Milan, Maldini duro: “Delusione e rabbia, Galliani si sente onnipotente”

Paolo Maldini, intervistato da La Gazzetta dello Sport, si esprime così sulla situazione del Milan: Dentro di me c’è un misto di rabbia e delusione, si è buttato via ciò che è stato costruito con fatica negli ultimi 10 anni e vedere tutto distrutto mi fa impazzire. La causa è l’addio di tanti calciatori con una mentalità vincente: al Milan ne sono passati tanti negli ultimi 25 anni, ma chi lavora nel club? Nessuno. Ho sentito che Tassotti potrebbe andare via a fine stagione e se così fosse sarebbe un altro danno pazzesco”.

Maldini - Autore: Рыбакова Елена (soccer.ru)
Maldini – Autore: Рыбакова Елена (soccer.ru)

Sono parole dure quelle dell’ex capitano rossonero: “Non esiste un progetto, si guarda all’oggi e non al domani. Si devono comprare giocatori funzionali al gioco, non prendere solo i parametri zero. Ti può andare bene una volta, non sempre. E poi se gli fai un contratto faraonico non serve a niente”. 

Parole dure che non risparmia nemmeno ad Adriano Galliani: È un grandissimo dirigente, ma non è in grado di capire i giocatori. Fa tutto lui e questo non è possibile. Se ti affidi sempre agli stessi procuratori, a uno in particolare, una volta può farti fare l’affare, altre no. Ricordo che quando Leonardo mi voleva a tutti i costi per fare il direttore sportivo, Galliani disse: ‘E’ una figura superata’. Se ti circondi di gente capace qualche errore in meno lo fai, basti pensare a Pirlo e al favore fatto alla Juve. Galliani via? Penso che quando ci si sente onnipotenti non si capisce che i risultati si sono ottenuti anche grazie agli altri”. 

Non solo Galliani, anche la famiglia berlusconi ha le sue colpe: “La situazione attuale fa capire che Silvio Berlusconi non è molto coinvolto. Non so se Barbara sia in grado di gestire il Milan, dipende da chi si circonderà. Non credo sia esperta di calcio e calciatori”.

Su Seedorf  invece si esprime così: Ha grande coraggio e personalità, ma neanche Guardiola potrebbe fare niente. Non ha colpe, manca la chiarezza degli obiettivi. Forse si poteva prendere un allenatore più conservativo. Così c’è il rischio che si bruci. Se avrei esonerato Allegri? Non ho mai pensato che un altro allenatore potesse far meglio o dare una svolta alla stagione. Inzaghi? Ha fatto due anni nelle giovanili e questo conta. Un tecnico esordiente, però, deve essere supportato da una struttura molto forte per non bruciarsi”.

Oltre al tecnico, sul banco degli imputati c’è Mario Balotelli:Non è ancora un campione. Io non lo conosco, ma ho l’impressione che se andasse alla Juve, dove c’è una squadra con le idee chiare, un allenatore tosto e un gruppo solido di italiani farebbe il salto di qualità. Comunque è sbagliato mettere tutto il peso sulle sue spalle. Non è il salvatore della patria”.

Maldini non ha dubbi però sul suo futuro: “Il mio non è un discorso personale. Qualcuno potrebbe pensare che sputo nel piatto in cui ho mangiato, ma non è così. Io soffro vedendo il Milan in queste condizioni, mi sento parte del club. Ho avuto due colloqui con Barbara Berlusconi; dopo la divisione delle competenze sono stato indicato come il successore di Galliani per l’area tecnica ma poi non ho più sentito nessuno. Io ero pronto”.

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