Milan, Taarabt giura amore eterno: “Spero di restare più a lungo possibile”

Adel Taarabt, impegnato nel ruolo di capitano con la nazionale marocchina del turbinio di incontri internazionali degli ultimi giorni (il Marocco ha ospitato il Gabon pareggiando per 1-1),  ha rilasciato alcune dichiarazioni al giornale marocchino lematin.ma, raccontando la sua esperienza in Italia e le sue ambizioni per il futuro. Ecco la traduzione dell’intervista.

Fonte: mustapha_ennaimi (flickr.com)
Fonte: mustapha_ennaimi (flickr.com)

Avete finalmente trovato il club che vi serviva per mostrare tutto il vostro talento?

E’ chiaro, non c’è paragone tra dove stavo e dove sto attualmente. Il Milan è un grande club e mi sono adattato bene. Al Milan ci sono tutte le condizioni per permettermi di dare il meglio di me stesso. E’ vero che ho già fatto delle partite promettenti, ma bisogna confermarsi.

E’ Adel Taarabt ad essere cambiato oppure l’ambiente attorno a lui ha contribuito nel fornire queste prestazioni di alto livello?

Entrambe le cose. Ho la possibilità di essere in un grande club professionistico. Una squadra che fa di tutto perché i giocatori si concentrino unicamente sul terreno di gioco. Quando ti muovi in un contesto del genere, questo spinge a fare sempre meglio. Sono sbocciato al Milan e questo si vede sul campo. Sono contento di aver raggiunto questo grande club. Spero di restare più a lungo possibile.

Visto il vostro rendimento attuale, non avete la sensazione di aver sprecato quattro anni della vostra carriera?

Quattro anni sono troppi. Credo di aver sprecato due o tre anni della mia carriera restando al Queens Park Rangers. Un periodo nel quale non sono migliorato molto. La gente mi ha giudicato per il mio comportamento fuori dal campo. Mi hanno fatto processi ingiustamente. Non dico di non aver fatto qualche sciocchezza, ma si è un po’ esagerato. Da ora in poi, spero che mi giudicheranno per il mio rendimento sul campo.

Cosa si prova a giocare al fianco a grandi nomi come quelli di Kakà, Robinho e Balotelli?

Cambia le cose. Quando si osserva un giocatore come Kakà, è la classe in persona. Un Pallone d’Oro. E’ un professionista molto serio. Quando giochi a fianco di questo tipo di calciatori, ti viene voglia di lavorare duro. Affiancando professionisti di questo calibro, si impara e si migliora.

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