Sampdoria: ecco Delio Rossi e Carlo Osti

È una giornata di sole quella che accoglie Delio Rossi al campo di allenamento della Sampdoria. La giornata che sancisce l’inizio della sua avventura sulla panchina blucerchiata.
Sono passate da poco le 14.00 quando Rinaldo Sagramola, il tecnico e il neo ds Osti entrano in sala stampa.

Delio Rossi fonte: violachannel.it
Delio Rossi fonte: violachannel.it
Le prime parole sono quelle di Edoardo Garrone che, bloccato dal protrarsi di una riunione alla Erg, non ha potuto partecipare in prima persona alla presentazione dei nuovi arrivati. Raggiunto telefonicamente, il vicepresidente vicario ha voluto per prima cosa ringraziare e congedare chi alla Sampdoria non lavora più, spendendo parole di stima sia per Ciro Ferrara che per Pasquale Sensibile.
Ha poi dato il benvenuto al nuovo allenatore: “Rossi non ha bisogno della mia presentazione, è uno di quei personaggi che si presenta da solo”.
Per l’ex direttore sportivo salentino altre parole di stima e fiducia:
“Carlo Osti lo definisco un uomo da Sampdoria, uno di quelli che parla poco, estremamente serio e conoscitore di calcio”.
Il contributo di Garrone si esaurisce così lasciando spazio ai protagonisti del giorno.
La prima domanda è per il mister e il riferimento è alla finale di Coppa Italia dell’Olimpico quando a fine partita, da vincitore, andò a salutare i tifosi blucerchiati sotto la curva.
“Credo di aver fatto una cosa normale e doverosa. Ho visto grande passione e grande correttezza da parte di questa tifoseria, lo avrebbe fatto chiunque”.
Gli viene ricordato poi quante volte il suo nome sia stato dato per vicino alla Samp.
“Sono stato accostato a questa società da voi giornalisti, ma io il primo contatto l’ho avuto questa mattina. Infatti sono qui senza neanche aver neppure firmato il contratto. Mi hanno chiamato ed ho detto subito di si. Ma abbiamo fatto tutto telefonicamente”.
Poi fa una precisazione:
“Sono rimasto impressionato quando venni qui con il Palermo nella penultima giornata di campionato di due anni fa. 20 mila persone che applaudivano una squadra appena retrocessa. Quel pomeriggio pensai che prima o poi, ad allenare qui, ci sarei dovuto venire”.
Alla domanda se da fuori possa aver capito cosa non vada alla Samp risponde:
“Se si è arrivati al cambio è chiaro che qualcosa non ha funzionato a dovere. Non mi sono però focalizzato sulla squadra e da fuori è sempre difficile dare giudizi. Posso solo dire che devo vedere i ragazzi e lavorare con loro. Io posso fare da psicologo ma poi è il campo a dover parlare”.
L’argomento si sposta sulla rosa che avrà a disposizione. Gli si chiede se il fatto di avere tanti giovani lo spaventa.
“La mia storia insegna che mi piace lavorare con i giovani, soprattutto se sono di qualità e se hanno voglia di lavorare e di crescere. Sono un allenatore, è l’unica cosa che so fare, non mi può spaventare”.
La palla passa poi al nuovo direttore sportivo. L’argomento principe è, per forza di cose, il mercato.
“Sono stato contattato ieri mattina. Non abbiamo ancora avuto modo di parlare di acquisti. Lavorando da dentro si capirà meglio su quali fronti operare. Cercherò di essere il più presente possibile nella vita della squadra perché penso sia di fondamentale importanza e poi a gennaio vedremo. Sarà un lavoro di gruppo tra me, l’allenatore e Sagramola, secondo quelle che saranno le direttive della società. A gennaio non sarà facile rivolgersi al mercato estero perché abbiamo bisogno di giocatori pronti. Meglio privilegiare i calciatori italiani”.
Torna a parlare Delio Rossi e questa volta il soggetto della discussione è Angelo Palombo.
“Il giocatore figura nella lista che mi è stata data dalla società, che non mi ha certo dato istruzioni su chi fare e non far giocare. E’ un giocatore come gli altri e come gli altri deve guadagnarsi il posto in squadra”.
Gli viene chiesto anche un parere sul nostro campionato, se secondo lui il livello si è abbassato.
“Il campionato italiano non è certo il più bello ma rimane sicuramente quello più difficile anche se tante squadre si sono private di grandi campioni”.
L’ultima battuta è sul suo trascorso al Genoa.
“Ho un bel ricordo anche se sono stato al Genoa solo sei mesi in serie B. Anche se ora sono qui non devo rinnegare niente. È un mio trascorso e di questo devo avere rispetto”.

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