Il Celtic Football Club ai raggi X

Lo stadio del Celtic fonte: en:wikipedia - Ajjw
Lo stadio del Celtic fonte: en:wikipedia – Ajjw

L’urna di Nyon ha associato alla Juventus i campioni scozzesi in carica del Celtic di Glasgow. Una classica del calcio europeo, un’immensa sfida che vede protagoniste due delle squadre più blasonate al mondo. Ma andiamo ad analizzare meglio il percorso della squadra scozzese.


IL PERCORSO NEL GIRONE –
Il Celtic accede alla fase a gironi della Champions League dopo aver affrontato l’Helsingborg nei preliminari (entrambe le gare vinte per 2-0). Viene sorteggiato nel girone G assieme a: Barcellona, Spartak Mosca e Benfica. La prima gara del girone la gioca in casa contro il Benfica ed ottiene un pareggio a reti bianche. La seconda partita è quella in cui acquisiscono i loro primi 3 punti (2-3 contro lo Spartak). Nella terza gara incontra il Barcellona al Camp Nou uscendo sconfitta per 2-1 dopo essere stati in vantaggio. Ma è nella quarta gara che accade l’imprevedibile, il Barcellona va a giocare a Glasgow ed il Celtic riesce a battere i catalani per 2-1 ipotecando il passaggio del turno. Nelle ultime 2 partite del girone otteng0no 3 punti (sconfitta 2-1 con il Benfica e vittoria per 2-1 contro lo Spartak). È quindi chiaro che l’arma in più è lo stadio di casa nel quale hanno guadagnato 7 punti sui 10 totali.

CHI TENERE D’OCCHIO – I giocatori da osservare sono:
-il portiere Fraser Forster, classe ’88 che ha dimostrato buone qualità in queste prime partite di Champions.
-il capitano Scott Brown, classe ’85. Colui che incarna tutto lo spirito battagliero della squadra.
-il mediano Victor Wanyama, classe ’91. È il fratello minore di McDonald Mariga (attualmente all’Inter). Un mediano tutto polmoni ma che promette bene, non a caso è un pallino di Ferguson.
-l’esterno Kris Commons, classe ’83. Già a segno 2 volte in questa Champions.
-l’attaccante Gary Hooper, classe ’88. Sicuramente il calciatore più interessante del Celtic.
-la punta Giorgos Samaras, classe ’85. È l’ariete della squadra, il gioco degli scozzesi gira intorno alla punta greca. In questa edizione ha segnato 3 goal.

PREGI E DIFETTI – Quali sono i pregi e i difetti dei biancoverdi?  Beh, i primi stanno quasi tutti nel racconto dell’impresa compiuta al Celtic Park contro il Barcellona, tre punti fondamentali per il passaggio del turno, cioè la forza di non disunirsi neppure di fronte un avversario nettamente più blasonato e la spinta degli spalti di casa. Tatticamente la compattezza poco-champagne del 4-4-2 di mister Lennon, con due mediani puri e le spizzate della torre Samaras. Buone le trame sugli esterni, scarsa la fantasia e nulli i dribbling. Qualche traversone, ma senza esagerare. I veri limiti, invece, stanno nell’atteggiamento e nell’organizzazione in fase di possesso: idee abbastanza ripetitive e con poco ritmo. La forza e la generosità nei contrasti sono solo un espediente per sopperire al fatto che raramente il Celtic propone una manovra articolata. L’impressione è che alla Juve possa davvero bastare giocare il suo calcio anche al 70% del potenziale.

I PRECEDENTI – Sono solo quattro gli scontri diretti già avvenuti tra le due squadre. Ad aprire le danze, fu un autogoal del capitano Gaetano Scirea nel lontano 1981 che regalò la vittoria a Glasgow agli scozzesi. Nel ritorno, tuttavia, la Juventus ribaltò completamente la storia. A Torino, bastarono trenta minuti e due gol. Verdis e Scirea (stavolta nella porta giusta) permisero alla Juventus di passare il turno. La terza e quarta sfida fu giocata esattamente venti anni dopo: era il 2001. Quella Juve, dove figuravano anche mister Conte, Nedved, Pessotto e Buffon s’impose al Delle Alpi per 3-2 subendo, dopo aver siglato le prime due reti, una straordinaria rimonta, terminata con un rigore all’ultimo minuto realizzato da Nicola Amoruso. Il ritorno, tuttavia, fu amaro per i colori bianconeri: una Juve, priva dei titolari per forzato turnover, perde malamente per 4-3 senza danni per la classifica.

IL MATCH – La Juventus dovrà fare solamente attenzione all’aggressività degli uomini di Lennon. La partita d’andata non sarà da prendere sotto gamba per un motivo: il tifo. I bianconeri basta che semplicemente giochino a calcio. Col gioco, con la classe e l’aggressività degli uomini di Conte il turno può essere facilmente superato. Il Celtic ha dalla sua la voglia e la grinta, i bianconeri hanno dalla loro anche i campioni.

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Alessandro Davani

Amo cucinare, ascoltare musica ed il calcio. Seguo anche il Motomondiale, la F1 ed i Lakers (e l'NBA in generale).

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