Inter, senti Prandelli: “Jovetic è un elemento completo. Kaya? Sarebbe un grande acquisto”

Cesare Prandelli, ex allenatore di Fiorentina, Italia e Galatasaray, tra le tante squadre, ha parlato in esclusiva a FcInterNews di cui giocatori, già presenti o in arrivo, nell’Inter.

Prandelli - Fonte ACF Fiorentina
Prandelli – Fonte ACF Fiorentina

 

Si parte dal calciatore sicuramente più in forma, attualmente, all’Inter, Stevan Jovetic che Prandelli ha allenato ai tempi della viola: “A Firenze arrivò da capitano della Stella Rossa di Belgrado, pur avendo solamente 18-19 anni. Era molto giovane, ma con una personalità spiccata. Dal punto di vista tattico forse preferiva giocare da trequartista, da 10 classico. Noi invece pensavamo avesse tutto per diventare un attaccante moderno, e con il tempo il nostro pensiero, la nostra idea si è rivelata corretta. Oggi lo vedo più sicuro di sé, fisicamente è cresciuto tanto, mentre la personalità non gli è mai mancata. Per non parlare poi delle doti tecniche. Ruolo? Quello in cui è stato impiegato contro la Juventus, alle spalle della prima punta o del doppio attaccante. Io penso comunque sia un attaccante, anche perché a fine stagione riesce sempre a realizzare tanti gol. Credo sia un giocatore moderno, non una punta classica, sa giocare con i compagni, vede il gioco, punta l’area di rigore e attacca lo spazio. Insomma, un elemento veramente completo“.

Non solo Jovetic, Prandelli allenò anche Ljajic che, con il montenegrino, formò un grande duo in attacco alla Fiorentina: “Sì, arrivò nel gennaio del 2010 e capii subito che si trattava di un giocatore con qualità straordinarie. Lo feci esordire già a Cagliari negli ultimi minuti. Le doti sono indiscutibili, nell”uno contro uno’ penso sia uno dei più forti in circolazione. E non gli manca la personalità, assolutamente. Ha carattere, i cosiddetti ‘attributi’. Credo gli manchi la convinzione di poter essere protagonista sempre, deve capire che lo spazio che gli allenatori gli offrono deve essere sfruttato a pieno e non deve mai accontentarsi. A volte dà questa sensazione, deve costruire un grande futuro. Entrare nei dettagli non è mai facile, perché dipende da tanti fattori, come il centrocampo che hai a disposizione, che tipo di match hai intenzione di impostare o l’avversario che si incontra. Diciamo che può ricoprire tutti i ruoli del reparto offensivo: ha resistenza, corsa da centrocampista, ha qualità e quindi penso che Mancini lo stia studiando bene. Poi il tecnico jesino da sempre ama i giocatori con qualità tecniche importanti. E Adem rientra sicuramente in questa categoria”.

Altro giocatore avuto, ai tempi di Firenze, è Felipe Melo, altro perno della nuova Inter: “Quando lo abbiamo seguito quello che più di tutto ci aveva colpito era la sua assoluta personalità. Nella Liga, con la maglia dell’Almería era sempre protagonista e non aveva paura anche giocando in trasferta sui campi di Real Madrid e Barcellona. Si può dire che è un ‘personaggio’. Ma assolutamente positivo. Fin dal primo giorno a Firenze lui ha sempre anteposto il gruppo, la squadra, i propri compagni a tutto il resto. Ricordo quando capitavano i momenti di tensione, soprattutto all’inizio quando tutti vogliono dimostrare, lui si metteva in mezzo per dividere e risolvere quella sorta di rissa, facendo leva sulla propria presenza fisica per far capire agli altri che bisognava costruire qualcosa di importante tutti insieme. E ripeteva spesso che se c’era da litigare bisognava farlo con l’avversario, non di certo tra compagni. Il suo impatto è stato forte, tutti gli hanno sempre voluto bene e ha mantenuto una mentalità vincente. Anche per questo Mancini lo ha voluto fortemente all’Inter”.

Sono tanti i nuovi giocatori dell’Inter che Prandelli ha incontrato nella sua lunga carriera, tra questi Adriano, attaccante che mai verrà dimenticato nell’ambiente neroazzuro: “Senza il minimo dubbio. In assoluto. Potenzialità stratosferiche, un ragazzo meraviglioso che purtroppo con l’andare del tempo si è perso per vari motivi. Secondo me aveva qualità tali che avrebbero potuto permettergli di vincere la classifica cannonieri in tutte le squadre del mondo“.

Dalle vecchie glorie, alle nuove promesse, come Telles, allenato nei mesi in cui Prandelli ha guidato il Galatasaray: “Un ragazzo molto educato e rispettoso. Può migliorare ancora, ma già in questi primissimi mesi all’Inter si soni visti dei passi in avanti. Tecnicamente è molto bravo, ha un piede delizioso, mentre deve migliorare dal punto di vista della struttura, in fase difensiva e nella sicurezza personale. Ma le basi ci sono. Roberto lo conosce molto bene, lo ha voluto al Galatasaray prima e all’Inter poi”.

Rimanendo in Turchia, il tecnico bresciano ci aiuta a conoscere meglio un nuovo obiettivo interista, Kaya: Sarei felicissimo di vederlo in Italia. È un ragazzo straordinario, molto serio e dalle grandi potenzialità. Per due anni è stato il miglior difensore di Turchia e ora può ulteriormente migliorare. Dovrà adattarsi, eventualmente, a una nuova realtà come quella italiana, ma se l’Inter dovesse prenderlo farebbe sicuramente un grande acquisto”.

Per finire, Prandelli parla della possibilità di sedersi sulla panchina dell’Inter: “Sono passati tanti anni… Qualche volta è stato fatto il mio nome, ma non c’è mai stato nulla di concreto”.

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