Champions, la UEFA indaga su alcuni striscioni all’Allianz Arena

La UEFA ha avviato un’indagine nei confronti del Bayern Monaco dopo che i tifosi della squadra bavarese nella giornata di ieri si sono resi protagonisti dell’esposizione di alcuni striscioni ritenuti offensivi.

Lo stadio del Bayern Monaco fonte foto: Wikipedia - selbst aufgenommen, Canon Powershot A200 Tobias Kage
Lo stadio del Bayern Monaco fonte foto: Wikipedia – selbst aufgenommen, Canon Powershot A200 Tobias Kage

La squadra tedesca, dopo il pareggio di ieri, ha eliminato l’Arsenal con il risultato finale di 3-1, ma il match di ieri dell’Allianz Arena è sotto le lenti degli investigatori UEFA. I casi in questione sono due: un disegno raffigurante un uomo decapitato coi colori dell’Arsenal e che si trova vicino a un cannone, insieme alla scritta ”Gay Gunners”, mentre l’altro striscione recriminato recita ”Say no to racism, say yes to Kosovo”, chiaro riferimento alla questione del Kosovo, territorio ancora non ufficialmente riconosciuto dalla FIFA.

Inoltre la partita è iniziata con alcuni minuti di ritardo apparentemente ingiustificato, altro motivo per cui la UEFA sta analizzando la partita di ieri sera. In una nota ufficiale, la UEFA ha fatto sapere che sono iniziati procedimenti disciplinari nei confronti del Bayern Monaco, per l’esposizione di due striscioni offensivi e per il ritardo nel fischio di inizio. Il verdetto è atteso per il 20 marzo.

C’è un caso simile piuttosto recente, infatti a seguito della partita di Champions dello scorso dicembre, al Celtic fu comminata una multa di 50.000€ per esposizione di striscioni offensivi.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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