Palermo, parla Sorrentino: “Il nostro calo è normale. Futuro? L’obiettivo è rimanere qui”

Nonostante i tanti nazionali assenti, il Palermo continua la sua preparazione in vista del match che vedrà coinvolti i rosanero alla vigilia di Pasqua al “Renzo Barbera” contro il Milan di Pippo Inzaghi. Un match che sarà importante per i rosanero che hanno racimolato appena 2 punti nelle ultime quattro partite e che non vedono la porta da più di 300 minuti.

Sorrentino - Fonte: soccermagazine.it
Sorrentino – Fonte: soccermagazine.it

Ad analizzare il periodo dei rosanero è stato il capitano dei rosanero, Stefano Sorrentino, protagonista della conferenza stampa odierna al “Tenente Onorato” di Boccadifalco: “Il nostro momento è positivo perchè abbiamo 14 punti dalla terz’ultima. Non dimentico le trasferte a Carpi, Lanciano, Trapani: ora tutto è negativo perchè non facciamo risultato da qualche partita mentre prima lo era perche prendevamo tanti goal. Leggo e seguo tutto quello che accade nei social: ci sono squadre che hanno punti meno di noi e con rose più blasonate e sono le sorprese del campionato. Va bene tutto ma secondo voi siamo contenti di questo periodo? In questo anno e mezzo ci siamo levati tante soddisfazioni, adesso perchè non si vincono quattro partite non si vedono mai i meriti degli altri. Noi rosichiamo perchè abbiamo preso 15 legni. Lasciando gli errori del singolo leggendo che se giocasse la primavera. Nel mio vocabolario la parola mollare non esiste: possiamo avere delle difficolta e dirci che siamo scarsi ma non molliamo mai. Quanti debuttanti ci sono quest’anno? È normale un calo fisiologico. Non dimentichiamoci da un lato la fortuna, come la vittoria con il Sassuolo, che viene compensata dalla sfortuna come accaduto a Verona con il Chievo dove Bizzarri ha fatto una parata superba ed il Mudo ha preso la traversa. Diamo un attimo di respiro a questa squadra. Un minimo di equilibrio e serenità c’è bisogno. Questi sono momenti. Con il Cesena, per esempio, il goal di Gonzalez all’ultimo ha cambiato la nostra stagione altrimenti sarebbe cambiata la nostra stagione. Io personalmente farei di tutto per andare in Europa ma dobbiamo anche mettere sul piatto che siamo una neo promossa con tanti giovani: la media età, levati me e Maresca, è molto bassa. Abbiamo fatto un girone di andata dove abbiamo distrutto diverse squadra ma adesso il calo ci sta con Paulo che non segna, per esempio, o il Mudo che prende la traversa. Adesso abbiamo tutte partite bellissime come Roma, Milan o Fiorentina e giocare contro squadre con queste è stimolante: anche a me piacerebbe avere la botte piena e la moglie ubriaca ma siamo in difficoltà e ci sta. Nonostante tutto ci sono dei grossi errori da parte nostra, non lo neghiamo, ma dobbiamo cercare di migliorare lavorando. Non ne farei un dramma: dopo la nostra sconfitta in coppa italia con il Modena eravamo già dati per spacciati ma avrei già firmato con il sangue per essere in questa situazione. È giusto prendere queste batoste per poi tornare su questi momenti e pensare che ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo avuto tanti problemi come il mercato, spalmatura dei vari contratti, cambio di dirigenti, ecc. che alla lunga si fanno sentire sulla squadra ma bisogna trovare un equilibrio. I momenti di difficoltà ci possono aiutare: di quello che si sta creando fuori non piace. Il tifoso non critica ma ti sostiene. È quello che ti segue in Serie A e in Serie B e non soltanto quando viene la Juventus al Barbera. È un processo di maturità e di gruppo, dobbiamo stare tutti uniti. Non voglio che venga intaccato un lavoro