Materazzi: “In Italia troppa corruzione e violenza. Meglio la Bundesliga”

Il calcio italiano è corrotto. Allenerei in Bundesliga”, parla l’ex nerazzurro Marco Materazzi.

Materazzi
Materazzi Foto Steindy – Fonte wikipedia.org

Dopo aver appena concluso la prima stagione da allenatore-giocatore del Chennaiyin, in Indian Super League, Marco Materazzi, intervistato da Bild, fa il punto sulla situazione del calcio italiano e si dichiara soddisfatto delle sue scelte nel corso della carriera. “Il calcio italiano è corrotto. Juventus Stadium a parte, gli stadi sono vecchi, c’è violenza. In Germania, invece, è tutto diverso: a differenza di ciò che accade in Italia, ci sono provvedimenti seri per i violenti”. Rammarico nelle parole dell’ex difensore dell’Inter che ammette l’inferiorità del mondo calcistico in Italia ma che ricorda anche con piacere gli anni passati in Italia con l’Inter. Con uno sguardo al passato dichiara infatti: “Anni fa il mio procuratore mi disse che avevo una richiesta dal Kaiserslautern: a quei tempi, però, non volevo allontanarmi dall’Italia. Mi sarei allontanato dall’orbita della Nazionale. Oltretutto, ho anche una responsabilità nei confronti della mia famiglia: mio padre era un allenatore e, da bambino, ho dovuto cambiare continuamente città. Questo non è il massimo per una famiglia, nonostante l’attrazione per la Bundesliga ci sia. Dopo Berlino ho avuto tante opportunità di andare in altri club e di guadagnare di più, ma sono rimasto con l’Inter ed abbiamo vinto tutto. Quello che voglio è vincere, il divertimento e i soldi non sono la mia priorità nel calcio”. L’ex nerazzurro non nasconde poi l’attrazione della Bundesliga e la speranza di approdare proprio in Germania in futuro: “Naturalmente mi piacerebbe. La Bundesliga, insieme alla Liga e alla Premier, è tra i primi tre campionati d’Europa. In Germania, dal Mondiale 2006, stanno pianificando e facendo grandi cose: ne sono la prova l’arrivo di Guardiola al Bayern e il Mondiale vinto in Brasile dalla Nazionale”. E sulla ormai famosa testata a Zidane? “E ‘successo. E’ stata una reazione emotiva. Abbiamo parlato di cose che solo io e lui sappiamo. Alla fine, ha allungato la mano. L’ho tenuta stretta e non l’ho lasciato andare fino a quando non mi ha guardato negli occhi. Per me è stato molto bello. Com’è stato per lui, non lo so”.

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