Premier League, 3^ giornata: il Manchester City soffre ma vince 2-0 contro l’Hull

Nella terza giornata di Premier League il Manchester City batte all’Etihad per due reti a zero l’Hull, tornando così alla vittoria dopo la batosta (3-2) di domenica scorsa sul campo del Cardiff.

Autore: Илья Хохлов
Autore: Илья Хохлов

Un Manchester City brutto, lento e poco reattivo è riuscito comunque a strappare tre punti importantissimi al cospetto di un Hull sbarazzino, fresco e veloce. Per questa seconda sfida interna Pellegrini recupera Nastasic (fermo dalla tournè asiatica) al centro della difesa, preferendo Kolarov a Clichy sulla corsia mancina. Davanti tandem Dzeko-Aguero. Nell’Hull Steve Bruce gioca con il duo ex Tottenham Huddlestone-Livermore in mezzo al campo e Graham nel ruolo di centravanti, assistito da Brady e Aluko. Nelle battute iniziali i tigers partone forte senza alcun timore reverenziale, mettendo sotto i padroni di casa, abituati in passato a dominare all’Etihad fin dalle prima battute. E così al settimo arriva la prima chance per gli ospiti con Aluko che prende d’infilata la difesa avversaria, presentandosi a tu per tu con Hart, calciando di sinistro a lato. Il Manchester City viene scosso nell’orgoglio e due minuti dopo sugli sviluppi di un corner Kolarov va vicino alla rete girando in porta di testa, ma McGregor respinge sicuro. Al decimo ancora Hull pericoloso con Graham che insacca al volo, ma il suo goal viene annullato per off-side. Due minuti più tardi nuovamente City pericoloso da palla ferma, ma il colpo di testa di Lescott viene smanacciato in corner da McGregor. Mentre al quattordicesimo è l’Hull ad avere l’occasione di portarsi in vantaggio con un gran sinistro da fuori di Koren che però termina di pochissimo a lato della porta difesa da Joe Hart. La seconda parte della prima frazione scivola via senza sussulti, con il Manchester City incapace di imporsi sotto il profilo del gioco. La ripresa si apre con l’ingresso di Alvaro Negredo al posto di un impalpabile e abulico Edin Džeko. E proprio lo spagnolo a pochi minuti dal suo ingresso in campo sfiora la rete del vantaggio con un colpo di testa che termina out. L’Hull comunque non ci sta e prosegue nella sua partita a viso aperto creando l’ennesimo pericolo per Hart e soci al cinquantesimo con una girata di Graham che termina alta. Poi tre minuti dopo è Navas ad andare vicino al vantaggio con una mezza sforbiciata che va larga di un paio di metri. Il Manchester City è incapace di sfondare e di prendere in mano il pallino del gioco, limitandosi solo ad azioni di rimessa, ma al 65° arriva il vantaggio dei padroni di casa: cross di Zabaleta dalla destra, Negredo anticipa Chester e nell’area piccola incorna di testa battendo McGregor per l’1-0. Citizens dunque brutti, ma fortunati che sbloccano grazie al neo entrato Negredo al suo secondo goal in Premier League. L’Hull viene colpito nell’orgoglio e si riversa nella metà campo blue, ma non riesce a creare pericoli reali alla porta di Hart se si eccettuano un sinistro di Quinn e un colpo di testa di Graham bloccati senza problemi di Hart. Così si arriva fino al minuto 89 quando Yaya Touré firma il 2-0 con una bella punizione (molto contestata dai tigers) che fulmina McGregor. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro Dowd fischia la fine, con il Manchester City di Pellegrini che vince sì, ma non convince per nulla in questa seconda uscita casalinga della stagione al cospetto di un Hull che avrebbe sicuramente meritato di più per quanto fatto vedere in campo.

 

Il tabellino:
Manchester City (4-4-2): Hart; Zabaleta, Nastasic, Lescott, Kolarov; Navas, Fernandinho, Y.Touré, Silva, (66′ Nasri); Aguero (76′ Milner), Dzeko (46′ Negredo). A disp.: Pantilimon, Clichy, Garcia, Jovetic. All.: Pellegrini.
Hull City (4-3-2-1): McGregor; Figueroa, C.Davies, Chester, Elmohamady; Koren (75′ Boyd), Huddlestone, Livermore; Aluko (70′  Quinn), Brady; Graham. A disp.: Harper, Rosenior, Bruce, McShane, Meyler. All.: Bruce.
Arbitro: Phil Dowd
Marcatori: 65′ Negredo, 89′ Touré

Ammoniti: Fernandinho, Nastasic (M), Figueroa, Koren (H).

 

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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