Roma, il Pagellone del 2011: De Rossi il migliore, Cassetti la delusione

SQUADRA 6,5: Una “revoluciòn” vera e propria quella che quest’anno ha attuato l’AS Roma : dal tecnico, asturiano di Gijòn, Luis Enrique, passando per  11 nuovi giocatori ed arrivando ad una nuova dirigenza formato Manageriale. “I what’s America” diceva Alberto Sordi, e se avesse potuto vedere quanto è stato lungo ed interminabile il travaglio per arrivare a questo (di)benedetto cambio di società sarebbe rimasto allibito dalla concorrenza fatta a “Beautiful”.

Fonte: Danilo Rossetti

Nel frattempo la squadra si allenava in quel di Brunico per cercare di portare il “tiki-taka” nella capitale in tempi medio-lunghi.Il giovane allenatore, dal fisico asciutto e con gli occhiali da ciclista, spiegava ai suoi giocatori il 4-3-3 e si inventava Taddei terzino sinistro, De Rossi vertice basso di centrocampo  e Totti trequartista in  un inedito “Ritorno alle Origini”. Otto nuovi acquisti e pronti via la Roma si ritrova fuori dall’Europa League. Fatto stà che la squadra si completa il 31 Agosto con l’arrivo di Simon Kjaer, Fabio Borini e Fernando Gago e gli acquisti salgono a undici. La Roma “stecca” anche la prima giornata perdendo in maniera rocambolesca contro un Cagliari che affonda l’ennesima coltellata ai romanisti tramite il suo capitano, Daniele Conti, che qui a Roma è meglio che non torni più visto “l’affetto” che la gente prova per egli. Per la Roma inizia il periodo “Pazienza” nel quale ogni giorno radio,giornali e media continuano ad abusare del medesimo vocabolo. Totti e Luis Enrique sembra un matrimonio che “non sa da fare” ma piano piano il feeling tra i due cresce tanto da far tornare il capitano giallorosso in una forma atletica smagliante senza però collezionare nessun goal. La Roma gioca a “sprazzi” un buon calcio, però attuando un possesso palla sterile e non verticalizzando abbastanza per trafiggere i “fortini” delle altre squadre;ma quando merita di vincere, matematicamente, perde. La Roma arriva al derby orfana di Totti e con pochi punti in classifica cercando la gara della svolta macchè invece, puntualmente, sarà una svolta in negativo perché perde il Derby e iniziano a volare critiche da tutte le parti. Intando Osvaldo diventa il miglior marcatore stagionale della Roma a dispetto delle critiche che lo descrivevano come un “tronista” o “giocatore impacciato”(a Roma si chiama “intruppone”).  Si capisce fin da subito che la stagione sarà costituita da alti e bassi ma il gioco e la scoperta di giocatori ottimi per il futuro come Gago,Lamela e Pjanic, rafforzano le aspettative romaniste e della Società che crede fermamente nel “progetto”.  Intanto la città è sintonizzata sulla “telenovela De Rossi” del cui contratto ancora, non si sa nulla. Un De Rossi che è da otto in pagella tutte le domeniche e che sta preoccupando seriamente l’entourage giallorosso e, soprattutto, i tifosi di poterlo perdere a parametro 0 a giugno prossimo. La Roma intanto ha un campionato da giocare e colleziona piccole soddisfazioni come Novara,Lecce,Palermo e Juventus, ma anche grandi amarezze come contro Lazio,Genoa,Milan e Fiorentina. “Luigi Enrico” però non intende dimettersi e, supportato dalla Società che intanto ufficializza DiBenedetto presidente e Franco Baldini come Direttore Generale, continua a restare in piedi e a farsi stimare dai suoi giocatori che lo seguono in tutto e per tutto(forse troppo) ma dimostrando con Juventus e Napoli un netto miglioramento tanto da portare a casa ben 4 punti e mostrando un gioco che finalmente da i suoi frutti. La Roma conclude l’anno con una bella vittoria a Bologna conquistando 3 punti importanti e mostrando un bel gioco che, in Italia, non si è soliti osservare terminando l’anno solare al 6° posto in classifica sulle ali dell’entusiasmo.

