Liga: il Barcellona si mantiene in scia dell’Atletico, col Betis è 3-1

Nella partita delle 16 l’Atletico Madrid ha superato di misura il Villareal, vittoria che rappresenta una ragione in più per il Barcellona per non sbagliare nell’impegno casalingo contro il Betis, ultimo in classifica. Blaugrana reduci da una settimana non proprio felice, oltre al pareggio nei quarti di finale con l’Atletico che complica il ritorno al Vicente Calderon, c’è stata la notizia del blocco per le due prossime sessioni di mercato da parte della UEFA.

Fonte Globovisiòn (flickr)
Cesc Fabregas e Lionel Messi – fonte: Glòbovision (flickr.com)

Martino apporta qualche cambio nell’undici titolare e lascia in panchina Fabregas e Neymar, lanciando dal primo minuto Pedro e Alexis Sanchez. Ed è proprio Sanchez a rendersi protagonista dopo 12 minuti. Il cileno entra in area di rigore, dispensa emicranie ai difensori del Betis con i suoi dribbling, per poi venir colpito sul piede d’appoggio da Jordi. L’arbitro non ha dubbi: è calcio di rigore. Penalty che viene perfettamente trasformato da Lionel Messi, adesso a quota 24 gol in Liga (di cui 6 dagli undici metri). I padroni di casa confermano la loro supremazia gestendo la gara, mentre il Betis si avvicina soltanto dalle parti di Pinto, ma senza mai rendersi realmente pericoloso. Al 41′ Messi va vicino alla doppietta, dopo un’azione personale il suo piattone sinistro si spegne sul fondo mancando di poco lo specchio della porta. Primo tempo che si chiude sull’1-0 col Barcellona che attacca molto ma manca di lucidità negli ultimi 16 metri.

Il copione non cambia a inizio ripresa, è sempre il Barça a fare la partita. Dopo 5 minuti Sanchez guadagna un ottimo calcio di punizione, di cui si occupa Xavi. La conclusione del centrocampista catalano tocca la parte alta della traversa prima di spegnersi sul fondo, regalando il primo brivido del secondo tempo. Ma con i minuti che avanzano, il Betis alza sempre di più il proprio baricentro. Al 63′ Molina trova un grande passaggio per N’Diaye, che la colpisce bene in scivolata, poi il tocco di Adriano dà alla palla una traiettoria strana, e Pinto è costretto a volare per metterla in corner. Il gol del 2-0 del Barcellona arriva nel momento peggiore dei ragazzi di Martino. E’ di nuovo Jordi Figueroa, l’autore del fallo che ha provocato il rigore, a condannare i suoi. Il difensore, in scivolata, devia un passaggio che sembrava innocuo verso la rete, Adan non può arrivarci e il Barça raddoppia grazie ad un autogol. Ma arriva subito la reazione d’orgoglio per la squadra sivigliana, che 60 secondi dopo accorcia le distanze con un bel gol di Ruben Castro. Il Tata Martino non si fida e inserisce Neymar e Fabregas (al posto di Pedro e Iniesta) per cercare il gol della sicurezza. Il cambio si rivela azzeccatissimo, infatti è proprio Neymar all’85° a mettere un cross in mezzo che viene toccato con la mano da un difensore del Betis. Secondo calcio di rigore per il Barcellona e seconda chance di andare in rete per Leo Messi. Questa volta Adan intercetta la conclusione ma non trattiene, e l’argentino è bravo a non sbagliare sulla ribattuta, segnando il 3-1 e chiudendo definitivamente la partita. Dopo 3 giri d’orologio addizionali arriva il triplice fischio di Iglesias.

Il Barça vince ma non convince. Nonostante i due gol in più del Betis, non si può dire che i Blaugrana abbiano meritato appieno la vittoria. Vittoria che di fatto è frutto di due rigori e un autogol. In vista dell’impegno di mercoledì contro  l’Atletico Madrid in Champions Messi e compagni dovranno fare molto di meglio per accedere alle semifinali. All’andata al Camp Nou i Colchoneros hanno trovato un ottimo 1-1 che gli rende meno ardua la gara di ritorno. Intanto nella classifica della Liga, il Barcellona si mantiene secondo a -1 proprio dall’Atleti.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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