Roma, cos’è cambiato?

2 giugno 2012-2 febbraio 2013. 8 mesi, da Zeman ad Andreazzoli.

La prima data è quella in cui Zdenek Zeman annunciava che avrebbe allenato la Roma lasciando il suo Pescara delle meraviglie che era reduce da una stagione dominata in Serie B. Tanto entusiasmo dietro il nome del boemo che era pronto per la sua “ultima occasione con una grande” (per usare parole sue).

La seconda data invece è quella in cui Andreazzoli veniva nominato allenatore della prima squadra, dopo che la dirigenza giallorossa aveva provato invano a portare all’ombra del Colosseo Laurent Blanc. Cos’è cambiato però?

Fonte: Riccardo Cotumaccio
Fonte: Riccardo Cotumaccio

Con Zeman la Roma ha giocato 23 partite totalizzando 34 punti, una media di 1,47 punti a partita. Di certo non le cifre preventivate ad agosto. La media di gol subiti era di 1,82 a partita per un totale di addirittura 42 gol subiti (basti pensare che la Roma di Luis Enrique ne subì 54 in tutta la stagione precedente). Però col boemo ci si aspettava di vedere queste cifre, come ci si aspettavano i ben 49 gol fatti a fronte di una media di 2,13 a partita. Non abbastanza però.

La cosa più incredibile era la quantità di punti buttati nei secondi tempi. Infatti la Roma targata Zeman nei secondi tempi ha perso 8 punti andando a perdere due volte (contro Bologna e Udinese) in casa dopo aver chiuso il primo tempo sul 2-0, andando ad evidenziare netti cali di concentrazione.

 

Con Andreazzoli invece sta succedendo il contrario, la squadra infatti nei primi tempi tende a soffrire l’avversario e a farsi mettere sotto, quasi fosse intimorita per poi risvegliarsi nel secondo tempo andando a prendere punti contro Atalanta, Genoa, Lazio, Torino e Pescara (senza contare la rimonta che ha regalato la finale di Coppa Italia). In tutti i primi tempi di queste partite la Roma infatti si era ritrovata in difficoltà andando a recuperare nel secondo tempo. Si è quindi invertita la situazione, da squadra spavalda a squadra che ha bisogno di “mettersi paura” per svegliarsi. I numeri però sono molto diversi.

La Roma ha sensibilmente abbassato la media dei gol subiti scendendo a 12 gol in 10 partite, 1,2 gol subiti a partita, un buon 0,6 di gol subiti in meno. Nel calcio si sa, meno gol si subiscono più punti si fanno. Infatti anche la media di gol fatti della Roma è calata arrivando ad un 1,5 di media visti i 15 gol fatti, quasi 0,7 in meno della gestione precedente. Tutto questo ha prodotto 18 punti che hanno alzato la media di 0,3 rilanciando la Roma fino al deludente pareggio contro il Pescara in piena lotta Europa League, consentendo comunque il sorpasso nei confronti dei cugini biancocelesti.

 

Adesso ci saranno le partite contro Siena (casa), Fiorentina (trasferta), Chievo (casa), Milan (trasferta) e Napoli (casa). Tutt’altro che agevoli come sfide, oltre ad un Chievo ormai salvo e che non ha niente da chiedere a questo campionato la Roma affronterà un Siena in piena lotta salvezza e una diretta rivale, più due squadre che si giocano la Champions. Basteranno i numeri?

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