Sudamerica: Peñarol contro Nacional, arriva il Clasico uruguayo

Non solo Argentina e Brasile, il grande calcio sudamericano spesso è anche uruguayano.

Fonte: wikipedia Autore: jiikatu
Fonte: wikipedia Autore: jiikatu

Sabato prossimo la storia del calcio uruguayano si guarderà in faccia perché ci sarà la partita più attesa e sentita del paese: el clasico del futbol uruguayo tra Peñarol e Nacional.

Peñarol e Nacional sono divise da una rivalità fortissima che le accomuna dall’inizio della propria storia. Il Peñarol nasce per prima con il nome di Central Uruguay Railway Cricket Club (abbreviato solitamente in CURCC)nella periferia nord di Montevideo, più precisamente nel quartiere Villa Peñarol che eredita il nome da Pinerolo (in piemontese pignerol), città del nord Italia da cui proveniva il fondatore. Il CURCC è fondato da immigrati inglesi che insegnano il gioco del calcio al popolo uruguayano e dettano legge in quanto a risultati sul campo. Stanchi di questo successo straniero nel 1899 alcuni studenti universitari del centro di Montevideo fondano una squadra di soli uruguayani secondo uno spirito nazionalista parallelo dell’Albion, altra grande squadra dell’epoca, il Nacional.

Le squadre nascono dunque rivali e sono le prime vincitrici dei campionati della appena nata AUF, ossia la federazione calcio che tutt’ora mantiene questo nome. Il Peñarol si sbarazza in fretta del nome inglese ed assume quello attuale diventando di gran lunga la prima squadra del paese. L’apice viene raggiunto nel 1949, anno di vigilia dei Mondiali brasiliani in cui la Celeste si imporrà, dove il Peñarol ha in rosa tutti i pezzi grossi della prossima nazionale campione del mondo. Tra le file dei carboneros spiccano infatti i nomi di Obdulio Varela, capitano e caudillo della nazionale; Juan Alberto Schiaffino, jolly dalla tecnica incontrastata; e Alcides Ghiggia, giocatore che un anno dopo entrerà nella storia del calcio segnando uno dei gol più famosi di sempre. Quel Peñarol stava dominando il campionato avendo rifilato almeno 4 gol a tutte le squadre incontrate e resterà nella storia come la “maquina del ‘49” per i grandi risultati sul campo. Il Nacional era l’unica squadra che poteva contrastare questo dominio ma all’intervallo di quel famoso clasico era sotto di due gol e di un uomo. Negli spogliatoi, per paura di prendere una goleada storica, i giocatori del Nacional decisero di non tornare in campo e persero la gara a tavolino senza giocare la ripresa. Quella partita entrerà nella storia come il “clasico de la fuga” o “el dìa qué no volvieron mas” e da quel giorno giocatori e tifosi del Bolso devono riscattare tale umiliazione.

Questa partita ha un valore così importante in patria che ha uno stadio tutto per sé, il Centenario di Montevideo, casa della grande Uruguay bicampione olimpica e campione del mondo dove è situato il museo del calcio uruguayano. Solitamente il Peñarol gioca al Josè Perdo Damiani, noto anche come “Las Acacias” stadio da 12.000 posti in ristrutturazione (in questo campionato i carboneros si appoggiano proprio al Centenario); il Nacional invece gioca al Parque Central, altro stadio storico di Montevideo che ha visto scendere in campo le primissime grandi squadre del calcio charrua. Per l’occasione però si sceglie il grande teatro del Centenario che viene diviso in due blocchi uguali in cui si distribuiscono le tifoserie; questo fatto accade sia per le gare di campionato che per quelle internazionali.

Il soprannome del Peñarol è “carboneros” perché nelle ferrovie del quartiere partivano treni a carbone e lavoravano di conseguenza tanti carbonai. Il Nacional invece è noto come Bolso o Bolsilludo che letteralmente significa “tasca”; tale soprannome deriva dal fatto che sulle maglie del Nacional c’è un taschino dove è cucito lo stemma.

In questo campionato le squadre continuano ad essere tra le grandi con il Nacional in sesta posizione ed il Peñarol addirittura in testa al campionato e grande favorita per la vittoria finale.

Sabato sera saranno di nuovo una contro l’altra: il Peñarol per rafforzare la sua supremazia, il Nacional per riscattarsi una volta per tutte.

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