Udinese, Guidolin: “Non meritavamo con lo Slovan. Resettare tutto prima del Parma”

Conferenza stampa alla vigilia della gara col Parma per Guidolin. L’allenatore dell’Udinese, alla 150° panchina in Serie A coi bianconeri, traccia un bilancio di questo inizio di stagione: “Avrei voluto arrivare a questo appuntamento più felice e con la qualificazione ai gironi di Europa League in tasca. Le 150 panchine in bianconero sono uno dei motivi che mi hanno spinto a rimanere a Udine. Sono lusingato orgoglioso di raggiungere questa cifra“.

 

Guidolin
Guidolin Fonte immagine: Roberto Vicario da Wikipedia

Interrogato sulla sfida contro lo Slovan Liberec, Guidolin spiega come avrebbe voluto interpretare la gara: “Mi sarebbe piaciuto costringere i nostri avversari a fare qualcosa di diverso dal punto di vista tattico. Avremo dovuto giocare di rimessa facendo uscire i cechi allo scoperto. E’ vero, fuori casa non abbiamo prodotto quello che ci aspettavamo e che eravamo riusciti a fare a Trieste. Infatti a Liberec non meritavamo di vincere. Io guido la truppa e mi assumo tutte le responsabilità“.
La sfida contro i crociati è un’opportunità di immediato riscatto. “Abbiamo cominciato molto male la stagione fallendo la qualificazione alla fase a gironi e perdendo a Roma – dice il tecnico dei friulani – Ora dobbiamo resettare tutto prima di affrontare una gara difficile e complicata come quella che ci aspetta domani. Il Parma è una squadra del nostro calibro con i nostri stessi obiettivi. Dobbiamo saper superare il momento difficile“. Guidolin inoltre spera di “vedere la mia squadra giocare bene contro avversari di valore ed esperienza. Vorrei vedere la stessa squadra che vinse a Parma 3-0 nel finale della scorsa stagione, ma so che sarà difficile. Siamo reduci da due trasferte ravvicinate terminate alle tre del mattino“.
Passando alla tattica, c’è all’orizzonte un cambio di modulo per l’Udinese? “A Liberec abbiamo cambiato modulo in corsa passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2. L’infortunio di Domizzi non centra, avrei agito ugualmente proponendo quella soluzione tattica. In Repubblica Ceca abbiamo alzato la palla perché non trovavamo varchi nella difesa dei padroni di casa e perché c’era molto intasamento negli ultimi trenta metri. Sappiamo che non possiamo giocare con le palle alte perché non è nelle nostre corde“.

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