Parma, la conferenza di Donadoni: “Con Cassano? Tanto buon senso”

Conferenza stampa sempre lunga con Donadoni. Il tecnico del Parma si gode il momento favorevole alla sua formazione che vince e convince.

Fonte: Twitter - ParmaFC
Fonte: Twitter – ParmaFC

Ora la difficile sfida di mercoledì sera sul campo della Juventus. La formazione emiliana non ha paura ed è pronta a sfatare ogni pronostico. Sarà una partita che nessuno dei due club vorrà perdere.

Ecco cosa ha risposto il mister alle domande dei giornalisti: “17 partite senza sconfitte e ora la Juve? Abbiamo applicato al lavoro mio, del presidente Ghirardi e del direttore Leonardi tre criteri: buon senso, razionalità, massimo dell’impegno. Cosa penso del periodo di forma di Schelotto? Quando è arrivato io gli ho detto: guarda che a Bergamo, dove conservo qualche amico, godi di pessima fama ma sono pronto a ricredermi. Lui mi ha risposto: mister, mi dia la possibilità di giocare e non se ne pentirà. Non mi sono pentito. Lui ha forza, volontà e tanta corsa“.

Poi si passa alla gestione di Cassano e alla “formula magica” del tecnico: “Parlare tanto e usare quantità industriale di buon senso. Una volta gli ho detto: non mi vergogno a confessarlo in pubblico, ho parlato più con te che con mio figlio grande. Lui è uno che “acchiappa“, se sai toccare i tasti giusti: rimase colpito da quella frase. E da gennaio in poi è stato perfetto. Non nascondo che abbiamo avuto momenti difficili. Miglior periodo da allenatore? La spiegazione è semplice: ho avuto la possibilità di lavorare per un periodo piuttosto lungo. E poi godo di uno staff di primissimo livello. Rimpianti passati? In azzurro credo di aver fatto bene. Non lo nego: mi sarebbe piaciuto continuare dopo l’europeo, ma ho rispetto per la scelta fatta da Abete. Lo stesso dicasi per Napoli: a volte penso cosa sarebbe successo se avessi potuto portare a termine in quella città il mio lavoro“.

Sul rinnovo di Prandelli: “Ah sì? Non lo sapevo. Sono contento per Cesare, è mio ottimo amico: sarà una spinta psicologica in più per preparare al meglio il mondiale“.

Poi il discorso vira sul suo passato e dell’accoglienza a San Siro per la sfida contro il Milan: “L’accoglienza? Mi ha fatto venire la pelle d’oca! La curva semi-vuota? Da vecchio tifoso milanista, ho provato una grande tristezza. Crespo a spiare il Parma? Francamente non so come sia andata. Ma glielo dico in modo semplice: se Seedorf avesse avuto bisogno di qualche informazione sul Parma, avrebbe potuto chiamarmi al telefono, non ho segreti da custodire! Da quale allenatore ho appreso di più? É vero, sono stato uno fortunato. Tutti pensano solo a Sacchi e Capello. Io aggiungo, se permettete, anche Parreira e Liedholm. Da Arrigo ho preso il suo essere maniacale. Io sono moderatamente maniaco. Da Capello ho preso la duttilità: lui era capace di litigare in modo aspro e il giorno dopo era tutto cancellato, dimenticato. Questa lezione mi è servita moltissimo perchè tutti i giorni sei alle prese con i calciatori che sono campioni di individualismo“.

Infine si conclude con il nostro campionato e la sfida contro la Juventus: “Perdere imbattibilità con i bianconeri? Nessun problema, caro amico. Bisogna avere rispetto per la sua marcia trionfale e riconoscerne i meriti. La Juve è una bella corazzata, mi ricorda il Milan di Fabio Capello, collezionista di 4 scudetti in 5 anni. Anche nelle partite più complicate, tira fuori la zampata. Dove arriverà il Parma? Non lo so. E sa perchè? Perchè sono stati i giocatori del Parma a sorprendermi. Mi hanno detto: mister, noi siamo convinti delle nostre qualità”.

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