Italia, Giaccherini: “Una nazionale di uomini veri”

Nella conferenza stampa a Coverciano c’è spazio per un ritorno in azzurro.

Fonte immagine: Biser Todorov
Fonte immagine: Biser Todorov

Si tratta di Emanuele Giaccherini che esprime tutta la sua felicità per il ritorno in azzurro:

Che Nazionale ritrovo? “E’ un orgoglio essere qui perché vestire questa maglia è una cosa bellissima. E’ un traguardo ambito da tutti i calciatori. Ho ritrovato un grande gruppo, di quelli che lavorano insieme e con grande entusiasmo. Tutti sono a disposizione del mister”.

Differenze con la Nazionale di Prandelli? “Qui vedo un gruppo più coeso, con giocatori che sono prima di tutto uomini. E’ una Nazionale molto unita. Prima c’erano alcuni grandi campioni, mentre oggi un gruppo pronto a sacrificarsi”.

Rimpianti per aver scelto l’Inghilterra? “Lasciare una squadra come la Juve è stato doloroso ma l’avventura in Premier mi ha dato molto e mi ha fatto maturare”.

Pirlo in Nazionale? “Andrea non ha bisogno di consigli. Lui è il calcio, un giocatore che non si può descrivere. Farà le sue valutazioni con il mister e poi prenderà una decisione”.

La nuova Serie A? “Sono tornato in Italia con grande entusiasmo, ringrazio il Bologna. Ho trovato un campionato più equilibrato e con molte squadre che possono vincere lo scudetto”.

Se ho mai temuto che Conte si dimenticasse di me? “Dopo un anno fuori per problemi fisici è stato un rammarico non essere in Azzurro. E’ stato un brutto colpo anche se ho sempre avuto la speranza di una nuova convocazione. Dipendeva tutto da me e dal mio lavoro”.

Una qualità di Conte? “La sua dote migliore è di lavorare bene su più moduli e di trovare l’equilibrio giusto cambiando anche a gara in corso. E’ un allenatore che lavora tantissimo sul campo, non lasciando niente al caso”.

L’arrivo di Donadoni a Bologna? “Il mister ha lavorato molto sul piano mentale, stravolgendo la squadra in poco tempo. Ci ha dato la mentalità giusta e ci ha fatto sentire più liberi ricordandoci che erano solo gare di calcio e che bisognava divertirsi. Dispiace per Rossi che è un tecnico molto preparato e che ha pagato per un momento difficile”.

Se credo nella convocazione per l’Europeo? “Sono qui per questo. E’ vero che siamo in tanti e che la concorrenza è alta. L’importante è coltivare questo sogno dando il massimo. Ringrazierò sempre Prandelli per avermi portato in azzurro. Qui ho sempre dato il massimo ma se il Mondiale è andato male non è solo colpa di Prandelli o dei giocatori”.

Ancora su Conte: “Mi conosce bene, abbiamo lavorato insieme due anni a Torino. Nel calcio però niente è scontato perché bisogna dimostrare sempre il proprio valore sul campo. E’ importante essere qui oggi perché è un segnale che il mister mi ha dato. Adesso però devo dimostrare di poterci stare”.

La crisi della Juventus? “Credo che sia una delle squadre più forti e che adesso ha ripreso a correre. Le avversarie si sono rinforzate, stanno tornando le sette sorelle di qualche anno fa. E’ un bel campionato”.

Destro? “Ha qualità per giocarsi l’Europeo. Ha grandi qualità ma nelle prime dieci gare della stagione ha sofferto fisicamente e mentalmente l’impatto. Nelle ultime due partite invece ha fatto grandi cose, sacrificandosi anche per la squadra. Donadoni adesso non gli chiede i gol, ma il lavoro per il gruppo. La rete arriverà”.

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