Manchester City-Roma 1-1: le pagelle dei Citizens

Le pagelle del Manchester City, che all’Etihad nella seconda giornata del gruppo E di Champions League ha impattato per 1-1 contro la Roma grazie alle reti al 4° di Aguero su rigore e di Totti al 23°.

Pablo Zabaleta, Manchester City
Manchester City (http://picasaweb.google.com/RogerGor1/LechManchester#5535830326300351218, Roger Goraczniak, wikipedia.org)

Hart 6: graziato in avvio dalla traversa colpita da Maicon, resta inoperoso per buona parte del primo tempo, mentre scivola in occasione del goal di Totti, non riuscendo ad uscire in tempo sulle gambe del capitano giallorosso. Si riscatta in parte su Gervinho in chiusura di tempo e nella ripresa su Pjanic.

Zabaleta 6.5: come sempre è il solito martello sulla corsia di destra del Manchester City. Corre, lotta, difende ed attacca, dando l’anima in campo. Dalla sua parte difficilmente si psssa e quando può riparte in avanti senza paura. Ammonito nella ripresa per un fallo a metà campo, nei minuti di recupero ha ancora la forza di sprintare offrendo a Silva il pallone del possibile vantaggio, ma il canario sciupa.

Kompany 6: partita di grande sacrificio per il capitano del City, uno dei pochi a non sbandare nella retroguardia inglese contro i rapidi attaccanti giallorossi. Non ha colpe in occasione del goal, mentre ci mette spesso il fisico per contrastare Totti e compagni. Decisivo nella ripresa un suo tackle su una pericolosa percussione di Gervinho in area.

Demichelis 5: come spesso succede è lui l’anello debole della catena difensiva del Manchester City. Lento, spesso fuori posizione, è lui a sbagliare in occasione del goal del pareggio di Francesco Totti, facendosi trovare disattento sul pallone in verticale di Nainggolan.

Clichy 5: dal suo lato i Citizens soffrono molto. Gervinho è un cliente scomodissimo e gli va via spesso in velocità, venendo graziato dall’Ivoriano (solo davanti ad Hart) in chiusura di primo tempo. Spinge poco in fase offensiva, sbagliando numerose scelte sia con la palla fra i piedi, sia senza.

Jesus Navas 4.5: decisamente il peggiore in campo del Manchester City. Pellegrini lo preferisce a Milner in avvio, ma per lui ci sono solo 45 minuti in cui non riesce minimamente ad incidere. Un vero e proprio fantasma. (dal 46° Milner 6: entra ad inizio secondo tempo giocando con maggiore intraprendenza e vivacità rispetto al compagno spagnolo, dando fastidio sulla corsia sinistra a Maicon).

Y. Touré 5: non è il solito Yaya e si vede. Spesso lento ed impacciato, poco lucido, a volte passeggia per il campo, non riuscendo ad imporre la propria prestanza fisica. Non è al top della forma e si vede, ma non è la prima volta che in Champions League non riesce ad incidere in gare importanti con la maglia dei Citizens.

Fernandinho 6: solito lavoro oscuro per il mediano brasiliano, che recupera diversi palloni in mezzo al campo, giocando una gara solida, accorta e di quantità.

David Silva 5.5: si accende a strappi, svariando da sinistra a destra su tutto il fronte offensivo del Manchester City. Delizioso il lancio di sinistro con cui smarca Aguero dopo pochi minuti in occasione del penalty poi realizzato dal compagno. Nella ripresa con l’ingresso di Milner gioca più stabilmente sulla destra, entrando spesso dentro il campo e sfiorando la rete prima con un tiro da fuori, ma soprattutto sciupando clamorosamente con un tocco ravvicinato sotto porta al 92°.

Dzeko 5: viene spesso fuori dall’area di rigore a ricevere palla, ma raramente riesce a far salire la propria squadra. Incide poco, non riuscendo mai ad essere decisivo sotto porta. Nella ripresa viene sostituito. (dal 57° Lampard 6.5: molto più vivo e attivo di Dzeko. Gioca fra le linee, entrando con la giusta mentalità ed impegnando Skorupski in almeno un paio di circostanze con delle conclusioni da fuori).

Aguero 6.5: pronti via e si procura con grande astuzia e mestiere il rigore che sblocca la gara, trasformandolo poi con grande freddezza. E’ il più vispo e attivo nel reparto offensivo del City, lottando spesso con ardore da solo in mezzo ai due centrali giallorossi. (dall’84° Jovetic s.v.)

 

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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