VOTO DIRIGENZA  7,5 :
Nessuno si aspettava un esordio dirigenziale così vistoso e determinante: biglietti online, biglietti omaggio ritirati, progetto del nuovo stadio e campagna acquisti che non si vedeva dal 2001. La dirigenza americana, guidata dal presidente Thomas Richard DiBenedetto, si affida a uomini manageriali del calcio come: Franco Baldini, Walter Sabatini e Claudio Fenucci, che intraprendono un cammino arduo e tortuoso. E, agli scettici che affermavano che non avessero soldi, hanno risposto spendendo più di 40 milioni di euro nella campagna acquisti. Scelgono Luis Enrique e il suo staff per volontà di Presidente e Staff dirigenziale, ma soprattutto per dare una ventata di aria fresca in casa giallorossa; e i risultati, sebbene all’inizio non danno conforto, adesso stanno arrivando. La Roma è in buone mani, e lo sarà a lungo.

VOTO GIOCATORI:

PORTIERI

STEKELENBURG 6,5 – Portiere di grande esperienza internazionale che ha scelto la stagione sbagliata per mettersi in mostra, viste le innumerevoli volte che ha dovuto raccogliere il pallone in fondo al sacco subendo anche un infortunio nella gara con l’Inter per  un contrasto con Lucio. Incolpevole su quasi tutti i gol giallorossi raggiunge l’apice contro Juventus e Napoli salvando molte volte il risultato. Fondamentale aver trovato un giocatore di livello e di esperienza come lui. Salva tante volte il risultato compiendo fantastiche parate decisive.
CURCI sv – Non entra mai in campo se non per stare in panchina.
LOBONT  6 – Sostituisce Stekelenburg per due gare: contro l’inter e contro il parma. Quando ha giocato la Roma non ha mai perso, grande professionista.
DIFENSORI
CICINHO s.v. – Sembrava dovesse far parte del progetto invece gioca una partita soltanto e per di più non al meglio. Inutile.
CASSETTI 4,5 – Totalmente fuori dagli schemi e sotto l’aspetto della concentrazione in campo. E’ la causa di molte punti persi della Roma in questa stagione. Anche per lui è arrivato il momento di appendere forse gli scarpini al chiodo?
HEINZE 6 – Esperienza e grinta al servizio della squadra. Si ritrova titolare dopo l’infortunio grave di Burdisso e comincia a rendere al meglio rispetto alle rispettive apparizioni in campo. Per il resto comunque non gli si possono addossare molte colpe se non contro la Fiorentina e contro la Lazio. Chiude benissimo l’ultimo stralcio di campionato del 2011.
KJAER 5,5 – Viene accolto bene dalla piazza ma ogni tanto risulta impreciso e sbaglia clamorosamente dei disimpegni ma il culmine lo raggiunge nel Derby. Col passare del tempo però si riprende e lascia intravedere belle giocate difensive ma soprattutto una prestanza fisica e un’ottimo gioco aereo che lascia ben sperare alla Roma che verrà.
BURDISSO 6,5 – Il suo curriculum parla da solo e anche quest’anno, nonostante abbia sbagliato anche lui qual cosina, riesce sempre a garantire grinta e ottime prestazioni. Drammatico il suo infortunio in nazionale che lascia la Roma orfana di un giocatore molto importante per il reparto difensivo. A lui tutti gli auguri di una pronta guarigione.
JUAN 6,5 – Sbaglia solo con la Fiorentina. Viene mandato in tribuna per una buona parte della stagione poi Luis Enrique decide che è di nuovo in condizione fisica adeguata e torna in campo stupendo tutti. Si fa male di nuovo ma stavolta torna presto e aiuta la Roma a conquistare qualche punto in più. Fragile ma poderoso.
ROSI 6,5 – Non sarà Daniel Alves, ma il giovane 24enne romano si trova a suo agio in questo ruolo da terzino fluidificante. Ripaga l’allenatore svolgendo il compito in maniera adeguata e con poche sbavature. Cresce anche lui parallelamente alla crescita della squadra.
JOSE’ ANGEL 5,5 – Giocatore da una tecnica fuori dal comune, parte bene ma finisce con il deludere un po’ tutti. Inizia il campionato benino, attaccando gli spazi e dominando sulla fascia di competenza; con il tempo invece, un po’ perché gli avversari gli prendono le misure e un po’ perché perde lucidità, cala vistosamente lasciando la squadra più e più volte scoperta. Deve crescere, ma ci sarà tempo.
TADDEI 6,5 – Un giocatore  nato una seconda volta: per fare il terzino sinistro. E c’è chi fino a poco tempo fa considerava un’eresia spostarlo in difesa, per di più su una fascia per i mancini, lui risponde sorprendendo tutto e tutti. Davvero una grande stagione si prospetta per il brasiliano.

