Sassuolo, Cannavaro su Benitez: “Volevo chiudere al Napoli, non mi ha dato chanches”

Il difensore del Sassuolo Paolo Cannavaro, ex capitano del Napoli, ha parlato a “Il Mattino” della sua esperienza partenopea affermando di essere stato “scaricato” da Rafa Benitez, tecnico degli azzurri:

Fonte: Wikipedia
Paolo Cannavaro – Fonte: Wikipedia

“Sognavo di chiudere la carriera a Napoli ma non è stato possibile. È stato come andare di nuovo via di casa, come quando da piccolo andai al Parma. Il Napoli è la mia squadra, quella maglia è la mia pelle, non riesco ad affrontarlo come se fosse un avversario. Sto male al pensiero che tra 5 mesi dovrò tornare al San Paolo, spero che ci sia Fabio a darmi una mano. Napoli è casa mia, anche qui al Sassuolo lo sanno, lì ho imparato a ridere e piangere. Non ce l’ho con Benitez o De Laurentiis, le storie finiscono e alla fine accetti tutto, solo che ti domandi il perché. Benitez doveva darmi qualche altra possibilità per dimostrare il mio valore”. Cannavaro parla poi del momento poco brillante del Napoli: “C’è troppo malcontento, la squadra lo percepisce, mica vive sulla luna. A forza di dire che questo Napoli è malato, si è ammalato sul serio. Non bisogna fasciarsi adesso la testa, le sentenze non si fanno dopo poche giornate. Se si tira 30 volte vuol dire che si sta bene”. L’ex capitano azzurro crede nel tricolore e ritorna poi sull’eliminazione ai preliminari di Champions League: “Scudetto? Certo che ci credo, ho anche minacciato Callejon. Forse ci sono troppi volti nuovi: si può anche cedere Cannavaro, ma perché cambiare tutto il gruppo? A Napoli è stato cancellato un gruppo che aveva raggiunto risultati fantastici, bastava fare solo qualche innesto. In ogni caso non solo deluso da De Laurentiis, lui mi ha dato tanto e lo ringrazio ancora. La ferita con il Bilbao è ancora aperta e c’è la delusione di non poter fare la Champions. Come se ne esce? Vincendo. Non bastano le chiacchiere di Benitez o i proclami della società. I giocatori devono vincere, cosi si riporta l’entusiasmo al San Paolo”. 

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