di un anno e mezzo con risultati, statistiche alla mano, per qualche partita andata male. È vero che bisogna cercare sempre lo stimolo ma personalmente sono contento di come stiamo andando ma se andiamo ad analizzare le singole partite c’è sempre qualcosa che non va: se pensiamo che siamo a metà classifica, ci sono giocatori che sono cresciuti e andati in Nazionale come Vazquez ci da forza. Per la salvezza è praticamente fatta, per l’Europa è quasi impossibile visto che  sono solo sei posti ma noi giocheremo con entusiasmo le ultime 10 partite e andremo oltre i nostri limiti. L’obiettivo 50 punti sarebbe un record per me in Serie A. Sarebbe uno stimolo in più, ci sono 5 partite su 10 da vincere ma ci proveremo. Ripartiremo poi il prossimo anno dandoci obiettivi sempre più alti altrimenti saremmo sempre piatti“. Il capitano rosanero ha poi aperto il capitolo futuro: “C’è stato un incontro 10 giorni fa con la società e da priorità a chi è in scadenza di contratto (Ujkani). La società vuole continuare il rapporto con un prolungamento di contratto di un altro anno. Ci vedremo, ci sentiremo: io il contratto ce l’ho, qui sto bene e quindi non ci sono possibilità di cambiare. Il mio obiettivo per ora è giocare le 10 partite che restano. Se lo troviamo prima della fine del campionato bene, altrimenti in estate ci penseremo. Da qui ai programmi della prossima stagione manca ancora tanto, dipenderà anche dall’allenatore se ci sarà Iachini o no. Ci sono tante cose da mettere sul piatto della bilancia. Lo ripeto ancora: il giorno in cui lascerò palermo sarà per avvicinarmi a casa. La mia esperienza a Palermo, comunque, la definisco positiva. L’aver toccato il fondo mi ha dato forza per la mia carriera che in questo momento la divido in quattro step: l’inizio, l’esperienza all’estero, Chievo Verona che mi ha dato tanto sfiorando la nazionale e infine il Palermo, sempre stato nella mia testa visto che papà ha giocato per il Catania. Chi mi guarda dice che sto imbiancando, se penso che tra tre giorni faccio 36 anni penso che non me li sento. Mentalmente non mi pesano, me ne sento dieci in meno. Non voglio
strappare il contratto in più ma voglio sempre sfide personali. Fa effetto leggerlo ma è la testa quello che fa tutto”. 
Come sempre spazio alle parole del presidente Zamparini: “Quello che dice il presidente per noi è da stimolo. Io credo che ormai abbiate capito che lui ci punzecchia, ci da quel qualcosa in più per farci capire che non siamo cosa ci dice lui. Se lo conosci umanamente capisci che è un altra persona: per lui siamo tutti figli suoi. Ci stimola nei momenti di diffocoltà e appannamento, a ruota lo fa con tutti per cercare di tirar fuori quel qualcosa in più da noi. Il mio rapporto con lui è buono: scherziamo e ridiamo ma per il rinnovo di contratto non discuteremo insieme, siamo troppo simili (ride, ndr) ci penserà il io procuratore. Se avesse più possibilità di venire lo farebbe perchè è un carismatico, con la battuta sempre pronta e alla mano”. Infine parole sulla fascia di capitano ed il futuro imminente, il Milan: “Capitano? Mantenere la fascia è un obiettivo se rimango. Penso che sia una cosa logica altrimenti se la societa avesse avuto altre opzioni l’avrebbe data a qualcun’altro. Il capitano è un giocatore rappresentativo ma Barreto rimane il “capitano” nello spogliatoio cosi come altri punti di riferimento come Maresca o Terzi. Se dovessi rimanere me la tengo stretta. Milan? Grande squadra, lasciando perdere il posizionamento di classifica. Quale occasione migliore per batterla prima di Pasqua?”.

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