CENTROCAMPISTI

DAVIDE PIZARRO 6 – Poche partite all’attivo per il cileno. E’ alle prese con un problema al ginocchio che si porta dietro ormai da due anni e ancora non riesce a guarire. La società è abbastanza irritata, ma lui, quando gioca, riesce sempre a troneggiare in mezzo al campo, nonostante la sua altezza. Piedi fatati.
ERIK LAMELA 7 – Qualcuno lo considerava non pronto, altri (vedi Moggi), lo consideravano solo buono per il circo; Erik Lamela ha smentito tutti e tutti lasciando intravedere colpi di classe e ottimo dribbling. La qualità però che contraddistingue questo 19enne è la grinta e la passione che mette in campo, pochi giovani hanno questa mentalità: complimenti all’argentino che sta ripagando lo sforzo economico della società ma, soprattutto, Sabatini.
DANIELE DE ROSSI 8 – Perfetto, sontuoso, veterano. Il centrocampista di Ostia domina tutte le partite ed è (quasi)sempre il migliore in campo. Il rinnovo sembra più vicino, ma ha sposato il progetto e soprattutto, fin dal primo giorno, si è trovato benissimo con l’allenatore che sta sfruttando a pieno il suo potenziale micidiale. Leader in campo, come sempre.
MIRALEM PJANIC  6,5 – Provvidenziale il suo arrivo, soprattutto per l’assenza prolungata di Pizarro. Il campioncino bosniaco, a soli 21 anni, mostra personalità e doti tecniche fuori dal comune fin dal primo giorno e delizia i tifosi giallorossi collezionando quattro assist e segnando un gol. Detta i tempo a centrocampo ed è sempre disponibile a recuperare la palla per poi far ripartire la squadra: fondamentale per la Roma.
FERNANDO GAGO 6,5 – Un giocatore che ha stupito tutto l’ambiente, ma che Baldini sapeva che avrebbe portato qualità e quantità alla squadra. E’ il classico giocatore eclettico:  gioca da intermedio e da mediano senza che si intraveda la differenza. Buoni piedi e ottima corsa per il centrocampista ex Real Madrid che ha conquistato Roma e le critiche.
SIMONE PERROTTA 5,5 – Leggermente sotto la sufficienza il voto per il solo fatto che, a parer nostro, non sia molto adatto al gioco della Roma che necessita di buoni palleggiatori e buone qualità tecniche. Per carità, Simone dà tutto in campo e gioca anche da terzino per il bene della squadra, giocando anche bene, ma per lui si prospetta una stagione fatta soprattutto di panchine.
LEANDRO GRECO 6 – Giocatore convinto da Luis Enrique a restare e che ripaga l’allenatore fornendo discrete prestazioni. Raggiunge il culmine della perfetta forma nel finale di stagione, come il resto della squadra. Soldatino.
FABIO SIMPLICIO 6,5 – Qualcuno lo chiama “Supplicio” a Roma, ma il centrocampista brasiliano lavora sodo: prima a Trigoria, non essendo stato convocato per il ritiro, e poi durante la stagione, conquistando presenze e stupendo l’allenatore che lo manda in campo tante volte. Segna un gol decisivo a Napoli e cambia la partita contro la Juventus, dando sostanza a centrocampo. Professionista esemplare e, troppe volte, sottovalutato.
GIANLUCA CAPRARI 6 – E’ giovane, va in ritiro con la squadra e segna anche qualche gol. Per ora non c’è spazio per lui, ma sicuramente, in un futuro prossimo, risulterà utile alla causa giallorossa.

