Edy Reja, l’eroe dei due derby: dalle dimissioni a -6 dal primato

Strana la vita dell’allenatore: lo sa bene Edy Reja. Il tecnico goriziano che da dimissionario si ritrova a -6 dal primo posto.

Fonte immagine: Danilo Rossetti

La carriera di Reja prima da centrocampista e poi da allenatore è stata un lungo pellegrinare. Soprattutto da tecnico, il buon Edy, ha dovuto fare anni e anni di gavetta. Ormai non ci pensava più nell’approdare in una “grande” e a 60 anni accetta la sfida di guidare una nobile decaduta del calcio italiano, il Napoli targato De Laurentiis che si trova in serie C. Per lui è l’inizio di una seconda carriera: in 4 anni porta gli azzurri dall’inferno della C ai preliminari di Europa League. Al quinto anno viene esonerato da De Laurentiis per dare una scossa alla squadra. Pubblico e società rimangono sempre riconoscenti e legati a Reja non solo come allenatore ma anche come uomo, infatti, al suo ritorno al San Paolo come avversario per lui ci sono stati solo applausi.

Così decide di andare lontano e accettare una nuova sfida, in Croazia, all’Hajduk Spalato. Avventura che dura solo 5 mesi, perché il presidente Lotito lo chiama per risolvere i problemi della Lazio che si ritrova a lottare per la salvezza. Il fascino della piazza, la nostalgia dell’Italia e la nuova sfida lo fanno accettare senza riserve i biancocelesti.

Riesce nel compito di salvare la Lazio nel suo primo anno. L’anno scorso la sua Lazio non si è qualificata in Champions solo per una questione di scontri diretti con l’Udinese.

Anche la stagione in corso è fatta di vittorie, nonostante una rosa ristretta e non di grandissima qualità rispette alle big del campionato. I risultati parlano per Reja ma parte della tifoseria lo contesta, soprattutto perché esce sempre battuto dai derby. Il tecnico esasperato il 18 settembre 2011 dà le dimissioni per via delle numerose contestazioni, anche nel privato. Il presidente Lotito respinge, e fa bene. Poche settimane dopo vince anche il suo primo derby e ricuce lo strappo con la piazza.

Come abbiamo detto è una vita difficile quella dell’allenatore, infatti, nelle scorse settimane Reja ha nuovamente presentato le dimissioni. Questa volta ci sono stati contrasti con la dirigenza laziale, rea di non aver rinforzato la squadra. Stranamente quel pubblico che lo aveva contestato stavolta è con lui, che da signore e per amore della sua squadra decide di restare sulla panchina della Lazio dopo un chiarimento con Lotito.

Ed eccoci a ieri: dopo 14 anni la Lazio torna a vincere il derby in casa della Roma, in panchina sapete chi c’era?  Edoardo Reja.

Ora Reja non si pone limiti, vede il primo posto a -6 punti e crede anche nello scudetto, non solo ha deciso di riprendersi la Lazio anche per il futuro, ha, infatti, dichiarato: “Andare via a fine stagione? Per quanto mi riguarda vorrei chiarire un aspetto: ci sono state divergenze con il presidente. Abbiamo concordato che il rapporto continuerà anche per il divenire, io non intendo mai firmare prima della fine della stagione ma l’intesa con il presidente c’è”.

Molto spesso si pubblicizzano allenatori con poca esperienza, si affidano panchine di Serie A ad allenatori dal curriculum al quanto scarno, si esaltano altri che ancora non hanno dimostrato nulla, mentre un tecinco come Reja che ha dimostrato attraverso la gavetta e i risultati di essere un bravo allenatore si è ritrovato nell’occhio del ciclone solo per questioni di dimissioni, non per i risultati che sta ottenendo.
Non farà un gioco bellissimo e spettacolare, tarderà spesso i cambi, può non piacere ai tifosi, una cosa è certa: Edy Reja è un vincente sotto tutti i punti di vista, sia umano sia lavorativo.

 

 

2 pensieri riguardo “Edy Reja, l’eroe dei due derby: dalle dimissioni a -6 dal primato

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    5 Mar 2012 in 16:37
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    ma adesso nn esageriamo…eroe…mah

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  • Avatar
    5 Mar 2012 in 16:38
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    grande 😉

    Risposta

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