Crotone-Sassuolo: quando la B non conta niente

Riprende la B, dopo un mese di stop. Si ricomincia dall’Ezio Scida di Crotone, dove i padroni di casa provano il colpaccio contro la formazione neroverde del Sassuolo, prima in classifica e sconfitta solo tre volte.

In Calabria piove da tutto il giorno, ma Nasca della sezione di Bari decide di non rinviare la partita. Il campo è bagnato, zuppo, fradicio. Il pallone non rimbalza, i cross si effettuano solo sui piedi di un giocatore per non parlare dei tiri.

Fonte immagine: sassuolocalcio.it
Fonte immagine: sassuolocalcio.it

 

Match che, a detta di molti, doveva essere rinviato. “Su questo terreno di gioco non si doveva giocare. Alla fine chi può essere contento è solo la compagine pitagorica per i tre punti ottenuti, voi ditemi che calcio è questo che si è visto? Si giocava solo con lanci lunghi a scapito della qualità dei miei“. Parole chiare e giuste quelle pronunciate poi al termine della gara dal mister degli emiliani, Eusebio Di Francesco, ai microfoni di Radio Studio 97. Se un episodio del genere si fosse verificato in Serie A, cosa sarebbe successo? Polemiche su polemiche, i giornali non parlavano d’altro, come le televisioni nazionali. Ma il fatto è successo in cadetteria, dove non ci sono né coppe internazionali né, nella maggior parte dei casi, quelle italiane. Non ci vuole nulla a far ripetere una partita, le date sono molto flessibili proprio per questo motivo.

 

Concentriamoci invece adesso sull’episodio avvenuto allo scadere dei 4 minuti di recupero assegnati dalla terna arbitrale. Il Sassuolo parte in avanti, dalla destra spunta un cross in mezzo dove c’è Masucci. Prima che il pallone entri in rete, il direttore di gara fischia tre volte. Dopodiché, tra le proteste -il più attivo Missiroli- vanno tutti sotto la doccia. Il regolamento ufficiale parla chiaro: solo in occasione dell’assegnazione o della ripetizione di un calcio di rigore, l’arbitro può decidere di allungare il recupero assegnato (in questo caso 4 minuti). Altrimenti DEVE fischiare la fine. “L’annuncio del recupero non indica necessariamente l’ammontare esatto del tempo che rimane da giocare. Il recupero può essere incrementato se l’arbitro lo ritiene appropriato”.

 

Ma si erano verificati due episodi durante il tempo di recupero. Prima una sostituzione (Chibsah al posto di Bianchi) e poi l’espulsione di Galardo. L’AIA è chiara: “È a discrezione dell’arbitro decidere se recuperare o no il tempo perso per infortuni e/o per altre cause? No. L’arbitro deve recuperare il tempo perso alla fine di ciascun periodo di gioco”.

 

Il Direttore Generale del Sassuolo, Bonato, conferma: “Nei cinque minuti di recupero ci sono stati due episodi che per regolamento prevedono un allungamento dei tempi. Non si tratto di norme da interpretare, è il regolamento che dice che con una sostituzione e un’espulsione l’arbitro doveva far giocare un minuto in più. L’amarezza è tanta, perché, nonostante le condizioni impossibili, proprio alla fine avevamo costruito la palla gol per pareggiare. Abbiamo di che lamentarci, quello dell’arbitro è stato un errore grave“.

 

Un’altra decisione che, sempre in A, avrebbe scatenato la furia dei più.

Ma tanto siamo in Serie B, che ce ne importa?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy