Lobont: “Per me la Roma è tutto. Il giorno più bello qui? Quando firmai il contratto”

Bogdan Lobont è il tipico esempio di portiere da osservare ed apprezzare nei suoi silenzi, nel suo saper vivere e nel suo sapersi integrare, specie all’interno di Trigoria. Proprio lì, dove di rado è stato protagonista, dove di rado ha fatto la differenza, eppure il portierone della nazionale rumena risulta un leader di professionalità ed affabilità, sempre presente alla chiamata, sempre pronto a metterci la faccia. L’ex Ajax si racconta ai microfoni di Roma Channel, provando – ancora una volta – pieno amore per la sua Roma.

Fonte: Ioanam
Fonte: Ioanam

Come si affrontano queste situazioni?
Speriamo di superare velocemente questo periodo.

La Roma non è una squadra da nono posto...
Dobbiamo stare uniti ora e lavorare più che mai giorno dopo giorno.

Questa tua professionalità che ti è riconosciuta da tutti come l’hai acquisita?
E’ una cosa che ho imparato col tempo. Anche a Roma ho imparato tante cose che mi hanno aiutato. Per un portiere è importante stare bene con la testa. Stare bene psicologicamente. E poi non tirarsi mai indietro e farsi trovare pronto al momento che è chiamato in causa.

Ora Andreazzoli…
Aurelio lo conosco bene ed è una persona per bene e farà vedere tutto quello che ha imparato in questi anni che è alla Roma. Io ho un buon rapporto con lui come con tutti gli allenatori che ho avuto.

Hai rinunciato al Chievo e a più soldi per rimanere alla Roma…
Ho deciso di dire no perchè non mi andava di lasciare la barca in un momento difficile, anche perchè qui ho avuto tanta gente che mi ha aiutato nei miei momenti difficili.

Ieri dovevi essere alla riunione arbitri e capitani ma sei rimasto qui…
Sì, volevo essere presente al primo giorno da allenatore di Andreazzoli e ho parlato già con la dirigenza.

Hai avuto fiducia in tutte le gestioni?
Assolutamente sì. Non mi permetterò mai di mettere in discussione l’allenatore.

Quale il giorno più bello alla Roma?
Tanti momenti belli. Il giorno in cui ho firmato il contratto.

Avevi tanta esperienza ma la Roma è stata un sogno?
Sì, un momento importante per la mia carriera.

Come passi il tempo libero?
A casa con la famiglia.

Tuo figlio giocherà a pallone?
Si, ogni settimana va per due volte a Bucarest per giocare. Speriamo che diventi un campioncino…

Quanto è difficile essere portiere nella Roma?
Secondo me non è difficile, è bello. La pressione? Quella c’è anche per gli altri giocatori. Poi il portiere alla pressione è abituato, non solo qui a Roma.

La prima palla è la più difficile?
No, basta andare avanti con la testa giusta e si uscirà presto da questo momentaccio.

Come ha vissuto Stekelenburg questo momento?
Chiedi a lui (ride ndr). Ne parliamo tra di noi e sono cose che rimangono tra di noi, abbiamo un bel rapporto. Noi aiutiamo chiunque giochi, ci dispiace per quello che è accaduto a Mauro, gli stiamo tutti vicini, avrà la forza di andare avanti e di passare questo momento.

Come si superano quei momenti?
Non pensando più a quello che è accaduto. E’ difficile, ma bisogna pensare sempre positivo, il tempo non puoi più farlo tornare indietro, serve guardare avanti e lavorare.

Dove può arrivare la Roma?
La Roma ha sempre dimostrato di avere la forza di riprendersi dopo ogni caduta. Mi ricordo il 2009-2010, dopo brutti momenti ci è mancato pochissimo che vincessimo lo scudetto. Sono sicuro che anche quest’anno possiamo fare bene.

Molti hanno paragonato Andreazzoli a Spalletti…
Lui ha avuto la possibilità di lavorare con Spalletti, poi vediamo che succede.

E’ un gruppo giovane, come si aiutano i giovani a Roma?
Ma anche molto unito. Un giovane per primo deve essere con la testa a posto. E i ragazzi che sono venuti hanno dimostrato di avere la testa sulle spalle.

Cos’è per te la Roma?
Tutto. Mi ha regalato tante belle cose, mi dispiace di non aver regalato le stesse gioie che ho ricevuto. Ho un bel rapporto con tutti.

Il ricordo più bello della tua vita?
I due giorni quando sono nati i miei figli.

Quello sportivo?
Tutte le vittorie ottenute con le squadre dove ho giocato.

Il tuo futuro?
Non voglio pensare al futuro ma ad oggi, al domani. Non mi piace fare previsioni sul futuro, nella vita non sai mai che succede. Domani è un altro giorno per tutti.

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