Palermo, parla Sorrentino: “Tutto sul rinnovo. Orgoglioso di essere il capitano, Schelotto…”

Conferenza stampa come sempre scoppiettante quella del portiere e capitano del Palermo Stefano Sorrentino che, pochi minuti fa, è intervenuto in conferenza stampa presso il Tenente Onorato di Boccadifalco.

Sorrentino, Palermo. Fonte: Giovanni Mazzola
Sorrentino, Palermo. Fonte: Giovanni Mazzola

Primo argomento, quasi scontato, la situazione sul rinnovo contrattuale: “Per quanto riguarda il mio contratto non ci sono stati passi avanti ma personalmente sono il più anziano che ci mette la faccia. La società mi ha chiesto di venire qui per fare il punto su quello che sta succedendo a Palermo: non è un discorso economico il mio. Voglio essere sincero come sono sempre stato: tra 10 anni, quando verrà fatto il mio nome a Palermo, la gente mi descriva come una persona vera. Questa per me è la cosa più importante: i rapporti personali. Voglio essere sincero e vero come sono sempre stato: io una notte non ho dormito, mi è arrivata un’offerta dall’estero di parecchi milioni di euro. Alla mattina, per prima cosa, ho chiamato è ho detto: “Non mi interessa”. In questo momento la salvezza del Palermo viene prima di qualsiasi cosa. Negli ultimi due mesi e mezzo sono successe tante di quelle cose che non ho pensato al futuro. Noi viviamo alla giornata, non sappiamo quello che sarà domani. Mi auguro che Zamparini, in questo momento, stia pensando ad un Palermo in grande: io sono ancora un giocatore e devo pensare al campo. Io non mi sento di fare la chioccia a nessuno, se malauguratamente retrocediamo può essere che smetto. Sarei il giocatore del Palermo che retrocede per due volte. La priorità è il Palermo, tanto non scappo: mancano ancora 14 partite. Dopo la salvezza penseremo al contratto, io darò i miei paletti”.

A proposito del rinnovo contrattuale, Sorrentino ha voluto ringraziare il presidente Zamparini: “Il rapporto con Zamparini è migliorato negli anni, lo ringrazio per le parole che spende per me e che ha speso dopo il caos di Verona. La cosa più importante è tirarci fuori da questa situazione: se avessimo perso a Carpi staremmo con l’acqua alla gola. Adesso è importante pensare al Palermo. In questo momento i singoli devono essere messi da parte”.

Spazio poi per Sorrentino sul momento che vivono i rosanero: “Mi ha sorpreso la scelta di Schelotto. Martedì, il giorno prima del suo addio, era venuto ombroso al campo: lì per lì non me n’ero accorto ma, quando ci ha detto che andava via, i suoi pensieri erano già noti. Con mister Bosi siamo al 6 allenatore in 25 partite: la squadra è giovane, ogni volta che c’è un cambio d’allenatore le gerarchie vengono resettate. Ora siamo ripartiti, da parte mia c’è sempre stata la massima disponibilità. Alla fine di questo anno, dopo tutto questo caos, se noi ci salviamo bene come io spero e come stiamo facendo, mi dovrebbero fare una statua. Adesso con Bosi dobbiamo ripartire: questa è una squadra di bravi ragazzi. Io sono stati in squadre dove c’erano spogliatoi spaccati, ma qui tutti remiamo dallo stesso lato. Non possiamo abbassare la cresta, giorno dopo giorno dobbiamo dimostrare che noi siamo più forti di questo momento”.

Un ringraziamento poi per i tifosi che lo stanno sostenendo anche sul web: “L’hashtag #savesorrentino mi ha messo in imbarazzo. Sono ignorante e cocciuto, ma quando mi si fanno tanti complimenti mi imbarazzo. Io sono orgoglioso e contento di far parte di questa società, di essere il capitano della piazza: il perno. Il palermitano sta apprezzando l’uomo, questo mi fa piacere, mi fa capire che sto diventando importante. Tra 10 anni essere ricordato come un Corini mi riempie il cuore: io, quando metto tutte le domeniche la fascia di capitano, metto un peso che tengo orgogliosamente. Quando sono in porta ho tutti i palermitani con me. Io nel momento in cui sono arrivato 3 anni e mezzo fa sono stato accolto benissimo. Ad oggi è uscita questa cosa qua e mi fa piacere. Di solito sono abituato ad altri casini”.

Chiosa finale sulla Nazionale: “Negli anni penso di aver meritato la Nazionale ma se non ci sono andato si vede che qualcun altro è stato più bravo di me. Già che se ne parla fa capire che sto facendo bene”.

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