Livorno, il Pagellone 2013/2014: Paulinho lotta, la società sbaglia tutto

La stagione del Livorno si conclude con un ultimo posto che molto dovrà far riflettere la società, che ancora una volta non è stata in grado di mantenere la categoria.

Fonte: Prof.Quatermass (Amex) - wikipedia.org
Fonte: Prof.Quatermass (Amex) – wikipedia.org

Noi di SoccerMagazine.it abbiamo analizzato la stagione dei labronici giocatore per giocatore, analizzandone le prestazioni messe in mostra nell’arco della stagione. Ecco il Pagellone del Livorno 2013/14:
PORTIERI
Bardi 6: Una stagione tra alti e bassi. All’esordio nella massima categoria, parte benissimo mettendo in mostra tutte le doti che ci ha mostrato in cadetteria. Stagione, però, anche sfortunata, vista la quantità di errori commessi. E’ di proprietà dell’Inter, anche se di fatto è un prodotto del vivaio del Livorno, che, nonostante le offerte da tanti top club esteri, vorrebbe trattenerlo a Milano.
Anania 6: La società decide di puntare forte su Bardi e lo porta in amaranto per trasmettere al portiere dell’Under 21 tutta la sua esperienza. Mai una polemica e sempre grande professionalità. Nel finale di stagione gioca titolare, mostrando di essere all’altezza della situazione.
Aldegani s.v.: Per l’impegno meriterebbe un 10, ma gioca soltanto gli ultimi minuti dell’ultima partita. E’ un punto di riferimento dello spogliatoio labronico.
DIFENSORI
Coda 5: Arriva per dare esperienza ad un reparto che non ne ha, ma le sue prove non sono mai costanti. Parte bene, ma poi sparisce nel corso della stagione. Un campionato abbastanza positivo fino a novembre, poi il buio. Nella seconda parte di campionato è uno dei peggiori.
Piccini 5,5: Un giovane in prospettiva, ma gioca poco. La mancanza di esperienza lo porta ad alternare buone prove a prestazioni distratte. Una stagione che, comunque, non è da buttare. Se Livorno e Fiorentina troveranno l’accordo, in Serie B potrà fare la differenza.
Mesbah 6,5: Arriva a gennaio dal Parma, dove non gioca e rischia di perdere la convocazione nella Nazionale algerina. Si mette subito in luce con delle prestazioni da combattente vero. E’ il tipico giocatore che a Livorno viene apprezzato, soprattutto per la grinta che mette in campo. Uno dei più positivi nel tentativo di agguantare la salvezza.
Ceccherini 6: Teoricamente è alla prima esperienza in Serie A, praticamente, invece, si rivela uno dei punti fermi della difesa. Come tutta la squadra, però, alterna prestazioni d’alto livello a prove scarse. Attira su di sé le attenzioni di molte squadre importanti e probabilmente la prossima stagione giocherà ancora nella massima serie.
Gemiti 6: Gioca pochissimo. E’ nell’undici titolare di Nicola all’esordio, contro la Roma, ma viene sostituito dopo poco più di 10 minuti. Da li in poi tanta panchina, ma mai una parola per mostrare una, comprensibile, frustrazione. Quando viene chiamato in causa cerca di darsi da fare, dimostrando grande professionalità.
Mbaye 6,5: Campionato dai due volti quello del giovane esterno di proprietà dell’Inter. Nella prima parte di campionato, quando gioca da esterno di sinistra, ha delle difficoltà legate al dover sempre cercare di rientrare sul suo piede, nella seconda, quando gioca da esterno di destra, si dimostra un grande talento. Peccato che l’infortunio lo costringa a saltare il rush finale.
Rinaudo 6: E’ una persona che ai livornesi non può che piacere. Sempre disponibile al sacrificio, sempre determinato e mai arrendevole. Dimostra di essersi messo alle spalle i problemi fisici che negli ultimi anni lo anno martoriato. Il suo contratto è in scadenza, ma, per affrontare la serie cadetta, uno così è un lusso.
Valentini 5: Un’altalena di prestazioni ai confini della realtà. Gioca delle partite buone, tanto da far pensare di poter essere importante per la squadra, ma poi sciupa tutto quando viene chiamato in causa nelle partite chiave. E’ alla prima esperienza europea ed avrà modo di rifarsi.
Castellini 6: Arriva nello scetticismo generale, ma fa ricredere tutti già all’esordio, nel delicatissimo match, vinto, contro il Sassuolo. Ci mette tanta grinta e tutta l’esperienza, ma soffre spesso la velocità degli avversari, com’è comprensibile che sia per un giocatore della sua età.
Emerson 6: Esordisce in Serie A all’età di 33 anni, facendo chiedere a molti il perché. Dimostra di avere una sinistro clamoroso e una tecnica di alto livello. Però ha qualche amnesia di troppo. Resta comunque una delle colonne portanti della squadra e, soprattutto, dello spogliatoio. Nel finale di stagione è limitato da un infortunio alla caviglia.
Lambrughi 6: Viene impiegato molto poco, ma ci mette sempre tanto cuore e attaccamento. A gennaio viene ceduto.
CENTROCAMPISTI
