Esclusiva-Si fingono giocatori e guardano Arsenal-Napoli in tribuna: tornano “i re delle imbucate”

Quello della sicurezza negli stadi è un tema che non passa mai di moda: le garanzie per chi si reca allo stadio, infatti, sono sempre poche e, più che soluzioni, sembrano palliativi quelli che sono stati individuati negli anni in merito al problema. Ad alimentare quest’ultimo, di recente, sono poi invasioni ed “imbucate” varie da parte di chi, fortunatamente senza cattive intenzioni, mette in mostra la propria scaltrezza scardinando puntualmente tutte le misure volte a preservare la tranquillità e l’incolumità degli spettatori sugli spalti, assistendo di fatti gratis alle partite.

"I re delle imbucate"
“I re delle imbucate”
L’ultimo capitolo del lungo libro delle irruzioni curiose porta nuovamente la firma di Gaspare Galasso ed Antonino Massei, due giovani tifosi del Palermo che da qualche tempo a questa parte si producono in imprese spericolate che provano, con tanto di video ed immagini varie, la loro abilità nell’eludere i sistemi di sicurezza per entrare con facilità disarmante allo stadio; il Meazza, il Via del Mare, il Tardini, il San Paolo e l’Olimpico sono solo alcuni degli stadi espugnati da “i re delle imbucate”, cui si aggiunge addirittura lo Juventus Stadium: spesso, tra maglie dei calciatori, foto-ricordo, autografi e quant’altro, la mini-invasione frutta più di un sorriso ai due ragazzi e a chi li segue. Talvolta, però, anche guai: in seguito all’imbucata durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus del 20 maggio 2012 (clicca qui per leggere), Galasso e Massei ricevettero una diffida di un anno da parte della FIGC e furono allontanati con un foglio di via da Roma per due anni. Dopo oltre 12 mesi di attesa, quindi, i ragazzi sono tornati tranquillamente in azione prima in Napoli-Atalanta e poi provando un’esperienza nuova: quella della Champions.
Il trucco usato per entrare negli impianti è semplicissimo ed a tratti assurdo: i due siciliani, infatti, si fingono quasi sempre degli elementi della Primavera o comunque dei giocatori aggregati alla prima squadra, avendo così accesso alla tribuna d’onore. E nonostante la comprensibile perplessità di steward, rappresentanti dei club e addetti ai lavori, la coppia di “imbucati” ottiene ogni volta l’accesso diretto al settore agognato, persino quando in teoria non ci sarebbero posti disponibili. Dopo la partita, quindi, diventa facile imboccare il tunnel che porta al campo e diventare in qualche modo protagonisti anche sul rettangolo verde: lo sa bene soprattutto Galasso, il quale, dopo aver partecipato con tanto di riprese RAI ad un litigio tra Aronica e Quagliarella nella suddetta finale di Coppa, finì con l’essere immortalato nella foto di gruppo finale del Napoli, come un vero giocatore che stava festeggiando insieme ai compagni il trionfo (clicca due volte sull’immagine a lato per ingrandire).
Galasso nella foto di gruppo del Napoli dopo la finale di Coppa Italia con la Juventus
Galasso nella foto di gruppo del Napoli dopo la finale di Coppa Italia con la Juventus

Galeotti furono i partenopei: per provare l’adrenalina anche nell’Europa che conta, Galasso e Massei hanno scelto infatti la partita tra Arsenal e Napoli del 1° ottobre, optando così anche per uno stadio rinomato e prestigioso a livello internazionale, l’Emirates. Galasso ha quindi scelto di raccontare in esclusiva a Soccermagazine l’ultima esperienza:
 
Eravate a conoscenza dei rischi maggiori che si corrono negli stadi inglesi in questi casi?
Il rischio sappiamo qual è! Sono sei mesi senza discussioni, ma siamo troppo sicuri di quello che facciamo.
 
Per quale motivo la sicurezza è portata a non controllare le vostre identità, considerando soprattutto che in quei momenti nessuno vi riconosce?
Se la sicurezza non chiede è perché è ingannata troppo bene, di conseguenza non sente il bisogno dato il modo in cui riusciamo a persuadere.
 
C’è stato un momento in cui temevate di essere scoperti?
Il rischio c’è sempre, allora qual è il bello? Inoltre due persone dello staff, mentre mangiavo nel ristorante, si sono alzate e ci hanno chiamati dicendo: “Ragazzi, se volete si sono liberati due posti, accomodatevi!”, e noi ovviamente non ci siamo fatto pregare.
 
Avete incontrato i giocatori? A loro avete detto che eravate imbucati?
Penso proprio che l’intero staff ne fosse al corrente. Deduco ciò da uno sguardo compiaciuto del presidente De Laurentiis nel tunnel che porta all’ingresso nel campo.
 
Avete la consapevolezza che quello che fate non è corretto? Con quale spirito vi imbucate?
Perché “scorretto”? Guardate il lato positivo… noi dimostriamo quanto è inefficiente il lavoro della “sicurezza”, senza fare nulla – ripeto, nulla – di male. Perché se una iena si è travestita da Nicolas Cage, è stata applaudita ed è passata come fenomeno noi non dovremmo? Anzi, penso proprio che noi da soli senza nessuno dietro abbiamo fatto grandi cose. Senza pass, come si può vedere, super videocamere e varie cose; da soli, con la nostra testa.
 
Quando avete intenzione di ripetervi?
Ancora bisogna studiarla, non posso dirlo se no mi ostacolano.
 
Non credete di mancare di rispetto ai normali spettatori che pagano il biglietto?
Ti rispondo come si dice giù da noi: “Cu e’ fissa si sta a casa!”.
 
Il video dell’imbucata all’Emirates Stadium in occasione di Arsenal-Napoli:

 
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