Roma, Garcia: “Secondi per tutto il campionato, stupito delle tante critiche ricevute”

Alla vigilia della sfida con il Palermo -stadio Olimpico ore 20:45- Rudi Garcia parla in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del tecnico della Roma:

Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio
Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio

Cosa più bella e più brutta della stagione

“La cosa più bella è la vittoria nel derby che ci dà la qualificazione diretta in Champions. La più brutta non lo so, preferisco sempre tenere in mente le cose belle”.

Qual è il primo bilancio?

“Per prima cosa c’è una partita domani e voglio vincerla. E’ l’ultima del campionato e anche se non abbiamo obiettivi da raggiungere domani voglio che i giocatori siano professionisti. Davanti ai nostri tifosi voglio i tre punti. Il bilancio è che siamo primi del nostro campionato, perché la Juve è fuori concorso. Ha l’abitudine di vincere, ha una potenza economica e sportiva molto più importante della nostra. Ha uno stadio proprio, è in finale di Champions e ha vinto il campionato. E’ irraggiungibile, noi siamo stati i primi del nostro campionato e abbiamo raggiunto l’obiettivo principale della stagione che era la qualificazione in Champions. Meglio secondi che terzi, perché lo spareggio non è mai scontato con le squadre che li giocano. Abbiamo preso esperienza in Champions con un girone di ferro dovuto al fatto che eravamo quarta urna. In Europa partiamo da quarta urna e vogliamo fare esperienza, e sperare di essere almeno in terza urna per non beccare un girone quasi impossibile. Quasi perché a trenta minuti dalla fine del girone eravamo quasi qualificati. Vedremo l’anno prossimo se avremo mezzi e sorteggio per superare il girone. Una stagione non è mai un lungo fiume tranquillo. Abbiamo avuto momenti di difficoltà in un momento in cui avevamo meno giocatori e avevamo tante partite, ad esempio in Coppa d’Africa. Da gennaio a marzo abbiamo avuto un momento difficile, l’abbiamo superato perché quando una squadra è per 34 giornate seconda in stagione il gruppo ha dimostrato di essere fantastico. Siamo tutti uniti perché altrimenti non è pensabile di superare di nuovo il secondo come fatto” .

 

Dopo due anni qual è l’aspetto in cui questa squadra deve fare salto di qualità?
“L’anno scorso l’obiettivo era entrare in Europa League. Quest’anno era differente, vista la stagione dello scorso anno. Noi non abbiamo mai detto che il nostro obiettivo era altra cosa che raggiungere la Champions. I giornali hanno fatto della Roma un candidato allo scudetto, ma la stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. Non serve illudere i nostri tifosi. C’è grande differenza tra obiettivi e ambizioni. Le ambizioni mie e quelle del presidente, che è fantastico e ha grandi aspettative, ma anche lui sa che bisogna vedere la bellezza della città e sapere che la città non si è fatta in un anno. La AS Roma è come la Roma e non si farà in un anno. Siamo in fase di crescita e per raggiungere la grandezza c’è bisogno di tempo e lavorare ogni giorno con ambizioni grandi. Gli obiettivi devono essere in accordo con i mezzi del club ed era logico dire raggiungiamo la Champions. Anche se il secondo posto non è scontato, perché siamo la quinta potenza economica d’Italia”.

Ha chiesto di mantenere il nucleo?

“Stiamo lavorando su questo. Abbiamo lavorato con i dirigenti italiani, ma c’è un appuntamento importante con il presidente givedì a Londra e avremo più parametri sulla stagione prossima. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare, noi abbiamo bisogno di vendere prima di comprare. Penso che sarà ancora così, ma solo i dirigenti possono dare questa certezza, per questo dico che bisogna sapere dove siamo e come vogliamo crescere. Penso che stiamo seguendo la strada giusta, la Champions ci dà visibilità e il progetto fa parte dei migliori del calcio mondiale. Non possiamo bruciare le tappe ma andare step by step, ma fare un passo troppo grande ti fa retrocedere di tre passi. Per questo sono soddisfatto di questa stagione, complimenti ai miei ragazzi che hanno dimostrato carattere e orgoglio. Abbiamo dimostrato anche di saper adattarci e trovare risorse differenti per vincere: abbiamo avuto la ricompensa con la gioia immensa del derby”. 

Sugli attaccanti…  
“Siamo 18 giocatori ad aver segnato almeno un gol, non penso sia diverso dallo scorso anno. Abbiamo segnato meno gol sui calci piazzati, ma è vero che dobbiamo migliorare. Per finire secondi non è possibile non avere una buona stagione, magari non è stata eccellente ma buona. Sul piano offensivo ci sarà da riflettere se c’è qualcosa da fare nel reparto. Ognuno delle squadre che ci somiglia vorrebbe avere Messi in rosa, ma bisogna fare con i nostri mezzi. Decideremo solo con la dirigenza che è onnipotente in questa vicenda”.

La prossima stagione sulla carta potrebbe essere la stagione in cui si vince qualcosa, secondo la dirigenza
“Questa è una domanda per il presidente, se parla di lui. Io non ho niente a cui rispondere, a me non è stato detto niente”.

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