Napoli, Rafael è carico: “Sto recuperando. Reina? Il progetto era…”

Il portiere del Napoli Rafael è già pronto per la nuova stagione. L’estremo difensore brasiliano, fermatosi a metà stagione per un grave infortunio, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport parlando del suo recupero fisico e del futuro a Napoli.

Fonte: foto-calcio-napoli.it (Danilo Rossetti)
Fonte: foto-calcio-napoli.it (Danilo Rossetti)
Ecco le parole di Rafael:

“Ho ricominciato a giocare. A lavorare anche con il pallone: piano piano, ma ho iniziato. Raggiungerò Napoli il 10 luglio, giorno del raduno a Castelvolturno, e sarò pronto per il ritiro”.

Se tutto andrà bene potrà rientrare a fine agosto, per il play off di Champions League

“L’obiettivo è quello, vediamo. Nel frattempo continuo a fare palestra e corsa, e come dicevo ho anche cominciato a usare il pallone. Movimenti semplici, per ora, ma sento le gambe forti. Più forti. Ora devo migliorare nella velocità”.

Come ha trascorso questi mesi difficili?

“Il primo è stato duro, sì, ma poi è sparito il dolore ed è andata sempre meglio: Dio è la nostra forza, la fede mi ha aiutato tanto. Mi aiuta sempre. E poi, non ho fatto altro che sudare nel centro sportivo del Santos. Comunque, ora è Napoli la mia casa”.

De Laurentiis sarà contento di saperlo

“L’ho sentito al telefono e ci ho parlato a lungo anche quando sono venuto in Italia per la finale di Coppa Italia. E poi parlo sempre con Benitez, con il preparatore dei portieri e con i dottori: avverto grande affetto intorno a me”.

Reina la chiama?

“Sì, sempre: mi è stato molto vicino”.

E se Pepe dovesse restare in azzurro cosa accadrebbe?

“Non c’è problema: in generale rispetto tutti, e poi è un vero piacere lavorare con lui. Io sono tranquillo, conosco le mie qualità e mi alleno per giocare”.

Scusi la franchezza: si aspetta di diventare titolare nel suo secondo anno di Napoli?

“Punto a giocare di più, con maggiore continuità. La mia prima stagione è finita dopo 11 partite, dove mi sembra di essere andato sempre molto bene, e ovviamente ritorno con la grandissima voglia di fare di più. Di avere continuità. Tra l’altro, il progetto iniziale prospettatomi era proprio questo: ambientamento il primo anno, giocare il secondo anno. L’infortunio ha complicato tutto, però non mi fermo: devo tornare più forte di prima”.

Libertadores, Recopa Sudamericana, tre volte il titolo Paulista e una coppa del Brasile: mica poco. Le dà fastidio che si accostino al Napoli i nomi di altri portieri?


“No, assolutamente, è la normalità per i grandi club: accadeva anche in Brasile, sono abituato. E tra l’altro non c’è problema: può arrivare chiunque, non mi turberebbe nè cambierebbe i miei piani”.

Una stagione da titolare è il suo obiettivo personale: e quello della squadra qual è?

“Punteremo ancora a vincere lo scudetto, a passare quantomeno la fase a gironi di Champions League e magari a bissare la vittoria in Coppa Italia”.

Riesce a risolvere l’equazione Mondiale-Selecao-Rafael?

“Mica facile? Sono dispiaciuto di dovermi limitare a guardarlo in tele, questo Mundial: pensavo di avere delle chance e di potermi meritare la convocazione come terzo portiere. Ci credevo sul serio. Peccato”.

Henrique l’ha sentito? Tiferà per lui da brasiliano e da collega del Napoli

“Sì, certo: era felice, felicissimo. Felipao lo conosce sin dai tempi del Palmeiras, sono convinto che vivrà un’esperienza stupenda”.

Andrà a vedere qualche partita dei suoi compagni del Brasile?

“Non avrò il tempo di andare allo stadio, devo continuare il programma di recupero: ogni giorno sarò impegnato al centro del Santos dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Non mi fermo. Non devo. Non voglio farlo”.

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