Manchester Utd-Bayern Monaco 1-1: Schweinsteiger risponde a Vidic

L’andata dei quarti di finale di Champions League ha visto affrontarsi Manchester United e Bayern Monaco all’Old Trafford.

Flickr.com- Ian C
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La formazione dei padroni di casa vedeva il 4-3-3 ‘elastico’ di Moyes fare a meno dell’eroe degli ottavi van Persie, con Rooney unica punta e Valencia e Welbeck ai suoi lati con numerosi compiti difensivi. Guardiola, invece,non rinuncia al 4-1-4-1 con Muller unica punta e i quattro “tenori” a fargli da supporto.

La partita è, come si pensava, condotta dai tedeschi che impongono un possesso palla continuato ma non forsennato, dando la continua impressione di poter impensierire De Gea praticamente sempre. I Red Devils, invece, provano a giocare di ripartenza e qualche volta gli sprint di Welbeck e Valencia consentono di tirare il fiato: al 4’ viene annullato un gol al numero 19 per gioco pericoloso. Bavaresi che superano il 70% di possesso palla ma che, nonostante la grande mole di gioco, non riescono a concludere a rete quanto vorrebbero, ed è ancora Welbeck protagonista prima della chiusura del primo tempo: solo davanti a Neuer, si fa ipnotizzare dal portiere tedesco provando un improbabile pallonetto.

La gara, a tratti soporifera nella prima frazione, si desta al minuto 58’ quando Vidic svetta su calcio d’angolo portando in vantaggio i padroni di casa. Guardiola decide quindi di rispondere mandando in campo Mandzukic che due minuti dopo serve a Schweinsteiger la palla per l’1-1: conclusione potente sotto la traversa e Bayern di nuovo in gara. Con il numero 9 in campo, Ribery e Robben giovano della presenza di una vera punta che possa dettare i movimenti con i tempi giusti, e l’olandese sfiora in un paio di occasioni il colpo grosso dell’1-2. Prima del triplice fischio, però, due brutte notizie per Guardiola, che perderà per il ritorno Javi Martinez (diffidato e ammonito) e l’autore del pareggio Schweinsteiger (espulso per doppia ammonizione).

Moyes, quindi, si salva e proverà a giocarsi la qualificazione in quel di Monaco, dove non basterà pareggiare ma servirà vincere. Guardiola, invece, architettare qualcosa in più del semplice possesso palla, conscio però di avere l’ambiente dalla sua.

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