Rafael si presenta: “Io portiere quasi per caso. Napoli, che tifoseria!”

In quel di Dimaro, sede del ritiro del Napoli, ha inizio la conferenza stampa di presentazione del neo-acquisto del Napoli: il portiere Rafael. Ad accompagnarlo un traduttore d’eccezione, Bruno Uvini.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

Chi è il tuo idolo? Hai mai parlato con J.Cesar del Napoli?

“Il mio idolo è Marcos, portiere campione del mondo 2002, ma mi piace molto anche Cech. No, nono ho mai parlato con Julio Cesar di Napoli”.

Hai accettato di venire qua per fare il secondo o speri di diventare titolare?

“Ho scelto il Napoli perché in Brasile ho visto questo club ed è un grande club, tra i primi in Italia. Poi ha influito anche il mister. Io mi alleno sempre per fare il primo, ma poi sceglierà il mister”.

Cosa ti ha detto Benitez?

“Ho parlato col mister, mi ha detto come piacciono a lui i portieri. Devono essere determinati e lui mi ha scelto per questo. Non dovrò cambiare abitudini”.

Com’è Leandro Damiao?

“Damiao è un bomber, come Cavani: aiuta la squadra, marca e corre”.

Come interpreterai il ruolo di portiere?

“Proverò a muovermi tanto, queste sono le mie caratteristiche. Poi giocare con i piedi e, inoltre, sono molto reattivo. Lo chiede anche il mister, mi comporterò così”.

Il Napoli è il trampolino giusto per difendere la porta del Brasile?

“Già mi vedevano bene al Santos. Giocare a Napoli, però, permette di guadagnarti più rispetto. Giocare qui aumenta la visibilità”.

Credi che questa Juventus sia imbattibile? 

“La Juventus era una bella squadra già lo scorso anno, ora si è anche rinforzata. Qui però c’è una bella squadra e un bravo mister. La Juve è forte, noi possiamo essere alla pari”.

Hai parlato con De Sanctis?

“Non mi ha detto nulla di particolare, ma lo ringrazio per come sono stato accolto. Ringrazio anche Sepe e Colombo, mi sono stati molto vicini”.

Quanto ti senti pronto per questa avventura?

“Sono cresciuto molto precocemente: sono rimasto orfano di madre a 13 anni. Così anche calcisticamente sono maturato in fretta. Ho 23 anni ma l’esperienza di un veterano”.

Meglio Pelè o Maradona?

“Maradona è forte, ma io sono brasiliano… (ride, n.d.r.)”.

Che immagine arriva di Napoli in Brasile?

“Adesso l’immagine del Napoli arriva in Brasile con prepotenza, il mio trasferimento ha avuto un forte eco. La città però non la conosco perchè da Roma, dove sono atterrato, sono arrivato subito qui.

Di chi hai paura in Serie A?

“Paura per nessuno, ho rispetto. Conosco Balotelli, che ha segnato molto su rigore, studio le caratteristiche degli attaccanti”.

Credi di riuscire a parare un rigore al talento del Milan?

“Ci proverò: come lui calcia all’ultimo, io tenterò di tuffarmi all’ultimo”.

Chi speri arrivi in azzurro come portiere?

“È uguale, siamo tutti uguali in campo. Chi lavorerà meglio giocherà”.

Cosa pensi dei metodi di lavoro di Benitez? 

“Nel calcio moderno i portieri devono saper usare i piedi, aiutando la squadra quando non ci sono spazi. Affinerò questa mia caratteristica”.

Hai sempre voluto fare il portiere?

“Volevo fare l’attaccante, ma alla prima partita non c’era il portiere e mi hanno mandato in porta. Ho parato tutto e quindi…”

Domanda ad Uvini: resterai?

“Lo spero, sto bene qui. L’intenzione è quella di restare. Spero arrivino nuovi brasiliani: ora c’è Rafael, speriamo arrivi Damiao…”.

Che impressione ti ha fatto la tifoseria?

“Non ho mai visto gente così calda, che dimostra tutto questo affetto, aiutano tanto”.

Che differenze ci sono tra l’allenamento di Napoli e uno del Santos?

“La differenza è che in Brasile i portieri si allenano di più con l’allenatore dei portieri, mentre qui ci alleniamo molto con la squadra”.

Attualmente chi è il portiere numero uno al mondo?

“Per me oggi è Neuer del Bayern Monaco perché è campione d’Europa”.

 

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