Ricordando Sandro Ciotti

Dieci anni fa scompariva Sandro Ciotti, indimenticato giornalista sportivo.

Con la sua inconfondibile voce ha accompagnato, per anni, ogni domenica di milioni di italiani, raccontando di calcio. Ma Sandro Ciotti è stato anche giornalista di ciclismo e di atletica, ha segnato un’epoca di sport alla radio ed ha visto l’evoluzione del calcio dal di dentro.

 

Fonte: Wikimedia
Fonte: Wikimedia

Dal 1968, un problema alle corde vocali, ne ha fatto quel personaggio indimenticabile, la cui voce, chiudendo gli occhi, ci sembra ancora di sentire, nelle statiche domeniche pomeriggio, con le partite alla radio di “Tutto il calcio minuto per minuto“.

E Sandro Ciotti è stato anche uomo di musica e di cultura: suonava il violino ed il pianoforte ed ha scritto, con il compianto Enzo Jannacci e con Dario Fo, la canzone “Veronica“.

Non si possono dimenticare le sue espressioni, come “terzino fluidificante”, “laterale a sostegno”, “ala di raccordo” e “stadio esaurito ai limiti della capienza” o ancora, la semplice, “scusa Ameri sono Ciotti“, che sono ormai entrate a far parte dell’espressione giornalistica radiofonica o che restano nella storia.

Un vero signore della parola scritta e riferita. Ciotti ha lasciato una pesante eredità giornalistica, per uno stile inconfondibilmente schietto e preciso che è, ancora oggi, difficile da raggiungere ed eguagliare, specialmente per chi racconta la vita e gli avvenimenti alla radio.

I giovani che si affacciano al mestiere di giornalista o di “manovale della parola” (per dirla proprio alla Ciotti), dovrebbero far proprio l’esempio professionale lasciato dal Sandro nazionale.

E allora, a dieci anni dalla sua dipartita, noi della Redazione di Soccer Magazine, lo vogliamo ricordare con quel sorriso che, sempre sapeva regalare a chi lo incontrava, e con la sua tipica espressione: “quando siamo giunti al minuto che intercorre, tra il 16° ed il 18°, il cielo è coperto, la ventilazione modesta, terreno di gioco perfettamente agibile, stadio esaurito ai limiti della capienza, detto questo da qui è tutto, giriamo la linea…ed un saluto affettuoso a tutti gli ascoltatori“.

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