Luci 7: E’ un voto che viene più dal cuore che mette in campo che dalle reali prestazioni. Una stagione che definire sfortunata è riduttivo. Il grave infortunio e la scoperta della malattia del figlio minano in maniera molto pesante la sua stagione. Fino alla trasferta di Cagliari, guida la squadra della sua città lottando su ogni pallone che passa tra il centrocampo e la propria area di rigore. La vittoria di Cagliari, probabilmente, è la partita che più delle altre dà la mazzata decisiva alla stagione dei labronici.
Mosquera 6: Oggetto misterioso fino al finale di campionato. Nel finale di stagione dimostra di avere una buona tecnica e di essere un combattente. E’ sicuramente un giocatore da cui ripartire.
Duncan 5,5: Anche per lui una stagione tra alti e bassi. E’ stato decisivo la scorsa stagione e i tifosi hanno invocato a gran voce il suo ritorno. La sua stagione, però, non rispetta pienamente le aspettative e, anche lui, sale sull’altalena delle prestazioni amaranto.
Greco 5,5: Arriva per dare qualità ad un centrocampo molto muscolare, ma ci riesce a fasi alterne. A volte è troppo nervoso e prende qualche cartellino, inutile, di troppo ed altre volte sembra addirittura svogliato.
Benassi 6: Arriva in prestito dall’Inter e metà stagione la passa in panchina, l’altra metà la passa in campo giocando benissimo. Mette in mostra una buona tecnica ed un grande senso dell’inserimento, riuscendo a segnare anche qualche goal importante.
Biagianti 5,5: Parte bene, ma poi viene fermato da un infortunio, dal quale sembra non esserne uscito al meglio, e le prestazioni ne risentono. Quando si infortuna Luci torna titolare e non sfigura.
Belingheri 5,5: Viene centellinato, visto l’infortunio al piede che lo costringe a fermarsi a più riprese, e non riesce ad esprimersi come la scorsa stagione. Viene ceduto in prestito a gennaio.
Schiattarella 6,5: Prima di essere ceduto allo Spezia, è il titolare indiscusso della fascia destra. Lotta sulla fascia inseguendo tutto e tutti a qualsiasi velocità. La squadra soffre la sua assenza nel girone di ritorno.
ATTACCANTI
Emeghara 5,5: In tutto il campionato gioca bene per non più di 5 partite. Probabilmente non riesce a trovare il giusto affiatamento con i compagni di reparto. Una stagione non del tutto positiva, vista la cifra sborsata dagli amaranto per avvalersi delle sue prestazioni.
Belfodil 5: Tutta la squadra monta sull’altalena nel corso della stagione, ma a lui piace così tanto che decide di montarci ogni volta che scende in campo. Le sue partite sono fatte di giocate incredibili e di passaggi semplici sbagliati in maniera clamorosa. Arriva con l’entusiasmo di tutta la piazza e la voglia di partecipare ai Mondiali, ma torna a Milano con il muso lungo e la delusione di non essere neanche inserito nei 30 pre-convocati dal ct dell’Algeria.
Siligardi 5,5: Salta la prima parte di campionato per infortunio e ci mette un po’ prima di ritrovare il ritmo partita. A differenza dello scorso campionato, non riesce ad essere decisivo e spesso non riesce a saltare l’uomo. Chiude comunque con un buon numero di goal.
Borja 5,5: La bassa valutazione, probabilmente, non è tutta colpa sua. Arriva con delle buone credenziali, ma è impensabile che un ragazzo possa riuscire ad esprimersi al meglio giocando soltanto i minuti finali delle partite. Si fa espellere per un brutto fallo nel finale di Livorno-Fiorentina. Quando viene chiamato in causa non riesce ad essere incisivo.
Paulinho 7: Lotta su ogni pallone dalla prima all’ultima partita. Riesce a segnare 15 goal, che però non servono a salvare il suo Livorno. Dimostra di poter stare in Serie A e di avere delle doti che in pochi hanno. Sicuramente lascerà la società che l’ha portato in Italia a soli 18 anni e che lo ha reso il giocatore che è.
ALLENATORI
Nicola 6: L’ultimo ad arrendersi, anche quando la squadra è già retrocessa. Viene allontanato a gennaio a causa dell’andamento della squadra, ma le colpe sue sono poche, se non inesistenti. Si trova a gestire una rosa inadatta alla categoria e fa il meglio possibile. Viene richiamato a poche giornate dalla fine, quando ormai la situazione era irrimediabile.
Di Carlo 6: Anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Nicola. Il suo arrivo fa da effetto placebo alla squadra, che trova subito dei risultati importanti, per poi perdersi. Nelle partite chiave deve fare a meno di giocatori come Emerson e Mbaye, oltre che a Luci, ed i risultati fanno vedere quanto la coperta sia corta.

Società 4: Impensabile costruire una squadra in grado di salvarsi in Serie A in questo modo. In estate viene ceduto, in maniera abbastanza discutibile, Federico Dionisi, uno dei giocatori simbolo della squadra che ha centrato la Serie A ed a gennaio vengono sbagliate quasi tutte le scelte, prima su tutti la cessione di Schiattarella che, visto il rendimento del giocatore, avrebbe potuto essere monetizzata in maniera migliore. Nelle due finestre di mercato sono stati fatti arrivare soprattutto prestiti, togliendo l’identità ad una squadra che aveva dimostrato di avere un gruppo molto solido.

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