ATTACCANTI

FRANCESCO TOTTI 6,5 – Dopo le polemiche iniziali, Totti si riprende lo scettro(e la squadra) e i risultati cominciano ad arrivare. Si infortuna , e la Roma comincia a zoppicare vistosamente, soprattutto nel derby. Torna contro la Juventus ma, nonostante sbagli un rigore decisivo, risulta fondamentale nella manovra giallorossa. Con lui in campo, la musica è diversa: “The King of Rome, is not dead”. Gli manca solo il gol.
PABLO DANIEL OSVALDO 7 – Non fa in tempo ad arrivare a Trigoria, che subito gli piombano addosso critiche e scetticismi. Pabo Osvaldo azzittisce tutti arrivando a mangiare il panettone dopo aver collezionato 7 gol stagionali (e un gol in rovesciata ingiustamente annullato) e risultando determinante per la risalita in classifica della Roma. Non sarà Batistuta, certo, ma ad Osvaldo vanno solo fatti gli applausi.
BOJAN KRKIC PEREZ 6 – Segna 2 gol in campionato, e ci mette un po’ per entrare nel vivo del gioco. E’ sfortunato in alcune occasioni da gol ma le doti tecniche non gli mancano: gli aspetta un girone di ritorno che sicuramente lo vedrà protagonista.
FABIO BORINI 6,5 – Grinta, volontà e doti fisiche fuori dal comune. Fabio Borini in campo mangia l’erba e, qualche volta, si mangia anche il gol. Peccato che l’infortunio lo lascia fuori 2 mesi e mezzo, e non riesce a dimostrare tanto. Nella partita contro il Genoa, arriva il suo primo gol in campionato con la maglia della Roma che, sicuramente, lo aspetta al meglio della forma dopo le festività. Cuore e sudore.
MARCO BORRIELLO 5,5 – Ormai lo chiamano il “desaparecido”: gioca poco, e non segna per niente. Quando entra si capisce, forse, il perché il mister non lo faccia giocare: impacciato nei movimenti e inadatto a fare la punta (spuntata) che vuole l’allenatore. Le qualità non si discutono ma, forse, è il contesto che gli và stretto. Grande professionista, nonché grande uomo.
STEFANO OKAKA 5 – Gioca due partite, e le gioca male. Deve trovare un’altra squadra.

VOTO DIRIGENZA 7,5:
Nessuno si aspettava un esordio dirigenziale così vistoso e determinante: biglietti online, biglietti omaggio ritirati, progetto del nuovo stadio e campagna acquisti che non si vedeva dal 2001. La dirigenza americana, guidata dal presidente Thomas Richard DiBenedetto, si affida a uomini manageriali del calcio come: Franco Baldini, Walter Sabatini e Claudio Fenucci, che intraprendono un cammino arduo e tortuoso. E, agli scettici che affermavano che non avessero soldi, hanno risposto spendendo più di 40 milioni di euro nella campagna acquisti. Scelgono Luis Enrique e il suo staff per volontà di Presidente e Staff dirigenziale, ma soprattutto per dare una ventata di aria fresca in casa giallorossa; e i risultati, sebbene all’inizio non danno conforto, adesso stanno arrivando. La Roma è in buone mani, e lo sarà a lungo.

6 pensieri riguardo “Roma, il Pagellone del 2011: De Rossi il migliore, Cassetti la delusione

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    30 Dic 2011 in 14:07
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    avrei dato un 6 a jose angel per il resto in linea… 😀

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    31 Dic 2011 in 02:10
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    Non capisco questo astio nei confronti di Daniele Conti…è un professionista esemplare e gioca per il bene della squadra che lo paga, nella quale è cresciuto e si è affermato lontano dalle pacche e dalle spinte del papà! in pochi l’avrebbero fatto! è brutto sentir parlare cosi un giornalista perchè voi dovreste parlare di calcio come un gioco e come un divertimento e francamente leggere “è meglio che non torni più visto “l’affetto” che la gente prova per egli” è abbastanza spiacevole e fuori luogo…abbassate i toni quando si parla di calcio perchè si tratta di 22 persone che corrono dietro un pallone e non di una guerra! tanti auguri a tutti i tifosi romanisti…quelli veri!

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    31 Dic 2011 in 06:03
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    alto il voto a Juàn, Borini e Simplicio; basso a Taddei; ma siamo sull’ordine del mezzo voto, l’analisi è dettagliata e obiettiva, complimenti

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    31 Dic 2011 in 08:10
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    I voti ci possono anche stare , non coe io le critiche a Daniele Conti, ma più di ogni altra cosa non capisco perché dare un voto a Caprari e ignorare Viviani …

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    31 Dic 2011 in 13:10
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    Perrotta 3 pjanic 5 Bojan 5,5 simplicio 7,5 🙂

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    2 Gen 2012 in 02:26
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    Voti troppo alti per una squadra che ha sbagliato molto.
    Perrotta 4, Taddei 7, Bojan 5, Juan 6, Kjaer 5

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