Scommessopoli: arriva in Italia Gegic. Ora più chiarezza sul calcioscommesse

Dopo essersi costituito ed essere arrivato in Italia, l’ex calciatore del Chiasso Gegic ha avuto subito un colloquio con il Gip di Cremona, dimostrandosi molto collaborativo riguardo la vicenda Scommessopoli e rimandando ulteriori dettagli al vero confronto, nei prossimi giorni, con il Pm Di Martino.

Fonte: Elvezio Rigamonti (Wikipedia.org)

Gegic ha 33 anni, conosce sette lingue, ha una bimba piccola e la moglie incinta, la sua fuga non poteva durare per sempre. Comincia a vuotare il sacco, ad elencare i match di A comprati e a fornire dettagli sul fantomatico mister X. Un personaggio misterioso e ancora senza identità: “Un signore sulla sessantina, non ricordo il nome, ma se vedo la sua foto lo riconosco di sicuro. Io e Hristiyan lo abbiamo incontrato un paio di volte, ce l’ha presentato Bellavista, aveva più di dieci telefonini. Ci siamo visti all’hotel Tocqueville a Milano, quello dove vanno i calciatori. Voleva venderci parite di serie A nelle quali erano coinvolte squadre del Sud, Catania, Palermo, Lecce e Napoli. Il campionato principale, appunto“. Carlo Gervasoni, ex difensore del Piacenza e gola profonda dell’inchiesta, chiama in causa Gegic per gli incontri Palermo-Bari, Lazio-Genoa e Lecce-Lazio e oggi, nella seconda parte dell’interrogatorio, di questi gli sarà chiesto conto. Nel frattempo Gegic parla dell’ex portiere del Piacenza Mario Cassano, degli ex dell’Albinoleffe Pellicori e Joelson, dell’ex dell’Ascoli Micolucci: “Gli abbiamo dato un sacco di soldi ma lui ha tentato di fare da solo. Tra l’altro negli spogliatoi era molto antipatico, ci ha fatto solo perdere tempo“. Gegic ripercorre le vicissitudini dell’organizzazione, il denaro che all’inizio scarseggia e il giro che rapidamente si amplia. “La prima operazione fu siglata a Mendrisio, in un bar vicino al centro commerciale Fox Town. Quando ho cominciato avevo pochi soldi, perciò ho dovuto allargare il numero di finanziatori. La rosa di calciatori coinvolti è aumentata con l’arrivo di Lalic e Sulic, ma il vero salto di qualità è avvenuto con Ilievski“. I due erano amici da bambini e nel frattempo Hristiyan ha fatto strada: “Aveva una security di 200 uomini, l’ho chiamato a far parte del gruppo perché non riuscivo più a gestire le cose da solo“. Quando Gegic giocava a Chiasso, il socio affittò una casa a Cernobbio, una “sistemazione strategica che ha permesso ai due esponenti del sodalizio criminale di pianificare e porre in essere le condotte che hanno consentito, nei mesi successivi, di corrompere un numero imprecisato di calciatori e di interferire pesantemente nelle partite di fine campionato della Lega pro, serie B e soprattutto serie A italiana“. “Compravamo informazioni, non uomini“, che alla fine ammette di sapere che i soldi venivano distribuiti fra i giocatori. E ora si attende la versione di Ilievski.

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