Sampdoria: la salvezza nel giorno del dolore

Giornata e serata surreale quella vissuta ieri a Genova: una città che piangeva le sue vittime ma che non ha potuto fermarsi, neppure per una partita di calcio.

Fonte: Laura Rossetti
Fonte: Laura Rossetti

La Lega Calcio non ha concesso il rinvio della gara e così, alle 20.45 a Marassi, i riflettori si sono accesi ugualmente. I genovesi hanno affrontato anche questa ennesima tragedia con tutta la dignità che li ha sempre contraddistinti: persone semplici, che lavorano in silenzio, che amano la propria terra, che vivono il mare come un compagno che come tale però, talvolta, può anche tradire. Con lo stesso decoro i tifosi della Sampdoria e la società stessa hanno vissuto questo giorno così triste, una ferita che bruciava ieri, brucia oggi e brucerà ancora per tanto tempo. Lutto al braccio per la squadra, e incasso interamente devoluto alle famiglie delle vittime della tragedia. In questo modo l’U.C. Sampdoria si è stretta attorno a tutta la città. I tifosi hanno avuto un compito ingrato: scegliere se disertare lo stadio o rimanere vicini alla squadra, senza però rinunciare a dimostrare il loro disappunto e allo stesso tempo onorare la memoria della loro gente. La maggior parte era presente; senza striscioni e senza cori. Si. Perché i primi 45 minuti sono volati via così. In un silenzio e una compostezza che mai si erano verificati prima. Ognuno seduto al proprio posto con lo sguardo in campo e il pensiero che volava altrove, una tifoseria e un esempio di civiltà degna di essere menzionata. Genova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, si è mostrata per quello che è: concreta e di immensa classe anche nei momenti più dolorosi. E proprio in questa serata, che normale non poteva essere, i blucerchiati conquistano la matematica salvezza con il pareggio interno contro il Catania. Il resto lo ha fatto l’Udinese a Palermo, che con una vittoria, lascia a sette punti dalla Sampdoria i rosanero. Nella terra che di contrasti vive, dove mare e monti arrivano a sfiorarsi, l’amarezza e forse anche un po’ di rabbia si mischiano alla soddisfazione di un altro anno che ha il sapore agrodolce della serie A.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy