Sampdoria: il ritorno di Pazzini

Poteva essere la seconda coppia più forte di tutti i tempi blucerchiati, anzi, forse lo è stata. Cassano-Pazzini come Vialli e Mancini; il duo che ha prima alimentato e successivamente infranto i sogni dei tifosi della Samp.

Due giocatori che hanno iniziato un percorso esaltante con la maglia blucerchiata e l’hanno lasciata nella stagione forse più buia degli ultimi anni. Croce e delizia, speranza e dramma (sportivo ovviamente) di una storia recente fatta di contrapposizioni.
Cassano sembra sempre sul punto di tornare a Genova, ma anche Pazzini risulta spesso finire tra i nomi dei papabili “cavalli di ritorno”, destinati a dividere la tifoseria tra favorevoli e contrari.
Domenica l’ex numero dieci dai colpi stupefacenti, tornerà al Ferraris da avversario, per cercare di tenere alto l’onore di un “diavolo” un po’ spento, che ultimamente più che il mefistofelico essere sembra aver preso le sembianze di una pecorella smarrita. Il numero 10 calpesterà l’erba di Marassi con un’altra maglia, orfana di un bianco e di un blu che lo ha consacrato a bomber di razza e lo ha reso interessante agli
occhi delle grandi squadre;
sarà lo stesso ragazzo, solo con qualche anno in più, che ha steso proprio il Milan con l’incornata sotto la Sud di cui ancora ricordiamo il tuono, lo stesso dello splendido colpo da maestro che aveva illuso un intero stadio nella maledetta notte della dei preliminari di Champions: la sera che decretò l’inizio della fine.
Solcherà quel campo che tanto lo ha esaltato, con forse nel cuore un po’ di velata malinconia. Di un tempo passato, sicuramente dalle minori aspettative ma dalle più grandi soddisfazioni.