Palermo, Sorrentino al CdS: “Sento il dovere di riportare questo club dove l’ho trovato”

Protagonista di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il portiere del Palermo Stefano Sorrentino ha parlato al giornale sportivo dell’esperienza che stà vivendo in rosanero, approdato nel Gennaio 2013 e protagonista di una retrocessione con il club di Zamparini, ha fatto un bilancio parlando e analizzato quanto fatto fino adesso.

Fonte: Alessandra Lo Monaco
Fonte: Alessandra Lo Monaco

Ecco le parole di Sorrentino: “Palermo è una piazza importante, la delusione per la retrocessione è stata forte e ripartire non è stato semplice. Palermo in A con che percentuale? Il 15 per cento in più delle squadre che ci sono dietro. Di più non mi sbilancio perché mancano ancora tante partite alla fine del campionato. Ciò che posso dire è che siamo sulla strada giusta. Il fatto che mi cerchino in A, nonostante gli anni passano, mi fa piacere. In carriera non ho mai giocato in squadre che puntavano a vincere e l’idea di poterlo fare mi ha stuzzicato parecchio. La possibilità c’è stata. Quando ho scelto il Palermo, con il Chievo che era già salvo, sapevo cosa poteva succedere. Sono uno per cui al di là dei contratti firmati contano tanto anche le persone e le parole. Il Palermo è una società seria, essere qui mi gratifica e poi c’è anche un aspetto personale. Mio padre, portiere anche lui, ha avuto un passato importante in una squadra siciliana, parlo del Catania. Sinceramente non mi andava di essere ricordato come il figlio che ha fatto retrocedere il Palermo. Sento il dovere di riportare questo club dove l’ho trovato. Il rapporto con squadra, società e ambiente c’è sempre stato. Torniamo alla retrocessione: si diceva che tutti volevamo scappare, quello è stato il momento difficile. Io a Palermo sto benissimo, sono felice, per me alla fine parla solo il campo, giocando e facendo il proprio dovere si superano tutte le difficoltà. Io ho sempre detto di voler chiudere la carriera a 40 anni in A. La forza mentale credo di averla, facciamo gli scongiuri affinché non arrivino problemi fisici particolari. Mi sento ancora molto giovane, vado avanti finché posso. Il presidente lo conosciamo tutti molto bene, sappiamo com’è. Se e quando parla lo fa per il nostro bene, per stimolarci. Ci dice sempre che è il papà di tutti noi. Un giocatore del Palermo sente forte la presenza di Zamparini, anche se per un periodo non può esserci vicino. Ho la fortuna di avere una carriera che è sempre andata in crescendo. Difficilmente guardo indietro. Momenti che mi regalano ancora soddisfazione? Potrei dirle dall’esordio in A a quello in Champions, fino alla prima salvezza con il Chievo che a Natale aveva solo 9 punti. Ma meglio guardare avanti, la prossima soddisfazione sarà la promozione a maggio con il Palermo. Cosa fa ancora male? Ma direi l’errore dell’anno scorso con il Bologna, il peggiore della mia carriera. Che poi ha inciso sulla retrocessione, lì l’amarezza è stata grande. Credo, però, che a volte serva toccare il fondo per poi risalire alla grande. Vale per me, ma il discorso si potrebbe allargare a tutto il Palermo

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