Sampdoria: Garrone arrabbiato lascia lo stadio anzitempo

Spesso nel calcio viene più facile mettere in risalto gli aspetti negativi per tralasciare gli atteggiamenti che invece andrebbero evidenziati.

C’è una società che ad oggi non ha mai alzato la voce per i torti arbitrali subiti, una società che accetta gli esiti del campo senza nascondersi dietro uno sbaglio della terna arbitrale. C’è chi continua ad asserire che a fine campionato i torti subiti e gli episodi a favore si equivalgano sempre, portando il conto in pareggio per qualsiasi squadra; forse peró, ad oggi, i blucerchiati sono in netto credito sia con la sorte che con le decisioni arbitrali.
Nessuno sembra tuttavia apprezzare la linea signorile che la Sampdoria, sia nei suoi tesserati che nella dirigenza, ha scelto di adottare: nessuna polemica, nessuna accusa, neanche quando l’evidenza giustificherebbe lamentele e proteste. Anche oggi i blucerchiati escono penalizzati dalle scelte del signor Doveri di Roma, che ha fatto voce grossa solo con i padroni di casa, graziando più volte i rossoneri. Due pesi e due misure dinanzi al potere della società meneghina, anche se non succede solo con i potenti: basti ricordare contro il Torino la prestazione discutibile del Signor Gervasoni.  Mihajlovic e capitan Palombo, in mixed zone, hanno glissato sul giudizio del fischietto romano rendendo merito, forse anche piu del dovuto, ad un “diavolo” che non ha di certo strafatto. Un non voler contestare l’operato di chi invece qualche colpa ce l’ha. Ma così si muove la Sampdoria, e qualcuno dovrebbe prendere esempio. Linea di autentico fair play, ma questo non significa che tutto vada bene, perché gli occhi li hanno tutti, anche il presidente Garrone che ha scelto di andare via in anticipo,  proprio per evitare, a caldo, di manifestare il proprio mal contento.