Nazionale, la conferenza stampa di Buffon

Il capitano azzurro risponde alle numerose domande dei giornalisti dal ritiro della Nazionale a Coverciano.

Gianluigi Buffon – fonte foto: Wikipedia – fonte foto: Roberto Vicario

Inevitabile quesito riguardo la mancata convocazione di Antonio Cassano:
“Non sono sorpreso dalla sua non convocazione, sono scelte che fa Prandelli in base alle idee che ha in testa. Ieri il c.t. è stato esauriente spiegando le motivazioni a tutti. Mi sembra comunque non gli abbia chiuso alcuna porta in faccia, vedremo in futuro”. Il capitano della Nazionale ci tiene anche a precisare che quelle riguardo ad un atteggiamento poco professionale di Cassano durante l’Europeo sono solo voci e che “in Polonia non c’è stato alcuno screzio”.

 

L’assenza di FantAntonio e la presenza nel gruppo di numerosi giovani, fa parlare di “nuovo ciclo”. L’opinione di Buffon a riguardo:
“Qui c’è un progetto che l’allenatore porta avanti coinvolgendo forze fresche. I ragazzi giovani stanno trovando maturità e consacrazione in palcoscenici importanti, tutti noi speriamo che l’evoluzione di questi giovani continui. Sia dal punto di vista tecnico che caratteriale”.

 

Altre domande sui singoli per il portiere bianconero: le situazioni di Balotelli e De Rossi. Riguardo SuperMario: “Parliamo sempre delle solite cose, sappiamo tutti il suo valore e come può incidere in una gara. Ci aspettiamo che queste qualità, innegabili, possano essere espresse in campo facendoci vincere le partite. Perché ha le potenzialità per farlo”.  Su De Rossi: “Non c’è niente di stravolgente, per una domenica il tecnico del suo club lo ha tenuto fuori, ma credo che un valore come quello di Lele vada oltre a tutte le altre problematiche che può avere nella Roma. Noi ce lo teniamo stretto e siamo felici sia uno dei nostri. Non conosco a fondo la diatriba, non ho letto cosa hanno dichiarato i protagonisti. Se l’allenatore ha detto che non li ha visti bene, è stata una scelta tecnica basata sul lavoro settimanale. Avrà visto più freschi e preparati altri calciatori. Per quel che riguarda il poco impegno, non credo che un tecnico arrivi a dare queste motivazioni: dovrei sentirle con le mie orecchie. E siccome non le ho sentite preferisco non commentare”.

 

Buffon ha poi espresso un parere in merito ad un personaggio strettamente legato alla questione De Rossi, ma anche alla sua squadra visti gli screzi praticamente all’ordine del giorno:
“Zeman? E’ un personaggio. Lo è diventato prima sul campo, con dei meriti tangibili facendo cose straordinarie con le sue squadre. E poi per un certo modo di proporsi. Ogni tanto si fa fatica a stargli dietro, ma dimostra spesso di essere una persona coerente, facendo quello che pensa: anche se a volte può eccedere”.

 

E’ tempo di parlare di Juventus, in campionato e Champions League:
“I segnali delle prime 7 gare dicono che la nostra crescita prosegue, grazie anche al mercato estivo. E’ giusto pensare che la Juventus possa giocarsela fino alla fine per il titolo. Il Napoli è una realtà nella quale l’allenatore incide in maniera positiva. Hanno gioco ed un modulo consolidato oltre ad una rosa di prim’ordine. Sorprese? Sicuramente la Lazio che ha un tecnico molto intelligente. Poi l’Inter: hanno intrapreso la strada del rinnovamento e possono dare fastidio fino alla fine”.
“La Champions non credo sia stata negativa per ora. Abbiamo disputato una gara brillante a Londra e una nella quale siamo stati sottotono per merito degli avversari. Non aver perso quella partita è stato un segnale molto forte, che dobbiamo cercare di far girare a nostro favore nei prossimi 4 match”.

 

Sempre strettamente legata all’ambiente bianconero, la questione relativa all’accordo Conte-Prandelli circa l’utilizzo di Pirlo in azzurro (link). Ecco l’opinione del numero uno bianconero:
“Non credo la mia società ponga dei freni su chi mandare in Nazionale. Magari c’è la voglia di confrontarsi, serve ad ottimizzare al meglio il lavoro fisico. Ma è un discorso che vale per tutte le società”.
Entrando nello specifico della propria situazione:
“Essere qui è un orgoglio per tutti, dobbiamo ottimizzare il poco tempo a disposizione”. “Chiaro, mi troverò a giocare anche 15 gare in 40 giorni e ogni tanto la settimana intera per poter lavorare sarebbe utile per preparare al meglio gli impegni successivi”.

 

 

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