Sampdoria: l’omaggio e il cordoglio di un’intera città

Genova sembra essere malinconica nel giorno del saluto a Riccardo Garrone.

Fonte: inter.it
Fonte: inter.it

Una giornata non fredda ma grigia e piovosa. Anche il cielo, che oggi lo accoglie, versa le sue lacrime per la perdita di un personaggio che per decenni ha scritto la storia della città e negli ultimi anni quella della società blucerchiata.
C’erano tutti a rendergli omaggio; ex calciatori della Sampdoria, le due squadre genovesi al gran completo, presidenti e rappresentanti di tutte le più importanti società, e tanta, tantissima gente comune.
Genova saluta a modo suo il Presidente, quel modo sobrio e composto, quasi sornione ma vero e commovente che fa di questa città la schiva per eccellenza, un po’ come lo era lui. Il momento più toccante lo si avverte alla fine, quando tutto davvero sembra avviarsi alla conclusione nella maniera più reale; il feretro esce dalla Chiesa portato a spalla da alcuni giocatori dell’attuale rosa mentre nella piazza la gente, con in testa i ragazzi dei vari settori giovanili schierati a ferro di cavallo, circondano in un abbraccio neanche troppo virtuale la figura del patron blucerchiato.
Tanti striscioni, tanti vessilli con i colori sociali esposti con orgoglio ma con la massima compostezza, nel segno del rispetto più totale, nella commozione non urlata ma espressa con moderazione,. Il modo che lui avrebbe apprezzato di più, la testimonianza più palese che, nonostante qualche critica a sfondo sportivo, la persona era considerata per ciò che era e per ciò che di importante ha fatto per la gente che oggi l’ha voluto salutare e ricordare con tanto affetto.
Persona semplice, grande uomo di affari ma sensibile soprattutto nei confronti dei bambini, dai quali si faceva spesso intenerire e ai quali rivolgeva tantissime attenzioni. Uomo severo ma capace di emozionarsi con uno sport che prima di quel 2002 non lo appassionava, quel mondo che con tanta volontà ha provato a cambiare, a rendere più pulito e giusto.
Ricordato nell’ambiente calcistico e non solo come personaggio di stile e immensa classe ha lottato per portare avanti un progetto che ora si spera possa prendere una forma più concreta; un nuovo stadio di proprietà che garantisca alla società un futuro roseo e alla città un modo per evolversi.
Ci piace pensare che questa sua volontà presto possa diventare realtà, ci piace immaginarlo seduto nelle poltroncine del nuovo stadio con il suo sigaro, avvolto nella sua sciarpa e con il cappello a velare quello sguardo apparentemente severo ma che ha sempre celato, per chi era capace di scovarli, tutta la soddisfazione e l’orgoglio che trasparivano quando osservava la sua creatura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy