una di queste ha spinto così il nostro lettore Andrea a scriverci per descrivere l’attuale momento arbitrale in Italia con una lettera indirizzata al presidente dell’AIA Marcello Nicchi, primo punto di riferimento per i fischietti nostrani e per le problematiche ad essi relative. Andrea ha incarnato il pensiero di molti appassionati del pallone con dovizia di particolari, chiarendo il suo messaggio in più punti esponendo quanto segue:

 

Gentile redazione di Soccermagazine,
contando sulla vostra disponibilità ed apertura spero di potermi rivolgere a voi per affrontare un tema che sta molto a cuore a noi tifosi e non solo, dato che si tratta di situazioni anomale ed ingiuste che si verificano putroppo volentieri condizionando il normale e corretto svolgimento del nostro campionato.

 

Vorrei rispondere al Presidente dell’AIA Marcello Nicchi, il quale ha dichiarato che la tecnologia nel calcio sarebbe “la morte”. Vorrei rispondere a chi scrive “come si recupera il tempo perso? chi decide?”. Vorrei rispondere a chi resta fermo nel totale immobilismo senza cercare soluzioni semplici e alla portata, talmente semplici che non serve pensarle ma basterebbe anche solo copiarle. Vorrei rispondere a chi ha il coraggio di definire Verona-Juve come una partita senza errori quando ben TRE gol su quattro erano in fuorigioco, senza entrare nel merito dei presunti tocchi di mano. Vorrei rispondere a chi dice “il rigore su El Kaddouri si è visto solo in TV”.

 

Egregio Presidente Nicchi,

 

Lei ha definito la moviola in campo come la morte del calcio. Lei ha posto questioni interessanti che dovrebbero “impedire” l’introduzione della moviola, questioni come il “recuperare il tempo perso per visionare la moviola”. Le vorrei rispondere punto per punto, facendole capire come le soluzioni ci sono ma non vengono viste o peggio ancora vengono volutamente ignorate. In ogni caso, si palesa l’arretratezza del sistema calcio italiano e della classe dirigenziale arbitrale italiana che potrebbe fungere come spinta innovativa e invece si fossilizza su concetti antichi e superati.

 

– Come si recupera il tempo perso? Questa è la motivazione che trovo francamente più “ridicola”. In un calcio dove per qualsiasi contrasto un giocatore sta per terra per 5 minuti, dove per un rigore dato o un fuorigioco non concesso montano proteste che durano circa 30 secondi il problema sarebbe il recupero del tempo per visionare una moviola che è disponibile pochi istanti dopo l’azione? Quindi secondo Lei va bene perdere il tempo per proteste in campo ma non per un TMO (a proposito, Lei sa cosa è un TMO?)?

 

– Cosa succede se anche le immagini non chiariscono? Semplice, nel dubbio si lascia giocare. Dopotutto non funziona già così? Fra l’altro le occasioni in cui le immagini non chiariscono sono poche, pochissime. In un mondo dove le tecnologie sono ad un livello avanzatissimo si può facilmente determinare se un giocatore era in fuorigioco attraverso la classica “linea” per terra, dove attraverso il sistema hawk eye si può determinare se una palla ha superato o no la linea di porta o se era uscito il pallone al momento di un cross dalla linea di fondo si possono chiarire tutte le occasioni. Nel dubbio però si lascia proseguire, cosa che già oggi si fa, solo che con la moviola si eliminerebbero oltre il 90% delle dispute. Basta vedersi una partita di rugby o football americano.

 

– Quando si usa la moviola? Solo in area?  Chi decide quando usarla? Qui è veramente semplice rispondere. Si utilizza ogni qual volta che l’arbitro ne richiederà l’uso, consentendo magari all’allenatore di entrambe le squadra una richiesta di utilizzo della moviola per tempo, nel caso in cui l’allenatore si sbaglia non può più richiedere la moviola in quel tempo. Se invece aveva ragione l’allenatore allora rimane la possibilità di richiedere un “challenge”, si guardi una finale di uno Slam dell’ATP, potrebbe capire. Il TMO è un arbitro a tutti gli effetti, come il guardalinee o l’arbitro di porta a lui è dato il compito di valutare in base alla moviola. Sarebbe più utile dell’esperimento oggettivamente fallito dell’aver aggiunto gli arbitri di porta che spesso valutano male o non valutano. Guarda e decide il TMO, come un guardalinee guarda e decide quando è fuorigioco, fallo, rimessa laterale, angolo o rimessa dal fondo.

 

– Chi è il proprietario delle emittenti? Qui ho bisogno di una sua spiegazione, perché serve vedere chi è il proprietario delle emittenti? Semplicemente il TMO userebbe le telecamere e le immagini messe a disposizione con il proprio sistema di moviola. Durante il Super Bowl pensa che qualcuno abbia mai sollevato il dubbio? Durante il Sei Nazioni ci si chiede se bisogna usare le telecamere di una TV rispetto ad un’altra? Più immagini ci sono, meglio è. Questa sua affermazione però è grave perché presuppone una faziosità delle emittenti.

 

– La bomboletta spray per non far spostare la barriera è una sciocchezza, i direttori di gara gestiscono la distanza già ora. Certo che gestiscono, contano i metri, si girano, tornano a dire alla barriera di fare due passi indietro, stanno per fischiare ma intanto che deve battere il calcio piazzato si sbraccia e protesta. Con la bomboletta spray non si scappa. Detto da chi si lamenta di utilizzare una moviola di 10 secondi perché si perde tempo trovo questa affermazione di un’incoerenza clamorosa.

 

– Tevez era in fuorigioco di 20cm, non è stato un errore non fischiare il fuorigioco, nessuno si è accorto di nulla e si sono goduti uno spettacolo i tifosi. Pensi a che spettacolo che si sarebbe assistito se si fosse convalidato il gol di Gervinho giustamente annullato durante il derby di Roma, invece di una partita oggettivamente brutta avremmo visto due squadre che si sarebbero aperte, la Lazio per rimontare e la Roma per gestire e colpire in contropiede. Sostanzialmente Lei sta dicendo che visto che era fuorigioco di poco fa niente, le ricordo che Lei rappresenta la classe arbitrale italiana. Le regole sono regole, però pur di difendere i suoi arbitri è disposto a dichiarare amenità, che finiscono come quasi tutto quello che dice in incoerenza. Con la moviola sarebbero bastati 5 secondi per annullare tre reti su quattro. Ripeto, tre reti su quattro, tutte nella stessa partita.

 

– Non vedo l’ora di far parlare gli arbitri nel dopo-partita! BENE! Lo faccia! Senza attaccarsi al fatto che ci siano allenatori che parlino di errori e che protestano per piccoli errori di valutazioni. Pensi un po’, con la moviola si eviterebbero anche quelle proteste che tanto odia.

 

– Il rigore di El Kaddouri non si vedeva in campo ma in TV. Ecco qui, lo ammettete voi stessi. In campo non si vedeva, perché 5 arbitri non bastavano. In TV sì, in 5 secondi si sarebbe dato il rigore e non avremmo avuto nemmeno una protesta.

Le soluzioni ci sono, basta aprire la mente oltre gli orizzonti, oltre alla paura di andare avanti e accettare che si è superati. Si può essere pionieri di un nuovo calcio senza polemiche, o comunque riducendole al minimo. Pensi a quanto sarebbero più rilassati arbitri e guardalinee sapendo che c’è un loro collega che può fugare ogni dubbio, evitando le orribili scene di giocatori che circondano gli arbitri. Pensi a quanto si giocherebbe più rilassati sapendo che c’è chi può valutare davanti a uno schermo in maniera oggettiva, quanto meno inasprimento ci sarebbe nei confronti della classe arbitrale.

 

Le soluzioni ci sono, sono facili, immediate e volte al miglioramento del calcio. Come hanno migliorato tutti gli altri sport. Che vogliamo fare, Presidente?”

 

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