Sassuolo-Torino 1-1, le pagelle dei neroverdi: Consigli il migliore

Le pagelle del Sassuolo di Eusebio Di Francesco bloccato sull’1-1 al “Mapei Stadium” dal Torino di Ventura nel lunch match valido per la 31° Giornata di Serie A.

Consigli 7: Quagliarella riesce a batterlo solo dal dischetto. Almeno 4-5 parate determinanti per un pareggio comunque positivo per la squadra.
P.Cannavaro 6: Sempre puntuale ed ordinato, a volte come tutto il reparto difensivo, si mostra deconcentrato e disattento.
Peluso 5: Sempre in difficoltà nei duelli con l’ ex compagno alla Juventus Quagliarella. Sempre saltato, quando può ricorre al fallo.
Acerbi 6: Come Cannavaro. Esce spesso vincitore dai duelli con gli attaccanti granata, ma spesso si lascia andare ad errori di distrazione.
Biondini 6,5: Solito grande dinamismo dell’ ex centrocampista del Cagliari, che lotta su tutti i palloni recuperandone molti.
Longhi 6: Gara sufficiente la sua. Molto più bravo a limitare Darmian in fase difensiva, si fa vedere poco in avanti.
Taider 6: Buona la prestazione in fase difensiva dell’algerino, che però manca spesso in raddoppio in fase difensiva lasciando scoperta la sua zona.
Lazarevic 6,5: Spinge molto sulla propria fascia, mettendo spesso in difficoltà Molinaro e limitandone la prestazione alla fase difensiva.
Brighi 6: Lotta su ogni pallone. Spesso un pò irruento negli interventi, con qualche fallo di troppo. Gara comunque sufficiente la sua.
Zaza 5: Ben marcato dalla retroguardia granata, ha un paio di buone occasioni ma dimostra di non essere in un buon periodo.
Berardi 6,5: Freddo dal dischetto, si guadagna diversi falli con la sua intraprendenza. Come al solito si mostra però troppo nervoso.
Floro Flores 5,5: Protagonista prima in positivo, guadagnandosi il rigore del momentaneo vantaggio, poi in negativo procurando il rigore del pareggio granata, della giornata.
Sansone 5,5: Ultimi venti minuti in cui prova a mettere in campo la sua qualità e la sua velocità senza però riuscirci.
Floccari s.v.: Ultimi minuti per lui in cui si sacrifica più nel difendere che nell’ offendere.