Dove sei finito, Catania?

Rosa da Serie A, per alcuni anche potenzialmente più forte di quella della passata stagione con Barrientos, Lodi e tanti altri.

Pulvirenti
Fonte: calciocatania (flickr.com)
Qualcosa però non è andato nel verso giusto, tre punti nelle prime 5 gare e un rendimento per niente costante. Fin ora i punti sono 19, quando siamo alle porte della 17° giornata, troppo pochi per una squadra costruita per fare immediatamente il salto di qualità. La classifica corta, comunque, aiuta in parte gli etnei che nonostante la disastrosa media punti, hanno l’obbiettivo play off a sei lunghezze. Proibitivo a questo punto parlare di promozione diretta, quando Carpi e Frosinone viaggiano a quasi 2 punti a partita. Eppure, ciò che sembra funzionare male non è tanto la ricostruzione della rosa e i nuovi acquisti, quanto un problema psicologico di fondo, che ancora pare inspiegabile. I nuovi acquisti, in particolare Calaiò e Rosina, hanno iniziato alla grande, mettendo a segno 6 gol ciascuno, alcuni dei quali davvero bellissimi, e per questo motivo si tende a fare del capro espiatorio il vecchio gruppo, in particolare Leto, nonostante la recente doppietta nel derby. In panchina dopo un finale al cardiopalma nello scorso campionato, Pellegrino sembra portarsi dietro evidenti lacune, e così, arriva un tecnico più esperto come Sannino, che numeri alla mano ha tuttavia fatto qualcosa di buono a Catania. L’errore che si imputa più spesso alla società (da due anni ormai tra gli imputati della tifoseria) è quello di aver fatto un mercato “troppo” qualitativo, non acquistando nessun calciatore di categoria. Cioè, come a voler dire, “troppi campioni, abbiamo bisogno di meno qualità e più sostanza”, quasi un paradosso, eppure un senso sembra esserci. Per questo la società rossazzurra del presidente Pulvirenti, già da Gennaio proverà ad assicurarsi qualcuno più adatto alla causa del Calcio Catania, con l’obbiettivo di tornare grandi.

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